PROGETTO EUROPEO RE.ACTION

La Fondazione Giovanni Santin Onlis ha partecipato attivamente al Β Progetto Europeo Re.action: β€œREsources Anti-Crisis: Town-twinning, Innovation, Openness and Networking”, promosso dal Comune di Porcia, dando supporto all’artista Vico CalabrΓ², che ha effettuato la ricerca e ha realizzato l’opera tradotta in incisione donata ai rappresentanti delle delegazioni internazionali e con il testo critico dell'opera curato da Alessandra Santin. Lo scopo principale del progetto Γ¨ la promozione di una cittadinanza europea attiva e l’incontro tra i rappresentanti delle comunitΓ  locali di tutta l’Europa per uno scambio di esperienze, pareri e valori e il gemellaggio delle cittΓ , tematica a cui la Fondazione Γ¨ da sempre Β molto sensibile VICO CALABRO’ Oltre il viaggio. PORCIA. Vivere il luogo come condizione dell’anima. Donatello e Brunelleschi amavano osservare, misurare e ricopiare le antiche rovine di Roma, Leonardo da Vinci e Albrecht Durer hanno lasciato nei loro taccuini di viaggio eccellenti disegni di paesaggi. Nel XVII secolo il piacere di scoprire e di rappresentare ambienti sempre nuovi ha portato alla nascita di un vero e proprio genere, quello dei carnet de voyage. Le testimonianze piΓΉ significative si devono a pittori del valore di Turner, Ruskin e Delacroix che tenevano una sorta di diario visivo personale. Nell’arte moderna la spinta di questa Wanderlust (dal tedesco:Β wanderΒ vagare,Β lustΒ passione) porta verso mondi lontani, dove lo sguardo vergine si rivolge ad una natura incontaminata (Paul Gauguin), con particolari condizioni di paesaggio e di luce (Paul Klee). Negli anni ’50 del β€˜900 nasce la cultura on the road e in seguito si assiste a una forte predisposizione al viaggio soprattutto in direzione dell’Oriente. Nel contemporaneo si acquisisce questo interesse per l’arte e il luogo. Kounellis si definisce β€œun viaggiatore consumato” e sostiene che il viaggio verso la conoscenza Γ¨, in fondo in fondo, il vero senso della propria vita dedicata all’arte. Vico CalabrΓ² si inserisce a pieno diritto tra questi esempi per la passione che lo anima quando si ritrova in viaggio verso nuovi paesi ed inaspettate esperienze. Durante la sua ricerca artistica si Γ¨ trovato a vivere eΒ  lavorare in Giappone, in Tunisia, in Bielorussia, in Brasile e in molti altri paesi ancora, vicini o lontanissimi, portando con sΓ© uno sguardo ogni volta rinnovato, quello che Proust augurava ad ogni uomo di avere, per poter vivere pienamente la propria vita. Tra le ultme tappe di questo lungo e articolato percorso va ricordata quella effettuata nel 2014 in provincia di Pordenone, a Porcia, localitΓ  ricca di testimonianze storiche ed architettoniche (soprattutto medioevali), naturalistiche e ambientali. Vico CalabrΓ², attratto dal paesaggio naturale e antropico, vi ha trascorso alcuni giorni respirando le atmosfere e osservando le luciΒ  delle diverse ore del giorno, cercando documenti conservati negli archivi pubblici e privati, assaggiando i sapori genuini delle pietanze tradizionali e dei vini preziosi. Parlando con la gente comune, con i ricercatori e gli appassionati, ha avuto la possibilitΓ  di immaginare contesti e situazioni, di conoscere le opere e il pensiero di alcuni uomini e donne illustri che lo hanno abitato e visitato, progettato e valorizzato. Molti hanno lasciato documenti del proprio lavoro e degli interessi che hanno caratterizzato la ricerca. Le esperienze di vita, i contenuti, i nuovi saperi, la presenza di opere ancora visibili e visitabili, i dialoghi e i rapporti personali con la gente del luogo hanno ispirato Vito CalabrΓ² che ha prodotto numerosi appunti, schizzi e disegni. Tra gli altri ne ha scelto uno e lo ha tradotto in opera incisoria magistralmente stampata dalla Stamperia d’arte Busato di Vicenza. In essa il nostro sguardo puΓ² leggere poeticamente l’attualitΓ  del passatoΒ  riflesso nel presente di alcuni luoghi dal fascino indiscutibile. Lo sguardo di Vico CalabrΓ² offre una visione unificante e omnicomprensiva della vita vissuta e raccontata: del farsi dell’evento nei luoghi rappresentati; del tempo trascorso tra realtΓ  e immaginazione. La memoria gioca, grazie all’arte, e permette il libero movimento tra presente e futuro. La chiave poetica che consente all’artista la straordinaria capacitΓ  di sintesi Γ¨ divenuta modalitΓ  di indagine e di conoscenza che va al di lΓ  della scelta di un singolo strumento interpretativo. Infatti, attraverso la forza leggera del disegno e l’intensitΓ  della composizione si evidenziano la bellezza assoluta e la semplice complessitΓ  della storia, capace di alludere, di narrare senza mai voler giungere ad una conclusione definitiva e senza ridurre l’enigmaticitΓ  dell’esistenza. Con perizia volutamente descrittiva il disegno narrativo di Vico CalabrΓ² immagina e realizza la compresenza di alcuni edifici emblematici: procedendo da destra verso sinistra il Duomo, il Castello, la Chiesa di Santa Maria, il bel MunicipioΒ  Vecchio e la Torre dell’Orologio, visti al di lΓ  delle acque del Bejon. Le strutture architettoniche si illuminano reciprocamente secondo affinitΓ  e dissonanze; attraverso la rappresentazione rendono visibile ogni riflessione culturale, ogni incursione nel sociale. Prima tra gli altri affiora la cittΓ  di Porcia, come spazio di scena in cui gli antiche edifici enfatizzano il significato simbolico del luogo, che si fa contenitore del Tempo, del fluire festoso, a volte tragico, sempre laborioso della vita. Il luogo si carica di un senso ulteriore, diviene condizione ineludibile di espressione poetica di Vico CalabrΓ², artista dagli occhi curiosi, fantasiosi ed insaziati. Alessandra Santin

VENEZIA SI VESTE A FESTA PER IL CINEMA

Manca solo un giorno allaΒ 72esima Mostra del Cinema di Venezia. A Venezia vige una sorta di calma apparente, ma sappiamo che questa strana atmosfera durerΓ  poco. Domani i media prenderanno d’assalto i red carpet, il Palazzo del Cinema si riempirΓ  di ospiti di prestigio e anche di curiosi. Ai film β€œIl mercante di Venezia” ed β€œOtello” di Orson Welles spetterΓ  il compito proprio nella cerimonia di pre-apertura di stasera, di lanciarci in questa decina di giorni di cinema e cultura. Tanti, tantissimi i film in concorso e fuori concorso che verranno apprezzati da platee di spettatori piuttosto eterogenee. Il monologo perduto del Mercante di Venezia di Orson Welles, che verrΓ  proiettato proprio questa sera gratuitamente al pubblico veneziano. Sino ad ora abbiamo raccontato qualche pillola dei film stranieri e di quelli italiani che verranno proiettati, ma Γ¨ chiaro che succederΓ  tutto da domani in poi. E’ inutile azzardare pronostici, visto che sappiamo bene che pellicole assolutamente sconosciute e di cui non si era parlato prima del festival, si sono rivelate in altre edizioni vincenti. Noi faremo del nostro meglio per vedere il maggior numero di film possibili e ci concentreremo soprattutto sulle pellicole che difficilmente ritroveremo nei grandi multisala. SarΓ  bello vedere una Venezia vestita a festa per il grande cinema. E sarΓ  pure un privilegio raccontarvelo! Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

UNA NOTTE PIENA DI STELLE DEL CINEMA -VENEZIA 72

Poco male se ieri sera a Venezia c’erano poche stelle in cielo, quelle delΒ red carpetΒ ci sono bastate!Il primo giorno di Festival non poteva iniziare meglio: siamo riuscite ad assistere all’anteprima mondiale diΒ EverestΒ e in sala c’erano tantissime stelle del cinema. Peccato che a fine proiezione, quando era momento di raccogliere le nostre valutazioni per confrontarci in merito al film, siamo state distratte dal belΒ Jake Gyllenhaal,Β che con barba lunga e capello pettinato all’indietro, ci ha sfiorato mentre usciva dalla sala. SΓ¬, avete letto bene: Γ¨ lui che ha sfiorato noi, non Γ¨ successo il contrario. E dobbiamo pure ammettere che il fascino di questo ragazzone inΒ papillonΒ e abito nero (un velluto morbidissimo quello della giacca…) ci lasciato a bocca aperta per un po’. Visto che le premesse della serata erano buone, abbiamo pensato bene di fare una capatina a vedere che atmosfera si respirava all’ Hotel Excelsior. La festa in spiaggia presentava una suggestiva scenografia realizzata con gusto e ricercatezza. Insomma, il primo giorno della Mostra Internazionale d’ Arte Cinematografica di Venezia non poteva soddisfarci piΓΉ di cosΓ¬. Anche la nostra aspettativa sulla cittΓ  Γ¨ stata mantenuta: potremmo pure sbagliarci, ma Venezia Γ¨ ancora piΓΉ seducente con il tappeto rosso del Lido, perchΓ© Γ¨ come una bellissima donna con un filo di rossetto: non si puΓ² non notarla. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

L’HERMINE

È un film che divide la critica quello del regista francese Christian Vincent.Β L’Hermine, termine che in francese indica l’ermellino, racconta la vita professionale e privata di un Presidente di Corte d’Assise.Il Presidente β€œa due cifre” – cosΓ¬ viene chiamato dai suoi colleghi poichΓ¨ infligge pene mai inferiori di dieci anni – Γ¨ detestato e temuto. SeppureΒ L’HermineΒ riesca a caratterizzare i personaggi mettendo a nudo i sentimenti e le fragilitΓ  di un uomo apparentemente tutto d’un pezzo e solitario, il film presenta degli intoppi che sono dovuti all’eccessiva distinzione tra la vita professionale e quella privata di Monsieur Racine. Ed anche se l’idea di separare in modo cosΓ¬ netto questi due aspetti del protagonista pare una scelta voluta dal regista stesso, essa non riesce a convincerci. Questa scelta non fa decollare il film, lo rilega alla banalitΓ .Non vi Γ¨ nulla da dire invece sullo straordinarioΒ Fabrice Luchini,Β che mette in campo tutta la sua verve creativa e il suo talento di grande attore. Puntiglioso e preciso in aula, Racine Γ¨ brillante e tenero quando si intrattiene con la donna che ama da anni e che rincontra – cosΓ¬ vuole il caso – proprio in tribunale come giurata ad un processo per omicidio di cui Γ¨ presidente. Quello che Γ¨ piaciuto a tutti di questo film Γ¨ il suo essere assolutamente francese in ogni singolo fotogramma: dai dialoghi con cui si presentano a vicenda i giuristi, agli scorci nei quali si intravede una tipica cittadina francese. per Fondazione Giovanni Santin Onlus

AL LIDO DI VENEZIA FERVONO I PREPARATIVI – VENEZIA 72

Cresce l’attesa per laΒ 72ma Mostra Internazionale d’Arte CinematograficaΒ diΒ Venezia. L’edizione 2015 vede come DirettoreΒ Alberto BarberaΒ e come Presidente di Giuria il pluri premiato registaΒ Alfonso CuarΓ³n, una garanzia come esperto di cinema e uomo di cultura. Proprio al Lido di Venezia nel 2013, CuarΓ³n presentΓ² in anteprima mondiale Gravity, film che si Γ¨ portato a casa ben 7 statuette Oscar al Kodak Theater di Los Angeles. Mai come quest’anno la scelta delle pellicole da presentare in Concorso Γ¨ stata difficile vista la grande quantitΓ  di opere pervenute. I soliti polemici affermano che ciΓ² non Γ¨ un segnale positivo, ma che possa bensΓ¬ incidere sul tipo di proiezioni perchΓ© si perderebbe in qualitΓ , ma noi siamo certi che con una giuria internazionale come quella che presenzierΓ  quest’anno Il Concorso, non si correranno rischi. Il programma della 72 esima edizione Γ¨ giΓ  online, l’App per essere costantemente aggiornati sulle proiezioni pure (anche se sarΓ  ufficialmente operativa a partire dal 2 settembre). Non ci resta dunque che infilare in borsa i taccuini ed un paio di ballerine per spostarci agevolmente da una sala di proiezione all’altra.Nei prossimi giorni avremo modo di scrivere dei film piΓΉ attesi e parleremo pure di quelli meno conosciuti, ma che rappresentano un tipo di cinema sempre piΓΉ apprezzato dal pubblico. Al Lido di Venezia fervono da mesi i preparativiΒ per ospitare i grandi nomi del cinema e della cultura internazionale. Un fazzoletto di terra si trasformerΓ  per una decina di giorni in uno dei palchi piΓΉ ambiti sia dalle stars che dagli addetti ai lavori e tutti saranno pronti a dispensare sorrisi ed autografi. E speriamo dispensino pure un bel cinema! AvrΓ² il privilegio comeΒ bloggerΒ di recensire le opere cinematografiche della 72esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia a nome dellaΒ Fondazione Giovanni Santin Onlus.La Fondazione che ha sedi in Italia e all’estero si propone di promuovere l’arte sia essa intesa come pittura, scultura e video con una serie di iniziative che vanno dalle mostre d’arte, agli eventi formativi e molto altro. L’auspicio della fondazione Γ¨ quello di trasmettere alle nuove generazioni e far conoscere ad un pubblico sempre piΓΉ ampio le innovazioni e le tendenze piΓΉ attuali nel panorama dell’arte contemporanea internazionale. Non mi resta che darvi appuntamento per le novitΓ  e per i film che verranno presentati. A presto e… buon cinema! Chiara Orlando

VENEZIA 72: I PRIMI TRE FILM STRANIERI

Manca davvero pochissimo allaΒ 72esima Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia.Β Nell’imbarazzo della scelta dei film da presentare per primi, abbiamo ceduto alle lusinghe dei film stranieri piΓΉ attesi ed oggi vi daremo qualche piccola anticipazione su tre pellicole in concorso. Anche se in realtΓ  c’è qualcuno che afferma che Venezia stia subendo le angherie degli altri Festival e stia perdendo in prestigio, di registi, sceneggiatori e stars ne vedremo parecchi alΒ Lido di Venezia. Everest Rompiamo il ghiaccio con un film che di ghiaccio ne haΒ in abbondanza nei suoi centocinquanta minuti di proiezione: Everest.Everest, da voci di corridoio e dalΒ trailerΒ lanciato ufficialmente il 4 giugno, sembrerebbe un prodotto che lo spettatore troverΓ  gradevole a fine proiezione.D’altra parte ilΒ castΒ stellare che avremo il piacere di vedere in questa pellicola, Γ¨ solito affondare i denti su qualcosa di ben fatto e il film pare risponda a queste caratteristiche. E’ Baltasar KormΓ‘kurΒ a dirigere e ci riporta indietro ad un fatto di cronaca accaduto negli anni novanta – per la precisione nel 1996 – di cui si parlΓ² a lungo. Quella che vedremo raccontata in pellicola sarΓ  la tragedia che colpΓ¬ un gruppo di alpinisti sul monte Everest (furono ben 12 persone le persone che persero la vita nell’incidente). Il cast conta attori del calibro diΒ Jason Clarke, Jake Gyllenhaal, Josh Brolin, John Hawkes, Robin Wright, Michael Kelly, Sam Worthington, Keira Knightley e Emily Watson. Black Mass – L’ultimo gangster Johnny DeppΒ ritorna sul grande schermo con il ruolo di mafioso irlandese – e pure informatore dell’ FBI- che sembra essere fatto apposta per lui.E anche se in realtΓ  ci eravamo abituati al suo essere camaleontico dopo i tantiΒ filmΒ di Tim Burton, vederlo vestire i panni (molto sporchi) di questo cattivone irlandese, ci fa pensare che i suoi limiti siano ancora lontani. Il registaΒ Scott Cooper, lo stesso diΒ Crazy HeartΒ con cui si Γ¨ portato a casa due Oscar (anche grazie ad uno strepitoso Jeff Bridges), firma questa terza opera. Si dice che ne sentiremo parlare a lungo, anche dopo la presentazione ufficiale aΒ Venezia 72. Gli altri attori sono tutti di spessore:Benedict Cumberbatch, Kevin Bacon, Joel Edgerton, Sienna MillerΒ e per ultimaΒ Dakota Johnson, l’unica su cui abbiamo delle forti riserve dopo il deludenteΒ 50 shades of grey. Janis Non puΓ² mancare in questo primo tris di anticipazioni un altro film che siamo davvero curiosi di vedere:Β Janis.In fondo ci sembrava impossibile che nessuno avesse mai pensato di raccontare in pellicola la signora Joplin. A ciΓ² pensa finalmenteΒ Amy Berg, quella Berg che si sta facendo conoscere soprattutto per i documentari. E cosΓ¬, anche sulΒ red carpetΒ di Venezia zeppa e pantalone a zampa d’elefante verranno finalmente sdoganati e potremo tirare un sospiro di sollievo.Ironia a parte, ci auguriamo che questo film possa mettere d’accordo gli amanti delΒ rock,Β ma pure il resto del pubblico su una delle voci piΓΉ belle di tutti i tempi. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin OnlusΒ  http://fondazionegiovannisantinonlus.com/

VENEZIA CINEMA: GLI ALTRI FILM STRANIERI

Prima di tuffarci in quelli che saranno i film italiani in concorso allaΒ 72esima Mostra Internazionale d’arte Cinematografica di Venezia,Β desideriamo dare ancora qualche anticipazione sugli altriΒ film stranieriΒ attesi dal pubblico e dalla giuria. Il caso Spotlight Non dev’essere stato facile perΒ Thomas McCarthyΒ cimentarsi nella regia di questo film che ha per tema l’inchiesta sui casi di pedofilia avvenuti nell’arcidiocesi di Boston nel 2002. Indubbiamente si tratta di un canovaccio intrigante e che ci auguriamo abbia affrontato con intelligenza, vista l’alta probabilitΓ  di polemiche.β€œIl dubbio” con gli straordinari Meryl Streep e Philip Seymour Hoffman aveva giΓ  toccato un tema cosΓ¬ delicato con unΒ risultato difficile da eguagliare. Ma veniamo aΒ Il caso spotlight: quando la notizia di Boston trapelΓ² ai media, fu un vero scandalo e l’allora Arcivescovo Bernard Francis Law finΓ¬ addirittura col dimettersi. IΒ giornalisti del Boston Globe che misero in luce la vicenda riuscirono pure a guadagnarsi un Premio Pulizer per il lavoro svolto.Il cast di questo film Γ¨ stellare: tra tutti spicca il piacevoleΒ Mark RuffaloΒ con la complicitΓ  di bravi attori del calibro diΒ Rachel McAdams, Michael Keaton, Stanley Tucci, Liev Schreiber e John Slattery.IlΒ trailerΒ Γ¨ in grado di dare giΓ  un’idea di quello che possiamo aspettarci al cinema, senza per questo essere troppoΒ spoiler. C’è chi giura di sentire giΓ  odore diΒ award.Β Non ci resta che aspettare solo qualche giorno per poterlo vedere. Remember Impossibile non pensare aΒ This must be the placeΒ dopo aver visto ilΒ trailerΒ diΒ RememberΒ diΒ Atom Egoyan.La similitudine con uno dei personaggi chiave del film che aveva per protagonista Sean Penn inThis must be the PlaceΒ Γ¨ piuttosto marcata. InΒ RememberΒ ritroviamo un ex vittima dell’ Olocausto che, come il padre di Penn, Γ¨ preda di grandi conflitti interiori ed anche malato d’Alzheimer. Il tema trattato potrebbe essere una spina sul fianco di qualsiasi regista, ma ilΒ castΒ tra cui spicca un grandeΒ Christopher PlummerΒ dovrebbe essere una garanzia. Ad accompagnarlo in questo ruolo difficile ci sonoΒ Martin LandauΒ eΒ Bruno Ganz. Equals Drake Doremus, quello diΒ Like crazy, dirigeΒ Nicholas HoultΒ eΒ Kristen Stewart in un questo film che piacerΓ  agli amanti dei film che mescolano fantascienza, romanticismo e genere drammatico. Quello che incuriosisce di questo film Γ¨ senza dubbio la trama che vede i protagonisti vivere in un futuro dove i sentimenti non esistono piΓΉ. Le cose cambiano quando un morbo li colpisce e fa sΓ¬ che ritornino a provare dei sentimenti a cui non erano piΓΉ abituati: la paura, l’affetto, la gioia, l’amore, il dolore.IlΒ castΒ scelto da Doremus Γ¨ composto oltre che dai giovani Hoult e Steward anche daΒ Jacki WeavereΒ Guy Pearce. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin OnlusΒ  http://fondazionegiovannisantinonlus.com/

IL CINEMA ITALIANO IN CONCORSO A VENEZIA 72

AllaΒ 72esima Mostra Internazionale d’Arte CinematograficaΒ verranno presentati cinquantacinque lungometraggi. Tra questi, i film in concorso sono ventuno, quelli fuori concorso sedici. Alla sezione Orizzonti faranno capo diciotto opere. Questa Γ¨ la quantitΓ  di opere che la giuria dovrΓ  esaminare per decretare i vincitori ed assegnare ilΒ Leone d’Oro. E il cinema italiano? Non temete: ce ne sono quattro di film italiani (validissimi) in concorso e oggi ci concentreremo proprio su quelli.Avremo il piacere di ritrovare un lavoro diΒ Marco BellocchioΒ con il filmΒ Sangue del mio sangue, poiΒ Luca GuadagninoΒ conΒ A bigger splash,Β Piero MessinaΒ conΒ L’attesaΒ eΒ Giuseppe M. GaudinoconΒ Per l’amor vostro. Partiamo da Bellocchio che inΒ Sangue del mio sangueΒ si circonda di tutti gli attori con cui ama lavorare:Β Roberto Herlitzka, il figlioΒ Pier Giorgio Bellocchio, Alba Rohrwacher e Filippo Timisolo per citarne alcuni.Il primoΒ trailerΒ svela qualcosa del film, ma non riusciamo a dare un morso sostanzioso alla storia. Quello di cui siamo certi Γ¨ che sarΓ  piuttosto insolito. Il film Γ¨ girato a Bobbio, dove il regista aveva precedentemente giratoΒ I pugni in tasca.   Tilda SwintonΒ ritorna a lavorare conΒ GuadagninoΒ nel filmΒ A bigger splash, film di cui ancora non siamo riusciti a vedere ilΒ trailer,Β ma di cui ci possiamo abbastanza fidare grazie alΒ castΒ scelto. I piΓΉ informati dicono che si rifaccia aΒ La Piscine. Gli altri attori che affiancheranno la Swinton sonoDakota Johnson, Matthias SchoenaertsΒ e il sempre affascinanteΒ Ralph Fiennes. Il filmΒ L’attesaΒ diΒ Messina, che verrΓ  distribuito da Medusa film, Γ¨ ambientato nell’entroterra siciliano: le due protagoniste del film, tra cui spiccaΒ Juliette Binoche, attendono l’arrivo del figlio la prima e del fidanzato la seconda. L’attesa diventa per loro un atto di fede ed amore.Accanto allaΒ BinocheΒ troviamoΒ Lou de LaΓ’ge, Giorgio Colangeli, Domenico Diele, Antonio Folletto, Corinna Lo CastroΒ eΒ Giovanni Anzaldo. Valeria GolinoΒ nel filmΒ Per amor vostroΒ diΒ GaudinoΒ Γ¨ una donna napoletana che ha condotto una vita senza pensare a se stessa, ma volta ad assecondare i suoi famigliari. Pur essendo di aiuto agli altri, non riesce a fare la stessa cosa su se stessa e resta piena di dubbi e paure. Le cose cambiano quando riesce ad ottenere una posizione di lavoro stabile e decide di dare una svolta alla sua vita. NelΒ castΒ conΒ Valeria Golino, Massimiliano GalloΒ eΒ Adriano Giannini. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

JANIS : UN TRIBUTO BEN RIUSCITO

Ci sono voluti otto anni alla registaΒ Amy BergΒ per recuperare il materiale e realizzareΒ Janis, il documentario sulla vita di una delle piΓΉ belle voci femminili mai esistite. Il risultato Γ¨ un lavoro certosino di selezione di contenuti, immagini, tracce audio e video rarissimi.E’ un bel omaggio aΒ Janis JoplinΒ quello presentato dalla capace Berg che non si limita a raccontare la Joplin del palco e dei backstage, ma la caratterizza anche in modo intimistico presentando la Joplin in tutta la sua complessitΓ .Β E lo fa senza mai caratterizzarla e tanto meno dare giudizi. Il rischio che questo documentario si trasformasse in un prodotto mediocre c’era e in tanti forse, non appena si Γ¨ sparsa la voce che questoβ€œfilm” sarebbe stato presentato allaΒ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, avranno pensato al peggio. Per i pessimisti questa volta Γ¨ andata male: Janis non Γ¨ il solito altarino per ricordare il grande artista scomparso. L’unico altare – se proprio dovessimo prenderne in considerazione uno- Γ¨ quello su cui fare salireAmy Berg, che con questo lavoro conferma di saper realizzare in modo eccellente questo genere di prodotto.Ma torniamo aΒ Janis: la cosa che abbiamo gradito di piΓΉ sono state le tracce audio e le lettere alla famiglia, proprio quella famiglia che non Γ¨ mai riuscita a comprenderla. Per loro Janis era una figura difficile di cui non sono mai riusciti completamente a condividerne le scelte. E per scelte, facciamo riferimento a ciΓ² che la spingerΓ  ad essere anticonformista e cosΓ¬ diversa dalle altre ragazzine di Port Arthur. La Joplin lascerΓ  Port Arthur da giovanissima – con sua e nostra somma gioia. Di lΓ¬ in poi, non senza difficoltΓ , Janis Joplin si dedicherΓ  alla musica, l’unica cosa che la faceva sentire veramente se stessa. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

11 MINUTES

Sono bastati solo due degliΒ β€œ11 minutes” diΒ Jerzy SkolimowskyΒ per farmi capire che non mi sarei annoiata durante la proiezione di questo film. D’altra parte, era stato lo stesso regista ad affermare in conferenza stampa che questo film era la sua personale risposta all’action movieMade in USA. E il risultato Γ¨ davvero un film che gli americani possono invidiare. È il tempo la chiave di lettura con cui analizzare l’ultimo capolavoro di Skolimowsky. Un tempo che fa daΒ trait d’unionΒ in tutte le storie di questo film che il Maestro polacco fa sbalzare (letteralmente) fuori dallo schermo. Tuttavia Skolimowsky non vi entra in profonditΓ , proprio perchΓ© pensa stia allo spettatore la decisione di scavare o meno dentro queste vite. Difficile dire se chi si impegnerΓ  a mettere insieme i pezzi di questo puzzle intricato, riuscirΓ  mai a finirlo: sono troppi forse i dettagli da analizzare. O forse sono in pochi ad avere la sensibilitΓ  del regista. È sbalorditiva la freschezza con cui il settantenneΒ SkolimowskyΒ dirige un cast – a me sconosciuto – ma davvero talentoso. GiΓ , la freschezza: ciΓ² che Γ¨ mancato nelle opere dei registi italiani con la metΓ  degli anni di Skolimowsky in concorso a Venezia. https://youtu.be/8IlSOg1-6Tk È un vortice quello in cui ci spinge dentro Skolimowski: la sua impeccabile regia analizza il comportamento dell’essere umano nell’attualitΓ  del tempo presente. Alle azioni di un marito geloso, di una attrice, di un ladro, di un corriere fanno seguito quelle che possono sembrare delle conseguenze, ma forse Γ¨ piΓΉ semplicemente il caso ad accomunarne i destini? In questo apparentemente disordinatoΒ thrillerΒ ad alta tensione il pluripremiato regista diΒ Essential KillingΒ eΒ Le dΓ©part, continua a regalarci una grande prova di regia, tenendoci sempre col fiato in sospeso. L’unica cosa che mi ha tormentata per tutto il film era se prestare attenzione al disastro patinato alla β€œ David La Chapelle” o tifare per uno dei personaggi che si trovano invischiati in un presente che mai diventerΓ  futuro. D’altra parte, Γ¨ questo forse quello su cui pone l’attenzione Skolimowsky: noi siamo adesso, il futuro non esiste. Chiara Orlando   per Fondazione Giovanni Santin Onlus

REMEMBER

È stata una scelta coraggiosa quella diΒ Atom EgoyamΒ di girareΒ Remember. Il regista e produttore canadese affronta un tema delicato come quello dell’olocausto. Sono tanti registi ad essersi cimentati in questo tipo di soggetto, ma in pochi sono riusciti a trarne dei film di cui ci rimane memoria – inevitabile gioco di parole – della β€œmemoria”. RememberΒ Γ¨ un film che si Γ¨ meritato ogni minuto di applausi a Venezia. Anch’io, come il resto del pubblico, mi sono abbandonata a fine proiezione in un lungo battimano al regista presente in Sala Grande. AltraΒ standing ovationΒ va al cast di attori non piΓΉ giovanissimi, con leΒ physique du rΓ΄leΒ adatto ad interpretare questa pellicola. E del cast, non possiamo solo citare il brillanteΒ Christopher Plummer, ma ancheΒ Dean Norris,Bruno GanzΒ ed uno strepitosoΒ Martin Landau, che con la sua lettera guiderΓ  il protagonista in un involontario (o forse volontario?) viaggio interiore. In tanti avevamo il dubbio cheΒ RememberΒ potesse essere il film giΓ  visto sul tragico sterminio di massa, ma non Γ¨ cosΓ¬. Ed anche se all’inizio del film abbiamo la sensazione che a Zev, degente in una casa di cura e malato di alzheimer a cui Γ¨ morta la moglie da pochi giorni, non possa succedere nulla di cosΓ¬ eclatante, col trascorrere dei minuti capiamo che di cose gliene capiteranno tante. Forse pure troppe. SarΓ  un suo caro amico della casa di cura (unΒ evergreenΒ Martin Landau) a guidarlo – grazie ad una lettera dettagliatissima – in una vera e propria missione per scovare il feroce nazista che ha sterminato la sua famiglia ad Auschwitz. E cosΓ¬, lettera alla mano, il burbero e allo stesso tempo tenero Zev, intraprenderΓ  un viaggio che lo porterΓ  addirittura ad oltrepassare il confine ed arrivare in Canada. Sebbene nel film non ci siano specifici riferimenti a ciΓ² che Γ¨ accaduto nei campi di concentramento ai protagonisti, si comprende quanto all’epoca la folle realtΓ  possa essere stata confusa con qualcosa di irreale, nel disperato tentativo di sfuggire al tragico destino. Il filmΒ RememberΒ Γ¨ esattamente come la lettera che guida Zev nella caccia al feroce assassino nazista: impeccabile. per Fondazione Giovanni Santin Onlus

MARGUERITE

L’amore per il bel canto diΒ MargueriteΒ non Γ¨ direttamente proporzionale al suo talento, ma ciΓ² non sembra abbatterla. Xavier GiannoliΒ ci racconta cosΓ¬ la signora Dumont allaΒ 72^ Mostra del cinema di Venezia. L’attrice Catherine Frot sul red carpet di Venezia prima della proiezione ufficiale del film in Sala Grande Per raccontare il film presentato due settimane fa in Concorso a Venezia occorre fare un passo indietro: il regista belga si Γ¨ ispirato a Florence Foster Jenkins, soprano americano degli anni ’40, con scarse doti canore, ma con tutto l’appeal della grande diva. L’attrice Catherine Frot nel ruolo di Marguerite Dumont in una scena del film Gli amici della Dumont, pur partecipando ogni anno al concerto benefico che tiene in casa propria per raccogliere fondi a favore di una causa, la sbeffeggiano e si prendono gioco in segreto delle sue stonature. Il marito dal canto suo, stanco di assistere al triste spettacolo, fa di tutto per arrivare in ritardo alle esibizioni della ricca moglie mettendo in scena improbabili guasti d’auto. Allo stesso concerto che tiene per gli amici aristocratici che la deridono, partecipa pure un giornalista anti-convenzionale che vede invece nella Dumont una grande artista, proprio perchΓ© capace di esprimersi in modo cosΓ¬ libero. Le viene proposto dallo stesso Lucien di esibirsi su un palco vero, in un vero teatro, con un vero pubblico. Seppure con incertezza, decide di accettare la proposta ed inizia a prendere lezioni di canto da un cantante lirico ormai in declino. MargueriteΒ Γ¨ un film leggero, ma il regista ha l’accortezza di descrive la Dumont nella sua totalitΓ , ossia come una donna in cui felicitΓ  e passione si mescolano ad amarezza ed infelicitΓ . Michel Fau nel ruolo di insegnante di bel canto di Marguerite in una scena del film Non mancano scene divertenti e godibili, ma anche attimi in cui per forza siamo portati a riflettere in merito alla difficoltΓ  che abbiamo nell’essere noi stessi e nel poterci esprimerci liberamente. Il cast fa scorrere rapidamente ogni minuto della pellicola: ottima l’interpretazione diΒ Catherine FrotΒ nel ruolo principale,Β Sylvain DieuaideΒ nel ruolo del giornalista Lucien, diΒ AndrΓ© MarconΒ nel ruolo del marito e di un perfettoΒ Michel Fau, nell’interpretazione di vecchia gloria della lirica. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

VIVA LA SPOSA

Il protagonista diΒ Viva la sposaΒ si guadagna da vivere organizzando spettacoli di compleanno per bambini. La sua Γ¨ una vita precaria, fatta di corse in furgone e pomeriggi passati al bar davanti alla bottiglia. Pur vivendo una condizione di assoluto disagio, Γ¨ di animo buono e in lui non mancano i valori e i sani principi. Valori e principi che invece vengono meno nelle persone che incontrerΓ  lungo gli 85 minuti di film. La sua storia si mescolerΓ  con quella di chi si guadagna da vivere truffando le assicurazioni, di chi si prostituisce ed Γ¨ madre di Salvatore (che forse Γ¨ suo figlio), di chi fa il carrozziere ed offre alloggio agli immigrati, di chi vorrebbe andarsene a vivere in Spagna con l’amica, ma che alla fine rimane a Roma. Nel film diΒ CelestiniΒ ci sono tutti gli ingredienti per raccontare una periferia romana in perenne lotta per la sopravvivenza. Anche se l’impegno del regista Γ¨ quello di raccontare la realtΓ  di quanto accade lontano da Via Veneto e dal centro cittΓ  dei privilegiati, la quantitΓ  di bruttezza riesce a stancare. E non solo per via delle truffe, degli alloggi disastrati e dei personaggi che ci vivono dentro che non vorremmo mai incontrare, ma soprattutto perchΓ© ciΓ² viene raccontato con una patina grigiastra capace di rovinare anche le scene in cui sembrerebbe esserci spazio (forse) per un cambiamento positivo. A differenza del filmΒ Blanka, presentato in concorso per Orizzonti, il film dell’autore romano non Γ¨ capace di raccontare in modo brillante un contesto socio-economico difficile, ma ne appesantisce la visione. Anche nel filmΒ BlankaΒ Γ¨ la tragica vita della periferia ad essere protagonista, ma aldilΓ  del contenuto difficile del film, il modo in cui se ne parla Γ¨ diverso e riesce ad appassionare il pubblico. Anche i protagonisti di Blanka vivono nella povertΓ , nell’abbandono e vivono di espedienti, ma a fine proiezione lo spettatore riesce ad emozionarsi. Nel filmΒ Viva la sposa, non c’è nΓ© immedesimarsi nΓ© emozione. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

LA SERATA DI APERTURA

E’ stata una serata di apertura all’insegna delle novitΓ  quella che si Γ¨ tenuta sabato per laΒ 34esima edizione di Pordenone SilentΒ al Teatro Comunale Verdi. La prima novitΓ  Γ¨ stata il cambio nella direzione del Festival:Β David RobinsonΒ saluta la platea dicendo β€œWelcome home” per l’ultima volta. Direttore del Festival dal 1997, cede il testimone aΒ Jay WeissbergΒ che lui stesso introduce al pubblico. A tutti quest’ultimo Γ¨ parso assolutamente adatto alla carica che ricoprirΓ  dal prossimo anno. La seconda sorpresa Γ¨ stata la consegna del sigillo della cittΓ  di Pordenone aΒ David RobinsonΒ da parte del Sindaco di Pordenone Pedrotti. Robinson, del tutto ignaro della cosa, si Γ¨ dimostrato onorato e commosso dell’essere cittadino onorario della cittadina friulana. Un riconoscimento, quello fatto a Robinson, che mette in evidenza quanto Pordenone punti ad essere sempre di piΓΉ riconosciuta come capitale della cultura del Nord-Est. Uno scatto che ritrae la platea del Teatro Comunale Verdi Ma veniamo alle due proiezioni di ieri sera: il primo film ha avuto per protagonisti due insolitiΒ Romeo e GiuliettaΒ in un paesino innevato della Foresta Nera. Alla mia prima esperienza di cinema muto, mai mi sarei aspettata di divertirmi cosΓ¬ tanto e di apprezzare la bellezza di un’opera diΒ Ernst LubitschΒ che venne presentata per la prima volta 95 anni fa al pubblico.   Il film Γ¨ stato stampato dal negativo originale e successivamente Γ¨ stato imbibito secondo la tecnica dell’epoca. Quest’opera appartiene alla serie di commedie che lo stesso Lubitsch realizzΓ² per la Maxim-film GmbH. CiΓ² che mi Γ¨ piaciuto molto di questo film Γ¨ stato il modo insolito di raccontare la storia dei due innamorati, osteggiati sΓ¬ dalle loro famiglie, ma pure protagonisti con le stesse di rocambolesche e divertentissime imprese. Una scena tratta da Romeo und Juliet im Schnee Sin dalla prima scena, che vede il magistrato locale pesare due salsicce offerte dalle famiglie rivali, i Montekugerls e i Capulethoferd, si ha un assaggio dell’ironia che seguirΓ  per tutti i 41β€² minuti successivi.Β Splendido anche l’accompagnamento musicale al film diΒ Octuor de Francescritto e condotto daΒ Antonio Coppola. Una scena tratta dal film β€œMaciste alpino” La seconda pellicola presentata Γ¨ stataΒ Maciste Alpino, un’opera del 1916Β di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto. Il film puΓ² essere definito come il miglior film di propaganda bellica mai realizzato in Italia ed Γ¨ impossibile non β€œinnamorarsi” del protagonista. Γ‰ un Maciste dal cuore tenero e dalla simpatia contagiosa quello che abbiamo visto in quest’opera che affronta il tema difficile della prima guerra mondiale e i 95β€² di proiezione scorrono veloci. Certosino Γ¨ il lavoro di restauro portato avanti dalΒ Museo Nazionale del Cinema di Torino,Β di cui abbiamo ammirato questa copia restaurata del 2014.   Β un breve estratto di Maciste Alpino Come era accaduto per La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, anche nel caso di questa nuova esperienza del Cinema Muto, non avevo nessuna aspettativa, proprio per non rischiare di rimanere delusa. E la delusione ovviamente non c’è, ma solo una nuova passione per il Cinema Muto. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

THE MARK OF ZORRO

Mi aspettavo di vedere una storia avvincente, Γ¨ vero, visto cheΒ ZorroΒ Γ¨ un po’ il capostipite dei super eroi, ma mai mi sarei immaginata cheΒ The Mark of ZorroΒ fosse una pellicola cosΓ¬ spassosa. Appena uscita dalla sala, mi sono subito chiesta quanto si fossero divertiti nel 1920 gli spettatori dell’epoca: come me? PiΓΉ di me? E’ una storia curiosa quella diΒ The Mark of Zorro:Β il film viene realizzato in un periodo storico in cui vi Γ¨ un grande bisogno di evasione per scrollarsi di dosso gli anni bui della guerra e per ritornare a vedere le cose in modo positivo. E’ anche un periodo in cui perΓ² non basta piΓΉ qualche acrobazia per divertire il pubblico che negli ultimi anni si Γ¨ fatto sempre piΓΉ esigente. Douglas Fairbanks, l’attore che veste i panni di Zorro, era desideroso di girare un film in costume e il suo sogno era quello di interpretare il ruolo di D’Artagnan nei Tre Moschettieri. Operazione difficile visti i costi di realizzazione e la cui riuscita non era assicurata. Fairbanks decide quindi di misurarsi con un altro film in costume girato in California, dove i costi di produzione potevano essere ancora contenuti:Β The Mark of Zorro.Β La sua interpretazione di Zorro rilancia la sua carriera: la pellicola Γ¨ impeccabile sotto ogni aspetto ed Γ¨ piena zeppa di scene divertenti e avvincenti. Il film, undicesima pellicola prodotta dalla United Artists, sbanca al botteghino e riscuote un enorme successo. Ma cos’è che rende cosΓ¬ vincente questo film diΒ Fred Niblo? Indubbiamente il fatto che Zorro – termine spagnolo che significa volpe- abbia una vita segreta e una doppia identitΓ : il fannullone figlio di papΓ  e il coraggioso ed affascinante Zorro. La locandina di The Mark of Zorro La trasformazione in uno due caratteri avviene nel momento in cui Fairbanks entra con il suo destriero nel nascondiglio segreto nel palazzo del padre. E come ogni eroe buono che si rispetti, Zorro ha pure l’animo gentile, ma la spada veloce per difendere l’oppresso. Ed Γ¨ pure un gran galantuomo. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

PROLOGUE, 6 MINUTI DI VERA MAGIA

È l’inquadratura di una montagna di mozziconi di matite ad aprireΒ Prologue, l’opera del pluri premiatoΒ Academy Oscar winner Richard Williams. Prologue dura sei minuti, ma sono sei minuti di pura poesia. Ero davvero curiosa di vedere proiettato questo film che rompe tutti gli schemi del prodotto d’animazione: alla base del progetto di Williams c’è un episodio della guerra tra Sparta ed Atene raccontato attraverso i suoi disegni. Prologue, la locandina del film di Richard Williams Ogni inquadratura equivale ad un singolo disegno realizzato a mano dal famoso padre di β€œChi ha incastrato Roger Rabbit”.Β PrologueΒ Γ¨ stato portato avanti contemporaneamente ad altri progetti, frutto della passione per il disegno dello stesso direttore, poi messo a punto con la piΓΉ sofisticata tecnologia. Ed Γ¨ magica la matita che disegna il fiore dove si intrufola un calabrone, per poi lasciare spazio al viso spaventato di una bimba che osserva la crudele battaglia tra gli spartani e gli atenesi. Richard WilliamsΒ per chi non lo sapesse Γ¨ anche il creatore della sigla di questeΒ Giornate del Cinema MutoΒ dove, con il suo tratto inconfondibile e con ilΒ mophing, trasforma l’uno nell’altro i grandi del Cinema Muto. Dal primo minuto di proiezione sino all’ultimo devo ammettere perΓ² di essere stata parecchio disturbata: non vedevo l’ora di tornare a casa per mettermi a disegnare. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

TUTTO È PRONTO PER LE GIORNATE DEL PORDENONE SILENT 34

Non mi Γ¨ ancora passata del tutto la sensazione di dondolio tipica del vaporetto, che Γ¨ giΓ  tempo di concentrarmi in un’altra interessante rassegna. AvrΓ² il privilegio di recensire per laΒ Fondazione Giovanni Santin OnlusΒ le opere cinematografiche delle imminentiΒ Giornate del Cinema Muto, un Festival che a detta di Mueller Γ¨ al secondo posto tra quelli italiani. E sarebbe proprio uno di quegli eventi a cui bisognerebbe andare tutti impomatati con una bella bombetta in testa, bastone e baffo disegnato dalle sapienti forbici del barbiere Marino. In casa non ho trovato nΓ© bombetta, nΓ© bastone, nΓ© tanto meno il numero di telefono del buon Marino, ma non ho potuto resistere e mi sono disegnata i baffi da attore di cinema muto, al fine di vivere lo spirito del Festival. Ma a cosa si deve il successo crescente delleΒ Giornate del Cinema Muto di Pordenone? Beh, innanzitutto alla qualitΓ  del programma e all’organizzazione in grado di far scorrere senza intoppi un calendario fittissimo di proiezioni, eventi e conferenze. Oltre a rendere omaggio a questo genere di film, il Festival dona prestigio alla cittadina di Pordenone, visto che dal 3 all’ 11 ottobre sono tantissimi gli ospiti internazionali a frequentarla.Β Pordenone Silent, al pari di Pordenonelegge, trasforma la cittadina friulana in un ambiente colto, vivo e multiculturale. La locandina del Festival del Cinema Muto di Pordenone E cosΓ¬ com’è stato per l’esperienza alla Mostra del Cinema di Venezia, sarΓ² alla mia prima volta perΒ Le Giornate del Cinema Muto. Il programma che Γ¨ giΓ  online da qualche giorno non lascia dubbi sul fatto che quest’anno di proiezioni ed interventi interessanti ce ne saranno parecchi:Β 2015_GCM_Calendario_w_rev01 Alla serata di inaugurazione della kermesse verrΓ  proiettato β€œRomeo und Julia im Schnne” di Ernst Lubitsch. SarΓ  li che darΓ² il mio primo β€œmorso” – cercando di farlo in modo silenzioso ovviamente – a questoΒ Festival del Cinema Muto. Quella di sabato sarΓ  una versione insolita della storia di Romeo e Giulietta, visto che Lubisch ci restituirΓ  la gioia dei due protagonisti ed il lieto fine. E se nel corso di questi mesi estivi abbiamo pensato che l’inverno non potesse arrivare mai, con questa pellicola ambientata in un paesino innevato della Foresta Nera, capiremo che l’inverno Γ¨ piΓΉ vicino di quanto sembri. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

DIE PUPPE

Se alla serata inaugurale delle Giornate del Cinema Muto ho apprezzatoΒ Romeo und Juliet im SchneeΒ diΒ Lubistch, con la proiezione diΒ Die PuppeΒ mi Γ¨ stato impossibile non rimanere conquistata dallo stesso regista. Nei film diΒ LubitschΒ non vi Γ¨ nulla di lasciato al caso, tanto meno in questa sua opera del 1919. Lui stesso dirΓ  poco prima di morire di essere la sua preferita, perchΓ© tra tutte quella da lui reputata piΓΉ brillante ed innovativa. Maniacale Γ¨ la cura per ogni dettaglio: dalla scenografia, alla stessa interpretazione degli attori vengono diretti dallo stesso Lubitsch con estrema attenzione. Con ogni probabilitΓ  ciΓ² lo si deve al fatto che lui stesso prima di essere regista Γ¨ attore e trasferisce la sua esperienza al cast. Die PuppeΒ Γ¨ tratto dal libretto di Maurice Ordonneau perΒ La PoupΓ©e, un’opera di Edmond Audran del 1896. Tutti i protagonisti della pellicola rimangono fedeli a quelli dell’opera, tranne la ragazza, a cui viene lasciato lo stesso nome dell’attrice che la interpreta: Ossi Oswalda. Quest’ultima diventerΓ  una delle attrici preferite del regista che la vorrΓ  in ben dodici pellicole. Il film inizia con un piccolo prologo che vede Lubitsch nel ruolo di β€œtrovarobe”: in un vecchio baule vengono trovati dei giocattoli per cui verrΓ  allestita una scenografia di cartone affinchΓ© possano riprendere vita. Sebbene il film narri con tono fiabesco la storia di Lancelot, impaurito dal gentil sesso, ma costretto a prender moglie per risollevare l’economia dei monaci presso il quale Γ¨ ospite, esso nasconde una vena assai piΓΉ maliziosa. Anzi, mi sento di definirla molto simile ad una commediaΒ sexyΒ in cui in due o tre scene i riferimenti sono pure piuttosto espliciti. Mi ha sorpreso che questa opera di Ernst Lubitsch non fosse stata bandita dalla feroce critica tedesca dell’epoca e che l’unica critica fosse stata rivolta al modo in cui sono stati descritti i monaci: avidi, arrivisti e manipolatori. Negli Stati Uniti invece la sottile malizia del buon Lubitsch non Γ¨ stata vista di buon grado e la pellicola venne proibita a New York e ne venne ridotta la distribuzione. La Locandina di Die Puppe Lubitsch diverte e lo fa in modo incalzante, ma non Γ¨ solo la sua nota spassosa ad essermi tanto piaciuta. Eccellente Γ¨ il cast e la pianificazione con cui sono state girate le scene.Β Mi sorprende pensare si tratti di un film girato negli anni venti vista l’accuratezza della costruzione delle scene, soprattutto quelle in cui vi sono effetti visivi davvero ben riusciti. Effetti che adesso noi realizziamo al computer, ma quelli diΒ Die PuppeΒ hanno tuttavia un altro sapore. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

THE PHANTOM OF THE OPERA

Si Γ¨ chiusa conΒ The Phantom of the Opera, la 34esima edizione diΒ Pordenone Silent. IlΒ Teatro Comunale VerdiΒ per l’occasione non era solo gremito di appassionati di cinema che hanno seguito tutta la rassegna di cinema muto, ma anche di curiosi che, proprio qui a Pordenone, hanno avuto modo di vedere la pellicola accompagnata dalle note dell’Orchestra San Marco. The Phantom of the OperaΒ col tempo si Γ¨ rivelato un grande successo, ma in pochi sanno che dall’inizio delle riprese sino al montaggio del film, Γ¨ stato un susseguirsi di intoppi e ritardi. Lon Chaney, l’attore che personifica The Phantom – uno degli attori piΓΉ in voga del periodo- era giΓ  sotto contratto con uno altro studio di produzione, la M-G-M. Per il regista Rupert Julian, la sua presenza era fondamentale proprio perchΓ© lui era β€œl’uomo dei mille volti” e dalla grande mimica. Julian fa carte false per averlo, ma durante le riprese il rapporto tra regista e attore si deteriora cosΓ¬ tanto che i due non comunicano piΓΉ tra di loro. A questo problema si sommano i continui ritardi delle riprese e la decisione di cambiare il finale da parte dei dirigenti della Universal. Il film tuttavia ha successo e hanno seguito nel corso degli anni diverse reinterpretazioni e musical. La pellicola del 1925 rimane per lo piΓΉ fedele al racconto di LΓ©roux, in cui viene narrata la storia di un’attrice che si trova a fare la sostituta all’Opera di Parigi. Christine, questo Γ¨ il nome della protagonista, raggiunge fama e gloria grazie ad una voce misteriosa che risiede nei sotterranei del palazzo. I due si incontrano e la fanciulla riesce finalmente a dare un volto alla voce misteriosa: Γ¨ il fantasma dell’Opera. Una delle scene con Lon Chaney nel ruolo del fantasma dell’opera Questi le dichiara il suo amore e lei disubbidendo ai suoi ordini gli strappa la maschera per vederlo in viso. Il fantasma privato della maschera si mostra in tutte le terrificanti fattezze. Il fantasma tradito dalla ragazza scatena la sua ira ed offre alla ragazza la possibilitΓ  di cantare ancora una volta se questa accetta di non vedere piΓΉ il Visconte de Chagny, di cui Γ¨ innamorata. Una delle locandine originali di The Phantom of the Opera Mi piace pensare cheΒ Il Fantasma dell’OperaΒ sia la prima vera anticipazione del filoneΒ horrorΒ che tanto appassiona una grande fetta di pubblico.Β Tanto festoso nelle scene ambientate nei sontuosi saloni dell’opera, quanto terrificante nelle scene ambientate nelle segrete, il film Γ¨ in grado di far vivere allo spettatore un’atmosfera gotica senza tempo. Impeccabile l’accompagnamento musicale dell’orchestra diretta da Mark Fitz-Gerald in grado di narrare a colpi di note le scene. Viene messa in rilievo anche la grande capacitΓ  mimica degli attori di scena, uno su tutti proprio Lon Chaney, da cui non si riescono a togliere gli occhi di dosso dalla sua entrata in scena sino alla sua dipartita. Anche se spaventosamente brutto. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

RISATE RUSSE: L’IMPIEGATO STATALE

Nell’ampio programma diΒ Pordenone SilentΒ Γ¨ stato dedicato ampio spazio anche alla cinematografia russa con la rassegna β€œRisate russe”, un genere che personalmente amo meno rispetto al cinema muto americano o europeo perchΓ© a mio avviso un po’ pesante e troppo β€œpolitico”. Del filone β€œRisate russe” ho visto β€œL’impiegato statale” diΒ Ivan Pyriev, film girato nel 1931 che narra la storia di Apollon Fokin, uno scrupoloso cassiere statale che passa le giornate a contare denaro per il partito. Pur essendo un lavoratore instancabile e rispettoso, nutre una segreta invidia per le alte cariche del Soviet che a differenza di lui godono di potere e privilegi. Una scena di β€œL’impiegato russo” Una notte, mentre sta rientrando a casa con una valigetta piena di denaro viene assalito da un bandito: il cassiere si batte con ogni mezzo per far sΓ¬ che il malvivente non abbia la meglio sulla valigetta, ma nella lotta quest’ultima vola giΓΉ dalle scale. Un’immagine del Teatro Comunale Verdi dove si Γ¨ tenuta la Rassegna di Cinema Muto Fokin, che all’inizio Γ¨ disperato perchΓ© pensa che la valigetta sia andata perduta, ritroverΓ  piΓΉ tardi la borsa con tutto il suo contenuto. Sebbene all’inizio sia combattuto sulnon sappia se rendere o meno il denaro al Soviet, cede all’insistenza della moglie che gli fa capire quali progetti possono finalmente realizzare con quell’ingente somma di denaro. Quando sembra che la sua vita stia finalmente cambiando in meglio, le cose iniziano a complicarsi… Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

(NOT) A BIGGER SPLASH

Le urla del pubblico e l’entrata in scena diΒ Tilda SwintonΒ versione David Bowie, ci avevano illuso che questo film potesse essere carico di energia, ma ci sbagliavamo.Β A Bigger Splash,Β is not that big. Il materiale per ricavarci un bel film c’era, non possiamo affermare il contrario: l’idea di raccontare la convalescenza di una rock star a Pantelleria per recuperare la voce e la sua interazione con gli altri tre protagonisti Γ¨ interessante, ma non Γ¨ bastato. In tanti ci siamo sentiti traditi una volta usciti dalla sala. Ma cos’è a non funzionare inΒ A Bigger Splash? L’errore piΓΉ grande Γ¨ scelta del cast, che seppur stellare, non riesce a trovare la propria dimensione nel film. Il motivo Γ¨ molto semplice: nessuno Γ¨ adatto al ruolo che gli viene assegnato da Guadagnino. Ralph FiennesΒ Γ¨ per la prima volta stonato, nell’interpretare il vecchio produttore, amico nonchΓ© amante della rock star Marianne. InΒ AΒ Bigger SpashΒ l’attore di Il paziente inglese Γ¨ decisamente sopra le righe, egocentrico e fastidioso. Non si puΓ² dire che non sia capace , ma visto che ci ha abituati ad altri ruoli, lo vediamo β€œfuori dal suo naturale elemento”.Stessa cosa vale per la Swinton, anche se di lei abbiamo tuttavia apprezzato la scelta di essere unaΒ rock starΒ senza voce. La mimica sarΓ  l’unico mezzo che le permetterΓ  di comunicare con gli altri tre amici nel film. Ed Γ¨ proprio la difficoltΓ  di comunicazione ciΓ² su cui vuole puntare l’attenzione Luca Guadagnino: un tema complesso e quanto mai cosΓ¬ attuale.Degli attori, forse il piΓΉ credibile Γ¨ il bello (e bravo)Β Matthias Schoenearts, che abbiamo avuto il piacere di vedere qui a Venezia anche inΒ The Danish Girl. Nel film di Luca Guadagnino alcune scene belle ci sono, soprattutto grazie alla cornice di una Pantelleria assolata. Poi perΓ², quando si ha la sensazione che finalmente la storia riprenda la nota distorta che ci era piaciuta all’inizio, non resta piΓΉ nulla.Anzi, purtroppo qualcosa resta: unΒ Corrado GuzzantiΒ che fa la parodia dell’ufficiale delle forze dell’ordine. E anche se Γ¨ vero che all’idillio fa seguito la tragedia e alla tragedia fa seguito la farsa, in questo finale ci aspettavamo un fuoco d’artificio. Magari proprio uno di quelli che vengono sparati durante le celebrazioni religiose dei paesini siciliani. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

L’ATTESA

Ho sempre avuto un debole perΒ Juliette Binoche, per il suo pallido incarnato e per quel suo modo di essere donna fragile ed allo stesso tempo forte: nel filmΒ L’attesaΒ diΒ MessinaΒ questi due aspetti si amalgamano alla perfezione. L’attesaΒ non Γ¨ un film incalzante, nΓ© tanto meno uno di quelli in cui piΓΉ storie si intrecciano. La pellicola ruota tutta attorno ad una donna (Juliette Binoche) e a Jeanne, la ragazza di Giuseppe, figlio della prima. Jeanne decide di raggiungere Giuseppe in Sicilia per trascorrere le vacanze di Pasqua. Come arriva nella casa di famiglia, capisce che Γ¨ accaduto qualcosa di tragico. Juliette Binoche in una scena del film È infatti un lutto in famiglia a suggellare il loro incontro e sin dalla prima scena si comprende che non si tratta di un lutto normale, ma di una dramma intollerabile. Seppure si ha a volte l’impressione che la storia β€œsi trascini un po’ troppo”, il risultato Γ¨ comunque molto piacevole. SarΓ  forse merito della regia di Piero Messina che, oltre a regalarci un bello spot di promozione della regione Sicilia, si fa apprezzare per il suoΒ cinema introspettivo che in alcune scene ricorda il miglior Terrence Malik. Singolare il modo in cui le due donne si relazionano: comunicano (o non comunicano a seconda dei punti di vista) per lo piΓΉ con lo sguardo. D’altra parte, perΒ Juliette BinocheΒ vi Γ¨ una difficoltΓ  reale nel parlare di quanto accaduto proprio perchΓ© Γ¨ incapace di elaborare il lutto. https://youtu.be/GUvHttq7bmo Il tema affrontato da Messina non Γ¨ di certo una novitΓ , ma il regista siciliano ha il merito di non cadere nelle incongruenze come era successo ad altri registi italiani. Oltre ad una strepitosa Juliette Binoche, il film conta su di una bravaΒ Lou de LaΓ’ge, che speriamo di avere modo di apprezzare in pellicole future. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlu

L’ATTESA

Ho sempre avuto un debole perΒ Juliette Binoche, per il suo pallido incarnato e per quel suo modo di essere donna fragile ed allo stesso tempo forte: nel filmΒ L’attesaΒ diΒ MessinaΒ questi due aspetti si amalgamano alla perfezione.L’attesaΒ non Γ¨ un film incalzante, nΓ© tanto meno uno di quelli in cui piΓΉ storie si intrecciano.La pellicola ruota tutta attorno ad una donna (Juliette Binoche) e a Jeanne, la ragazza di Giuseppe, figlio della prima. Jeanne decide di raggiungere Giuseppe in Sicilia per trascorrere le vacanze di Pasqua. Come arriva nella casa di famiglia, capisce che Γ¨ accaduto qualcosa di tragico. È infatti un lutto in famiglia a suggellare il loro incontro e sin dalla prima scena si comprende che non si tratta di un lutto normale, ma di una dramma intollerabile. Seppure si ha a volte l’impressione che la storia β€œsi trascini un po’ troppo”, il risultato Γ¨ comunque molto piacevole. SarΓ  forse merito della regia di Piero Messina che, oltre a regalarci un bello spot di promozione della regione Sicilia, si fa apprezzare per il suoΒ cinema introspettivoche in alcune scene ricorda il miglior Terrence Malik. Singolare il modo in cui le due donne si relazionano: comunicano (o non comunicano a seconda dei punti di vista) per lo piΓΉ con lo sguardo.D’altra parte, perΒ Juliette BinocheΒ vi Γ¨ una difficoltΓ  reale nel parlare di quanto accaduto proprio perchΓ© Γ¨ incapace di elaborare il lutto. Il tema affrontato da Messina non Γ¨ di certo una novitΓ , ma il regista siciliano ha il merito di non cadere nelle incongruenze come era successo ad altri registi italiani.Oltre ad una strepitosa Juliette Binoche, il film conta su di una bravaΒ Lou de LaΓ’ge, che speriamo di avere modo di apprezzare in pellicole future. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

LOST RIVER

Avevo letto cosΓ¬ tante critiche negative suΒ Lost River, l’opera prima alla regia diΒ Ryan Gosling, che ho voluto farmi un’opinione. Tanta era l’attesa per l’uscita di questo film presentato aΒ CannesΒ lo scorso maggio che i critici non hanno tardano a recensirlo negativamente definendolo folle, insensato e inguardabile. L’attrice Saoirse Ronan in una scena del film Non sono un’amante del genereΒ noirΒ oΒ fantasy, ma devo ammettere che mi Γ¨ piaciuto l’approccio con cui Gosling racconta unaΒ fairytaleΒ ambientata in una Detroit che non ha nulla a che vedere con la cittΓ  simbolo degli anni 80-90, del boom economico e di tutto ciΓ² che Γ¨ piΓΉ universalmente riconosciuto come americano: dall’industria automobilistica a Eminem. Se la Detroit che avete in mente Γ¨ quella della Chrysler e del consumismo sfrenato, Gosling vi farΓ  vedere senza tanti filtri una cittΓ  deserta, fatiscente ed abbandonata a se stessa. Abbandonata a se stessa lo Γ¨ pure la protagonista incarnata daΒ Christina HendricksΒ con cui il canadese aveva giΓ  lavorato in Drive e che ha voluto fortemente sul set. Billy (Christina Hendricks) Γ¨ una madre single di due figli che non riesce piΓΉ a pagare la casa dove vive. Si rivolge alla banca per ridiscuterne le condizioni e ad accoglierla troverΓ  unΒ Ben MeldensonΒ (Dave) che le farΓ  un’insolita proposta. L’attore Ben Mendelson in una scena del film Billy accetterΓ  la proposta di Dave ed inizierΓ  ad intrattenere i frequentatori di un club per amanti di un genere di spettacoli piuttosto macabri. Bones (Iain De Caestecker), il figlio maggiore di Billy, passa le sue giornate a sciacallare le case disabitate, rubando le condutture in rame per poterle rivendere. Proprio mentre esce con il malloppo dall’ultima casa, si scontra con Bully (Matt Smith), un ragazzo temuto che si atteggia a capo della cittΓ . Tra i due nascerΓ  una rivalitΓ  ed un odio reciproco che si chiuderΓ  con un triste epilogo. Forse ciΓ² che mi ha affascinato di piΓΉ nel film sono le storie secondarie – ma non meno importanti – che vengono narrate nel film. Una su tutte la vicenda della nonna di Rat (Saoirse Ronan), l’adolescente che vive nella stessa via di Bones e con cui lui stringerΓ  una profonda amicizia. Tra atmosfereΒ darkΒ e vecchi video in bianco e nero, Gosling racconta il dramma e la fragile bellezza che questa signora anziana cela sotto una velina e labbra rosse. Il fatto che non parli piΓΉ dalla morte del marito Γ¨ forse una metafora che dovremmo cogliere? RimarrΓ² sempre con questo dubbio. Lost River fa centro nei tagli delle immagini, nella scelta quasi esclusiva di girare con le sole luci diurne/notturne e ha un dialogo, sebbene ridotto all’osso, interessante. L’attrice Eva Mendes in una scena del film Ben Mendelson Γ¨ divino nel ruolo di Dave. È capace di rendere credibile un personaggio quasi surreale. Il regista ha il merito di aver scelto un cast di attori non tanto stellare – in quanto a fama – quanto di qualitΓ  dal punto di vista delle capacitΓ  recitative. Peccato che alla fine di tutte le inquadrature, della fotografia, della scelta di una colonna sonora alla Refn, risulti debole proprio la β€œfairytale”: la cittΓ  sepolta nell’acqua rimane sepolta anche nella nostra testa a pochi minuti dall’uscita del cinema. Chiara Orlando

9 GENNAIO CONCERTO D’ORGANO DEL TRIO VOIX CÈLESTE

CONCERTOΒ  D’ORGANO Del Trio Voix CΓ¨leste Sabato 9 Gennaio ad ore 20,00 Chiesa della Madonna dell’Orto Venezia Sono state eseguiteΒ eseguite musiche di L.Perosi, J.S.Bach,G.F.Handel, C. Franck, G. Rossini, C. Saint Saens, A. Adam Sara Fanin Soprano – Chiara Balasso Mezzosoprano Ivan Furlanis Organo Con il contributo di Fondazione Giovanni Santin Onlus

MELANIA MAZZUCCO

Melania Mazzucco ringrazia la Fondazione Giovanni Santin Onlus per la collaborazione nel promuovere il suo libro "il Museo del Mondo".   "Promuovere la conoscenza degli scritti e delle ricerche di Melania Mazzucco Γ¨ un grande piacere. il Museo del Mondo (Einaudi) rappresenta uno degli strumenti piΓΉ interessanti per conoscere il mondo dell'arte non solo contemporanea" Alessandra SantinΒ 

THE BIG SHORT

Subprime morgages, SCDOs, Syntetic SDO’s: queste alcune tra le parole chiave che troverete nei dialoghi delΒ castΒ stellare diΒ The Big Short, La grande scommessa.Β Un linguaggio finanziario sconosciuto ai piΓΉ cheΒ Adam McKay, giΓ  regista diΒ Ancorman, The Other GuysΒ e la serieΒ Funny or Die, riesce a rendere piΓΉ comprensibile. E lo fa con grande abilitΓ . The Big ShortΒ Γ¨ la storia di un gruppo diΒ outsidersΒ che a cavallo tra il 2005 e 2007 si rende conto che il mercato immobiliare americano Γ¨ basato su fondi estremamente a rischio. Ed Γ¨ destinato irrimediabilmente a crollare. Un paradosso, se si pensa che JPMorgan Chase, Goldman Sachs, Bear Stearns, AIG, and Lehman Brothers erano considerati dei colossi intoccabili daΒ crackΒ finanziari. Ma di marcio nei titoli presenti nei pacchetti finanziari ce n’è da vendere e ciΓ² che alla fine si innesca Γ¨ un vero e proprio β€œPonziΒ scheme”. Steve Carell e Ryan Gosling in una scena del film Il film Γ¨ tratto daΒ The Big Short: Inside the Doomsday Machine, il libro diΒ Michael Lewis, che serve da β€œcanovaccio” a questa intricata storia. Ma veniamo ai β€œpersonaggi” di cui questo film Γ¨ ricco:Β Christian BaleΒ impersonifica il dott. Michael Burry, un eccentrico manager finanziario amante delΒ rock, delleΒ t-shirtΒ e dei tagli di capelli economici. Lui Γ¨ il primo a leggere ed analizzare le migliaia di dati dei pacchetti finanziari e lo fa pure con un occhio solo, visto che l’altro l’ha perso in tenera etΓ . L’attore Christian Bale in una scena di The Big Short Bizzarro, a-sociale e geniale, il personaggio che interpreta Bale Γ¨ convinto che le banche e gli enti finanziari stiano in piedi grazie ad un complicato sistema di frode che gode del beneplacito delle autoritΓ  che valutano iΒ rating: la piramide Γ¨ marcia dalle sue fondamenta. Un Steve Carell come non lo si Γ¨ mai visto prima mette tutti d’accordo sul suo talento e ci fa capire che non Γ¨ solo il re della commedia. InΒ The Big ShortΒ impersonifica Mark Baum, un fastidioso, petulante manager finanziario che scopre, grazie ad una telefonata di Jared Vennett (Ryan Gosling) quanto alta sia la possibilitΓ  di una bolla nel mercato immobiliare. Gli altri personaggi che si intrecciano in questo film avvincente sono Ben Rickerd (Brad Pitt) che aiuterΓ  i novellini Charlie Geller (un bravissimoΒ John Mangaro) e Jamie Shipley (Finn Wittorock) a diventare ricchi, e molti altri personaggi paralleli.   The Big Short, Trailer in lingua italiana Brillante e acuto, questo film di McKay Γ¨ imperdibile non solo per la storia, ma anche per la qualitΓ  della sceneggiatura (che lui ha curato personalmente conΒ Charles Randolph) e per un montaggio insolito ed incalzante. Nella foto Brad Pitt e l’attore Finn Wittrock The Big ShortΒ Γ¨ il film per chi, come me, ama le storie avvincenti e i film che ti incollano alla sedia. Sperando non sia quella del vostro studio quando ricevete il resoconto dell’andamento delle vostre azioni. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

THE REVENANT

Tom Hardy e Leonardo Di Caprio in una scena di The Revenant Non ci sono dubbi sul fatto cheΒ Leonardo Di CaprioΒ sia uno degli attori piΓΉ talentuosi della sua generazione, ma definire la sua interpretazione inΒ The RevenantΒ da Oscar, Γ¨ un’altra cosa. Diciamo che se gli venisse assegnata la famosa statuetta in oro zecchino perΒ The Revenant, direi che se l’è sudata per tutte le altre grandi interpretazioni. Io l’ho trovato particolarmente brillante inΒ The Wolf of Wall Street, dove nel ruolo di Jordan Belfort, ci ha divertito nel caricaturizzare il personaggio affidatogli da Scorsese. InΒ The RevenantΒ Di Caprio Γ¨ bravo nel rendere palpabile (forse anche troppo) la sofferenza a cui Γ¨ sottoposto Hugh Glass, un cacciatore di pelli dell’Ottocento che viene abbandonato dai suoi stessi compagni di spedizione e riuscirΓ  a sopravvivere nelle sconfinate foreste del Missouri. L’attore Leonardo Di Caprio in una scena del film E di foreste, acqua e nevicate ne vedremo parecchie in questa pellicola diΒ Alejandro GonzΓ‘lez IΓ±Γ‘rritu. SebbeneΒ The RevenantΒ non sia un genere di filmΒ mainstream, sin dalla prima inquadratura ho avuto la sensazione che fosse un film di cui ci si ricorderΓ , un po’ come era successo decenni fa a Balla coi Lupi. La regia del messicano va tuttavia ben oltre la mia citazione ed Γ¨ il motivo principale per cuiΒ The RevenantΒ va visto. Di Caprio ha raccontato che sul set faceva cosΓ¬ freddo che ci sono stati momenti in cui le cineprese non funzionavano. A me, viene da dire che se fosse merito del luogo cosΓ¬ impervio un tale capolavoro di regia, varrebbe la pena che gli altri registi ci provino. AncheΒ Emmanuel LubezkiΒ va menzionato, perchΓ© la sua fotografia inΒ The RevenantΒ ci restituisce una natura a cui non siamo piΓΉ abituati. Nel cast assieme a Leonardo Di Caprio brilla pureΒ Tom Hardy, l’attore britannico che Nicholas Windin Refn aveva voluto nella parte del muscoloso Bronson e nel recente Mad Max – Fury road. Hardy Γ¨ bravo, lo Γ¨ da sempre ed Γ¨ un piacere rivederlo nella parte di un vero β€œcattivo”. L’attore britannico Tom Hardy, candidato all’Oscarcome attore non protagonista Tuttavia, mi viene pure da pensare che, in quelle condizioni, portare a casa la pelle (sia in un senso, che nell’altro) significava anche venire meno della propria umanitΓ . Chiara Orlando

STEVE JOBS

Non Γ¨ mai troppo tardi. Mi appello a questa frase per scrivere in extremis la recensione di un film che ho trovato interessante e che spero stanotte possa portare a casa una statuetta, quella per l’attrice non protagonistaΒ Kate Winslet. Steve Jobs Γ¨ un film passato in sordina rispetto ai vari Revenant e Spotlight. Al botteghino Γ¨ stato pure unΒ flopΒ e il motivo potrebbe essere dovuto al fatto che racconta l’aspetto piΓΉ personale di Mr. Apple, persona geniale ma complessa. Un’immagine che ritrae il cast del film: da sinistra Seth Rogen nei panni di Steve Wozniak, Michael Fassbender nei panni di Steve Jobs e Kate Winslet nei panni di Joanna Hoffman Il fatto che un film su Steve Jobs fosse giΓ  stato realizzato, non ha giocato a favore della pellicola. Sebbene ad Aston Kutcher – a cui era stata affidata la parte nel primo film – bisogna dare atto che era pressochΓ© identico al giovane Jobs, mancava dello smalto per affrontare un ruolo di questo genere. Dopo un casting difficile, viene fatto il nome diΒ Michael FassbenderΒ che di smalto – e molto altro – ne ha da vendere. A lui spetta l’ardito compito di appropriarsi della personalitΓ  di Steve Jobs e raccontarne il β€œdietro le quinte”. Michael FassbenderΒ recita bene, ma al film mancano tutti gli ingredienti per incassare il plauso generale. Quello che ho amato di piΓΉ di questi 122 β€˜, Γ¨ il fatto che fosse messa in luce la β€œgrandezza nei ragionamenti” di Steve Jobs, anche quando Γ¨ presuntuoso oltre ogni limite. Per quanto riguarda la regia,Β Danny BoyleΒ sceglie di girare tutte scene in spazi claustrofobici come nei camerini dei teatri, nei corridoi e via dicendo. L’unica scena in cui riusciremo a vedere la luce del sole Γ¨ quando Jobs parla alla figlia – che non aveva mai voluto riconoscere – sul tetto di un palazzo qualche istante prima di tenere il suo discorso per il lancio del Mac. Michael Fassbender in una scena del film Figlia e madre faranno sempre parte di quella cerchia di persone che dialogheranno con lui prima dei momenti piΓΉ importanti della sua carriera. Se vi fosse ancora difficile trovare un motivo per cui andare a vedereΒ Steve Jobs, sappiate che Γ¨ un film che va visto per il talento di Kate Winslet: nei panni della storica assistente Joanna Hoffman Γ¨ semplicemente strepitosa. L’attrice Kate Winslet in una scena del film Non vi Γ¨ una sbavatura ed Γ¨ sempre convincente. È ironico pensare che la Winslet dica di non essere particolarmente avvezza alle nuove tecnologie. GiΓ ! Proprio lei che personifica una donna che ha vissuto per anni a fianco dell’uomo che ha rivoluzionato la tecnologia odierna. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

OSCAR 2016

Ieri sera il mondo intero ha tirato un sospiro di sollievo: ilΒ Kodak TheatherΒ di Los Angeles ha consacrato il talento diΒ Leonardo di Caprio. A Di Caprio viene assegnato l’Oscar come migliore attore protagonista per la sua ultima fatica (pure fisica) inΒ The Revenant:Β nel film di Inarritu, il fitto dialogo a cui era abituato con Scorsese scompare, per lasciare spazio ai gesti e agli sguardi. Il Kodak Theater di Los Ageles. Photo Credits @Greg Hernandez. https://www.flickr.com/photos/greginhollywood/ Sebbene dalla notte dei Golden Globes fosse quasi partito il toto scommesse per la sua vittoria, quello di Leonardo Γ¨ stato uno degli Oscar su cui io non avrei scommesso. E non perchΓ© non se lo meriti, ma perchΓ© si scontrava con altri attori che quest’anno avevano dato prova delle loro grandi capacitΓ  di recitazione:Β Bryan CranstonΒ con Trumbo,Β Michael FassbenderΒ con Steve Jobs eΒ Eddie RedmayneΒ in The Danish Girl. Tra tutti, sebbene io abbia un debole per Cranston, sono comunque contenta che siaΒ Di Caprioad essersi portato a casa la statuetta per le sue interpretazioni memorabili: una su tutte quella di The Wolf of Wall Street. L’attrice che si porta a casa la statuetta come migliore attrice protagonista è Brie LarsonΒ per Room, un film che non ho ancora visto, ma che Γ¨ giΓ  stato messo in agenda. Cate Blanchett rimane a bocca asciutta (Carol), come pure Jennifer Lawrence (Joy), Charlotte Rampling (45 anni) e la giovanissima e bravissima Saorsie Ronan (Brooklyn). Nella categoria per miglioreΒ attore non protagonistaΒ chi sale sul palco del Kodak Theather di Los Angeles è Mark RylanceΒ (Il Pinte delle spie), mentre per la categoria migliore attrice è Alicia Vikander (The Danish girl). Peccato perΒ Kate Winslet: la sua interpretazione in Steve Jobs Γ¨ memorabile. Per quanto concerne gli altri Oscars:Β a Spotligh va il premio dell’Academy come miglior film. Il film, proiettato a Venezia alla 72esima Mostra Internazionale del Cinema, era piaciuto parecchio proprio perchΓ© equilibrato, pur trattando un tema cosΓ¬ difficile come quello degli abusi della Chiesa.A competere con Spotlight c’era una lista di film ben riusciti: The Big Short, The Revenant, Room, solo per citarne alcuni. Le nominations agli Oscar per laΒ migliore regiaΒ erano per:Β George MillerΒ (Mad Max: Fury Road),Lenny AbrahamsonΒ (Room),Β Tom McCarthyΒ (Il caso Spotlight),Β Adam McKayΒ (The Big short) eAlejandro Gonzales InarrituΒ (The Revenant). Ed Γ¨ proprio quest’ultimo a portare a casa il premio dell’Academy. L’Oscar per laΒ migliore sceneggiatura originaleΒ spetta aΒ Spotlight, mentre il premio per lamigliore sceneggiatura non originaleΒ va aΒ The Big Short. L’Ungheria porta a casa il premio comeΒ miglior film stranieroΒ con la pellicolaΒ Il figlio di Saul. L’Oscar per laΒ miglior scenografiaΒ va alla creatura di MillerΒ Mad Max: Fury RoadΒ eΒ The Revenantsi porta a casa un’altra (meritatissima) statuetta per laΒ fotografia. E’ un orgoglio tutto italiano quello che provo quando annunciano il nome del film vincitore per la migliore colonna sonora:Β The Hateful Eight, l’ennesimo capolavoro delΒ Maestro Ennio Morricone. Questi sono stati i premi piΓΉ importanti assegnati dall’Academy al mondo del Cinema: quel cinema che fa sognare e divertire e che ci fa pure riflettere. D’altra parte questa Γ¨ proprio la sua magia. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

I MAESTRI DEL 900

L'atelierΒ di un artista racconta molto del lavoro e della personalitΓ  di quest'ultimo. La blogger Chiara Orlando avrΓ  il piacere di raccontare i Maestri del Novecento visitando i loro studi per conto della Fondazione Giovanni Santin Onlus. Una lettura del lavoro dei Maestri diversa ed innovativa, che riuscirΓ  ad appassionare lettori curiosi e gli amanti dell'arte in genere. Gorizia, 2 Marzo 2016: nello studio del Maestro Franco Dugo L’atelier di un artista racconta molto del lavoro e della personalitΓ  di quest’ultimo. AvrΓ² il piacere di raccontare iΒ Maestri del NovecentoΒ visitando i loro studi per conto dellaΒ Fondazione Giovanni Santin Onlus. Una lettura del lavoro deiΒ Maestri diversa ed innovativa, che riuscirΓ  ad appassionare lettori curiosi e gli amanti dell’arte in genere. Febbraio 2016: uno scorcio del laboratorio del Maestro Giancarlo Magri GiΓ  dalle mie prime visite, ho avuto la conferma di ciΓ² che ho sempre sospettato: dietro l’opera di un grande artista non c’è solo talento, ma anche tanto duro lavoro. I Maestri friulani e veneti di cui visiterΓ² gli studi, non fanno eccezione: la loro affermazione nell’arte non Γ¨ casuale, bensΓ¬ il coronamento di un lungo percorso professionale. E’ giusto riconoscerli come illustri rappresentanti del β€˜900, proprio perchΓ© hanno saputo emergere nel campo della pittura, della scultura e nelle altre forme artistiche. Colgo l’opportunitΓ  di conoscere iΒ Maestri del NovecentoΒ non solo con grande gioia, ma anche con la consapevolezza che uno dei miei sogni si sta avverando. Chiara Orlando

I MAESTRI DEL NOVECENTO NANE ZAVAGNO

Nane Zavagno Nane Zavagno, classe 1932, Γ¨ un artista friulano di fama internazionale. Ho avuto il privilegio di incontrarlo per conto dellaΒ Fondazione Giovanni Santin onlusΒ e di sentire il suo interessante parere sulle diverse forme artistiche.Non appena si raggiunge la piccola strada che porta allo studio di Nane Zavagno - pittore, scultore, mosaicista, artista a tutto campo friulano - ci si rende conto di arrivare in un posto magico. Le sculture in rete metallica si confondono tra le betulle del giardino. La scelta della rete Γ¨ voluta dall'artista per permettere la completa visione degli altri elementi architettonici e paesaggistici.Β    Adoro questa foto con il MaestroΒ Nane ZavagnoΒ nel suo studio di Pinzano al Tagliamento. Cercavo disperatamente di essere concentrata, ma essere "accerchiata" da cosΓ¬ tanta bellezza, ha reso le cose cose davvero difficili. La prima cosa che ho visto entrando nello studio diΒ β€ͺ#β€ŽNaneZavagno‬ è stata questa serie di mosaici. In queste opere Γ¨ facile scorgere il caratteristico segno del Maestro friulano, ma anche la continua sperimentazione e ricerca. A quello che Γ¨ diventato "il classico contemporaneo" Nane Zavagno dona - grazie agli smalti colorati e ai sassi neri - un impatto estetico grafico del tutto nuovo.

I MAESTRI DEL 900 FRANCO DUGO

Franco Dugo Cosa fa un artista mentre Γ¨ al telefono? Disegna. Se poi Γ¨ il Maestro Franco Dugo, un semplice tratto a penna si trasforma in un volto, in un oggetto, in un paesaggio. Mentre parlavo con Franco, non ho potuto fare a meno di notare proprio uno di questi suoi schizzi veloci sul piano dove lavora. Anche qui si comprende quanto sia in grado di dominare i segni, quanto grande sia la sua tecnica. β€ͺβ€ŽFrancoDugo‬ è un artista friulano riconosciuto internazionalmente: due sue opereΒ sono esposte al Victoria & Albert Museum di Londra, ma anche in diverse altre capitali. L'ho incontrato per conto dellaΒ Fondazione Giovanni Santin onlusΒ nel suo studio a Gorizia: un pomeriggio che mi porterΓ² sempre nel cuore. β€ͺ#β€ŽIMaestriDelNovecento‬

LE VOCI DELL’INCHIESTA

Questo mercoledΓ¬ si alzerΓ  il sipario su uno deiΒ FestivalΒ piΓΉ interessanti della regione:Β Le Voci dell’Inchiesta, una rassegna cinematografica che vuole portare l’attenzione su temi sociali quanto mai attuali. Dopo la mia prima esperienza comeΒ bloggerΒ allaΒ 72esima Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di VeneziaΒ e allaΒ 34esima edizione delle Giornate del Cinema MutoΒ per conto dellaΒ Fondazione Giovanni Santin Onlus, avrΓ² il piacere di seguire anche questa rassegna. Le Voci dell’InchiestaΒ Γ¨ un festival promosso dall’associazione culturaleΒ CinemazeroΒ che si pregia di organizzare eventi culturali di rilievo molto apprezzati anche dal pubblico internazionale nella nostra regione. È quindi con grande curiositΓ  ed interesse che guarderΓ² le pellicole e i corti in programma, alcuni provenienti dai piΓΉ acclamatiΒ Festival internazionali come IDFA, Sheffield Doc/Fest, GΓΆteborg, Toronto, Tribeca, New York Doc solo per citarne alcuni. Il programma prevede sia degli incontri che dei veri e propri omaggi ai grandi del giornalismo nazionale ed internazionale. Il tema sociale Γ¨ sviscerato in tutti e cinque i giorni di Festival, ma dovendo fare una scelta, queste sono le proiezioni a cui non voglio rinunciare: Gayby Baby, il filmΒ australianoΒ in programmaΒ giovedΓ¬ 14 alle 20.45. La pellicola analizza il complesso tema dei figli nati da coppie omosessuali. Il documentario Γ¨ piuttosto autobiografico, visto che la stessa registaΒ Maya NewellΒ Γ¨ cresciuta da due madri. Il film Γ¨ a mio avviso imperdibile per il semplice fatto che viene raccontato con gli occhi e le parole dei bambini che vivono questo genere di esperienza da reali protagonisti. Il trailer ufficiale di GayBy Baby Behemoth, filmΒ cinese – franceseΒ in programmaΒ venerdΓ¬ 15 alle ore 16.30. Il racconto tanto crudele quanto realistico della quotidianitΓ  dei minatori di una comunitΓ  mongola. Il film si Γ¨ aggiudicato il Green Drop Award aΒ Venezia 72. Living Toxic China, in programmaΒ venerdΓ¬ 15 sera alle ore 18.00. Si tratta del reportage inedito del friulanoΒ Pierpaolo Mittica, che racconterΓ  senza tanti giri di parole la sua personale testimonianza nelle stesse zone ritratte nel film diΒ Zhao Liang. Il Fotografo Pierpaolo Mittica racconta il progetto Living Toxic Questi per il momento sono gli appuntamenti da non perdere, ma visto il programma della rassegna, spero di riuscire a visionare piΓΉ opere cinematografiche possibile. Per maggiori informazioni sulla rassegna consultate il seguente link:Β http://www.voci-inchiesta.it/

WALLS

Nella loro operaΒ Walls, presentata alla rassegna β€œLe Voci Dell’Inchiesta, Pablo IraburuΒ eMiqueltxo MolinaΒ si misurano con un tema piΓΉ che mai attuale. IΒ wallsΒ sono proprio i β€œmuri di confine” di cui sentiamo parlare sempre piΓΉ spesso. In questo caso sono quelli che dividono quattro angoli di mondo che quotidianamente migliaia di persone cercano di varcare: Spagna e Marocco, U.S.A. e Messico, Sud Africa e Zimbawe, Israele e Palestina. Una situazione difficile da narrare in pellicola proprio per il rischio si trasformi in racconto scontato o troppo documentarista. I registi ovviano al problema affidandosi ai loro personaggi a cui danno il compito di raccontarci la storia: tutti i protagonisti infatti, chi per una ragione, chi per l’altra, hanno a che fare con i quattro confini in questione: il profugo, la guardia civile, il benefattore americano. Questo Γ¨ il motivo principale per cui il film scorre veloce sebbene il tema trattato sia alquanto spinoso. L’accusa dei registi Γ¨ rivolta al mondo politico e non al cittadino che si trova a svolgere il suo lavoro di guardia civile.. CiΓ² che rimane a fine proiezione Γ¨ la sensazione di quanto assurda sia l’idea che i confini siano invalicabili e di quanto la politica stia tornando indietro rispetto ai passi avanti fatti il 9 novembre 1989, quando l’ultimo grande muro veniva abbattuto. WallsΒ dovrebbe essere proiettato nelle scuole alla pari diΒ β€œSchindler’s List” e magari dovrebbe essere visto anche da chi si sente al sicuro dietro il proprio muro fatto di diffidenza ed ignoranza. Chiara Orlando

I MAESTRI DEL 900 GIANCARLO MAGRI

Giancarlo Magri Giancarlo Magri Γ¨ nato a Pordenone nel 1937 ed Γ¨ conosciuto sia per la sua opera pittorica, sia per l'attivitΓ  di restauratore. A lui sono da attribuire infatti la maggior parte dei restauri d'arte sacra presenti in Friuli, ma anche in altre regioni. Dal 1954 ha esposto in diverse cittΓ  italiane ed estere ottenendo sempre il riscontro della critica e del pubblico. CiΓ² non puΓ² sorprendere, visto che nella sua tecnica si scorge il suo saper "osservare e comprendere" e una totale padronanza del segno. Ho avuto il piacere di incontrarlo nel suo studio friulano per conto dellaΒ Fondazione Giovanni Santin onlusΒ e di poter ammirare sia alcune sue opere pittoriche, sia gli affreschi a cui si stava dedicando come restauratore. In questo scatto mi trovo con il Maestro Giancarlo Magri nel suo studio friulano. β€ͺ#β€ŽGiancarloMagri‬ β€ͺ#β€ŽIMaestriDelNovecento‬ β€ͺ#β€ŽFondazioneGiovanniSantinOnlus

ELIO CIOL

Elio Ciol nasce a Casarsa nel 1929 ed Γ¨ uno tra i grandi della fotografia. Ho avuto il piacere di incontrarlo nel suo studio di Casarsa per conto dellaΒ Fondazione Giovanni Santin onlus. Una delle cose di cui mi rammarico Γ¨ non avere una foto assieme al Maestro Ciol per iniziare a raccontare ciΓ² che Γ¨ stata la visita al suo studio. Lo farΓ² con questo scatto che lo ritrae mentre mi mostra una delle sue stampe in bianco e nero. Questo semplice gesto descrive perfettamente la sua personalitΓ  e l'attenzione nel fare le cose. Il tempo che il Maestro mi ha dedicato mi ha fatto capire quanto si debba prestare attenzione ai dettagli affinchΓ© il risultato sia di qualitΓ . Nulla si deve trascurare.Β 

BUSET E MAZZUCCO

GiovedΓ¬ 12 maggio presso La Parrocchia di Santo Spirito di Ospedaletto, in collaborazione con il Comune di Gemona "Vittorio Buset e Melania Mazzucco". L’iniziativa, organizzata nel contesto della festa patronale di Pentecoste, si inserisce nell’ambito delle celebrazioni per i 40 anni dal terremoto del Friuli. I protagonisti: Padre Vittorio Buset, padre giuseppino e artista, molto legato alle comunitΓ  di Ospedaletto e Maniaglia: nell’estate del ’76 ha operato come volontario con gli scout di Vicenza e, in particolare, al Campo scuola allestito presso il lago Minisini di Ospedaletto; negli anni successivi la sua presenza Γ¨ stata costante nella comunitΓ  locale, con cui ha stretto forti legami. Nato a Pasiano (PN) nel 1942, ha seguito gli studi presso il Liceo artistico di Via Ripetta a Roma e alla scuola di pittura "E.Reffo" di Torino. Pittore, scultore, serigrafo, insegnante, ha organizzato le sei edizione della mostra internazionale "ARTISTI PER LA PACE" a Civita di Bagnoregio (VT) e in S. Croce a Firenze negli anni dal 1987 al 1993; dal 1998 Γ¨ coordinatore del gruppo culturale interdisciplinare "Beato Angelico": artisti per il Giubileo. Molte sono le collettive alle quali ha partecipato; attualmente vive e lavora a Venezia, nella parrocchia di Madonna dell’Orto e come cappellano della Scuola Grande di San Rocco. Melania Mazzucco (romana, vincitrice di numerosi premi letterari tra cui, nel 2003, il Premio Strega, con il romanzo β€œVita”) Nasce a Roma nel 1966. Esordisce con il romanzo Il bacio della Medusa (1996), cui fa seguito La camera di Baltus (1998). Del 2000 Γ¨ Lei cosΓ¬ amata, sulla scrittrice Annemarie Schwarzenbach, della quale poi cura e traduce la raccolta di racconti La gabbia dei falconi (2007). In Vita (2003, Premio Strega) reinventa la storia di emigrazione in America della sua famiglia all'inizio del Novecento. Nel 2005 pubblica Un giorno perfetto, da cui il regista Ferzan Ozpetek trae l'omonimo film. Al pittore veneziano Tintoretto Melania Mazzucco dedica il romanzo La lunga attesa dell'angelo (2008, Premio Bagutta) e Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana (2009, Premio Comisso), biografia del maestro e dell'amatissima figlia Marietta, che ricostruisce centocinquant'anni di storia di Venezia. Nel gennaio 2011 riceve il Premio letterario Viareggio - Tobino come Autore dell'Anno e nel 2013 il Premio Ignazio Silone. I suoi romanzi sono tradotti in molti paesi. Il museo del mondo, Einaudi edizioni Cinquantadue capolavori per cinquantadue storie. Da Ad Parnassum di Paul Klee a Giove e Io di Correggio, da Black Iris di Georgia O'Keeffe al Cane di Francisco Goya, dalla Lattaia di Vermeer alle Cattive madri di Segantini, e poi via attraverso Beato Angelico, Burne-Jones, Bacon, Van Gogh, Caravaggio, e altri. Fino ad arrivare ai piedi della scala, dai gradini luccicanti d'oro, della Presentazione di Maria al Tempio di Tintoretto. Un museo sempre aperto, pronto ad accogliere il lettore e a fargli incontrare quelle opere che diventano presenza, specchio di un pensiero, indelebile emozione, scintilla di significato del mondo.

I MAESTRI DEL 900 NANE ZAVAGNO 2

Il giorno in cui ho visitato lo studio del Maestro Nane Zavagno, era una giornata ventosa come oggi. Mentre chiacchieravamo, osservavo le fronde delle betulle ondeggiare in giardino. All'interno dello studio tutto era apparentemente fermo ed immobile. Guardando poi queste piccole sculture appoggiate sul davanzale, ho dovuto ricredermi: erano cosΓ¬ vive e capaci di creare il legame perfetto tra interno ed esterno! Mai avrei mai pensato di diventare cosΓ¬ avida di autografi! Uno dei momenti che mi piace di piΓΉ delle visite agli studi deiΒ β€ͺ#β€ŽMaestriDelNovencento‬ è proprio quello in cui mi omaggiano di un loro catalogo e me lo dedicano, proprio perchΓ© quel libricino mi ricorderΓ  sempre di quelle ore preziose passate a respirare acquaragia e colori. Nella foto il Maestro Nane Zavagno mentre firma uno dei suoi ultimi cataloghi. Per Nane Zavagno (1932) gli elementi basilari sono il punto - da cui ha origine tutto - e la linea che non Γ¨ altro che la continuazione di una serie di punti. La linea puΓ² proseguire perfettamente dritta o curvare, nel caso in cui vogliamo incroci il primo punto che si Γ¨ lasciata alle spalle. Il punto La linea Il cerchio Il quadrato Il triangolo Non esistono altre forme. Tutto si riduce lΓ¬. È solo con la composizione di queste forme che ne originiamo altre. β€ͺ#β€ŽNaneZavagno‬ β€ͺ#β€ŽIMaestriDelNovecento‬ β€ͺ#β€ŽFondazioneGiovanniSantinOnlus‬ Fondazione Giovanni Santin onlus

VEDERE OLTRE MICHELE MATTIELLO

L’esperienza della parola-elemento caratterizzante la condizione umana Γ¨ giunta ben presto ad usura. La crisi del contemporaneo esprime proprio l’incapacitΓ  e/o l’impossibilitΓ  delle parole di comunicare la veritΓ  del Tempo, e il significato profondo della Fine. L’opera fotografica di Michele Mattiello utilizza il dato visivo in modo nevralgico, per dirigere lo sguardo su queste categorie interpretative della realtΓ : il fluire della vita, i suoi drammi, la relativitΓ  del Tempo, l’ineludibile certezza della morte.Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β  Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Il volto, in particolare, osservato in una luce buia che accende i tratti senza definirli mai del tutto, trasforma lo spazio intorno nel nero enigmatico dell’esistenza. Essa rappresenta la materia prima della sua ricerca. Β Se come dice 
Armando GonzΓ‘lez Torres -Ogni viso Γ¨ un abisso, e se lo guardi fissamente, proverai vertigine-, la poetica di Michele Mattiello non potrΓ  che coinvolgere il lettore piΓΉ attento.Β  Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Β Il nostro sguardo diventa il luogo del divenire, che chiede di essere riconosciuto e letto nella sua originaria e originale manifestazione.Β Β Β Β  Β I trittici aprono al confronto tra generazioni, sottolineando il permanere di certi tratti somatici. Contemporaneamente affiora il valore dell’identitΓ  soggettiva e dell’appartenenza alla dimensione familiare, che si ripete ancora e ancora, guidata da una sorta di nostalgia dell’identico. L’Urlo si rifa’ ad un bisogno violento che si esprime attraverso gesti vibranti e instabili di liberazione. Nel privato dell’uomo il non detto si impone, si eleva dalle viscere, si presenta innanzi nel corpo nudo. L’io si rigenera con un viaggio a ritroso verso l’origine, per esprimere il disaggregarsiΒ  della barriera Β dell’indicibile.Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  Β  La morte ritratta non ha compito, non Γ¨ Memento mori o espressione della Vanitas ma puro dato di fatto, destinazione e riflessione estetica. Niente altro, niente l’Oltre. Alessandra Santin

VEDERE OLTRE MARCO SACCON

La sofferenza delle forme Raffaele La Capria neΒ La nostalgia della bellezza,Β Β si chiede se oggi Γ¨ ancora possibile la contemplazione. In tempi di guerra, attentati, Β povertΓ , Γ¨sodi e massacri la bellezza Γ¨ solo β€œcosa da esteti”? No, risponde Marco Saccon, la bellezza Γ¨ nello sguardo che incontra le cose minime del quotidiano. Nello sguardo che ricerca nuovi rapporti tra le forme delle cose; nello sguardo che include luci pensate e si assume responsabilitΓ  di scelta. Se la bellezza non sembra poter salvare il mondo, l’artista si preoccupa che il mondo salvi la bellezza. Lo fa ascoltando la sofferenza delle forme che si scontrano nel caos dellaΒ  quotidianitΓ . Confondersi Γ¨ annullarsi nell’abbandono, Γ¨ perdersi nello sfondo superficiale del caso. Marco Saccon rileva il richiamo di queste forme che non si arrendono, e cambia gli schemi cui sono sottoposte. Non Γ¨ la bellezza eterna e invariabile a sedurlo, ma la fragile meraviglia che nasce dall’accostare provvisoriamente alcuni elementi: due uova, un portaocchiali, la macchina da toast, il libro e una chiave inglese… tutto si carica di senso nuovo e il vedere torna ad essere l’atto creativo-innocente, mai ingenuo. Le composizioni di Marco Saccon hanno una forza intrinseca, liberatoria ed esclusiva, che riduce all’eternitΓ  l’istante tanto raro quanto prezioso, in cui tutto si assesta e si rivela, Β in cui una luce incantata vince il bagliore e le volgaritΓ  dell’apparire. Questa bellezza non separa le cose ma illumina la loro imprevedibilitΓ , quasi sempre giΓ  presente, e quasi mai riconosciuta. In questi scatti, la cui composizione minimale e grafica Γ¨ pensata come annuncio, ci si scopre in contemplazione partecipata. Tutto Γ¨ rappresentazione concettuale, raffinata, di una realtΓ  finalmente silenziosa oltre al chiasso di questi nostri tempi confusi. Ogni elemento ritorna ad essere formalmente vero, in un insieme di relazioni virtuali che iniziano un nuovo racconto del mondo Alessandra Santin

VEDERE OLTRE MONIA PERISSINOTTO

TOKIO NIGHTS   -CiΓ² che resiste… Γ¨ essenzialmente il desiderio di avere il proprio desiderio-Β con queste parole di Jacques Lacan si delinea la lettura delle opere di Monia Perissinotto che affrontano la notte in viaggio, in una strada di Tokio, per riguardare la questione di fondo della propria ricerca: -Come avvicinare l’ineludibile complessitΓ  di se stessi? Quale autoritratto puΓ² mostrare la relazione intima di questa ricerca?- Lo specchio, l’interno della casa, la sicurezza del proprio luogo e del tempo privato… giΓ  indagati, hanno dato chiavi di lettura intense e importanti. Ora perΓ² l’operazione si fa piΓΉ articolata: la relazione estrema, data dalla distanza e dalla differenza, pone in essere la categoria della resistenza. Resiste il desiderio di veritΓ  che Γ¨ spesso indefinibile con le sole parole della razionalitΓ . Il taglio compositivo di questi lavori segue direttrici diagonali; Β sfocature e velature che contrastano; bianchi e neri assoluti sovra o sottoesposti che creano una prossimitΓ  al soggetto, quasi un contatto fisico. L’assenza, di sfondi aperti e di vie d’uscita, delinea la dimensione pulsionale che non chiede comprensione ma com-passione e com-partecipazione. Ogni foto Γ¨ un autoritratto del desiderio che non ha telos (fine), che vive in quella dimensione extrautilitaristica, bella di per sΓ©. In ognuna si osserva quelΒ desiderio inutile,Β direbbe Β Jean Paul Sarte, che avvicina l’artista alle zona oscure dell’enigma, Β dell’inconscio, del godimento. Essi valgono piΓΉ della vita, valgono la solitudine di una notte estranea, a Tokio, con la consapevolezza della propria condizione umana, esposta al buio della mancanza piΓΉ radicale. Alessandra Santin.

COSA MI È PIACIUTO DI PORDENONE SILENT

Chi mi conosce bene sa che adoro andare al cinema: essere in possesso di un accredito che mi garantisse una visione pressochΓ© illimitata del programma Γ¨ stato motivo di grande gioia. Devo ammettere che sebbene io abbia l’occhio abituato al genere dal dialogo piuttosto scarno, temevo di appisolarmi durante le proiezioni. L’idea che mi ero fatta del cinema muto Γ¨ che fosse noioso. Mi sbagliavo: mi preme dire a tutti coloro che pensano che il cinema muto lo sia che non Γ¨ cosΓ¬, anzi. Se proprio devo dire le cose come stanno – soprattutto per alcuni film – le risate non sono mancate. Uno scatto del Teatro Comunale Verdi di Pordenone Un altro punto che vorrei evidenziare Γ¨ la cura con cui Γ¨ stato organizzato questo piccolo grande festival:Β Pordenone SilentΒ Γ¨ a detta di molti il secondo festival piΓΉ importante in Italia. A dare prestigio a questa rassegna giunta ormai alla sua 34esima edizione,Β un pubblico internazionaleproveniente da qualsiasi latitudine del globo: inglesi, americani, israeliani, giapponesi. D’altra parte quando il Direttore del Festival David Robinson si Γ¨ presentato sul palco alla serata di apertura e ha salutato gli ospiti con la fraseΒ β€œWelcome home”, era ben chiaro che la provinciale Pordenone si sarebbe trasformata nei giorni del cinema muto in una cittadina con grandi ambizioni. Tuttavia non era solo il pubblico internazionale a brillare durante la rassegna, ma anche ilparterreΒ di ospiti. Registi, giornalisti ed addetti ai lavori molto noti. Il Direttore David Robinson con Deborah Nadoolman e John Landis Basti pensare a John Landis, regista di Animal House e The Blues Brothers ed anche regista di uno dei videoclip piΓΉ famosi e costosi della storia come Thriller. Il regista americano era accompagnato dalla moglie Deborah Nadoolman, nota costumista. È sua la famosa giacca rossa di Michael Jackson del video Thriller ed Γ¨ stata anche nominata agli Oscar per i costumi realizzati per Coming to America. John Landis alla conferenza stampa che si Γ¨ tenuta all’ Hotel Moderno Palace Altro nome di grande prestigio a Pordenone Silent Γ¨ stato quello del canadese Richard Williams, vincitore di due premi Oscar per Who framed Roger Rabbit. Di Williams Γ¨ stato proprio proiettatoPrologue un film-animazione che esula da tutto ciΓ² che Γ¨ stato visto precedentemente sul genere di animazione. Questo in poche righe Γ¨ il succo di ciΓ² che Γ¨ stato Pordenone Silent, il festival del Cinema Muto che tutto il mondo ci invidia ad un passo da casa. Un evento capace di veicolare ospiti interessati, amanti del gusto, del bello e della cultura: tutte cose che si trovano in abbondanza nella nostra regione. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus http://fondazionegiovannisantinonlus.com/

GUANTANAMOS CHILD

GUANTANAMO’S CHILD, OMAR KHADR Era una delle pellicole piΓΉ attese della RassegnaΒ Le Voci Dell’InchiestaΒ e non ha deluso: β€œGuantanamo’s Child, Omar Khadr” si Γ¨ rivelato un pugno nello stomaco capace di sollevare tanti dubbi. I dubbi sono quelli che ci vengono quando ci viene sbattuta in faccia la realtΓ  – e pure senza troppe cerimonie – di ciΓ² che accade nei carceri di massima sicurezza come Guantanamo. Acclamato dalla critica e presentato nei Festival tra i piΓΉ prestigiosi al mondo come ilΒ Toronto Film Festival, il Calgary International film Festival, anche a Pordenone riscuote grandi consensi vincendo ilΒ premio del pubblico come miglior film dell’edizione 2016. Al protagonista di questo film-documentario spetta il triste primato di essere stato il piΓΉ giovane processato dagli U.S.A. dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il motivo? Venne trovato da soldati americani assieme ad un gruppo appartenente alla Jihad da cui era stato reclutato per le sue conoscenze linguistiche. Le sue responsabilitΓ  tuttavia non vennero mai chiarite, cosΓ¬ pure il suo ruolo all’interno dell’organizzazione terrorista. Unico superstite di un attacco di soldati militari americani in Afganistan dove riportΓ² gravi ferite, perse un occhio e danneggiΓ² il secondo, venne spedito solo quindicenne a Quantanamo: lΓ¬ subirΓ  soprusi di ogni genere. Saranno dieci anni che lo segneranno profondamente, ma a cui non soccombe. https://www.youtube.com/watch?v=c_EVfS93Iyo Il trailer di Guantanamo’s Child: Omar Khadr Omar Khadr Γ¨ stato rilasciato l’anno scorso dopo aver passato la maggior parte della sua vita in carcere: chi si Γ¨ battuto senza sosta per la sua libertΓ  Γ¨ stato l’avvocato Denis Edney con cui attualmente vive in Canada. Un’immagine dal film documentario β€œGuantanamo’s child: Omar Khadr Sebbene non sia del tutto chiara la sua colpevolezza o la sua totale innocenza, ciΓ² su cui tutti dovremmo pensarla in modo unanime Γ¨ la necessitΓ  di migliorare la gestione abominevole delle strutture carcerarie. In molte prigioni, tra cui anche la famosa Guantanamo, si vive ancora una continua lotta per la sopravvivenza e la dignitΓ  umana. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

VENEZIA 73-IL PROGRAMMA

Il programma della 73esima edizione delΒ Festival di VeneziaΒ promette bene: tante pellicole internazionali, registi prestigiosi, ospiti stellari e novitΓ . I film italiani saranno pochi – e visto la mediocritΓ  delle pellicole dell’anno scorso – la cosa non ci disturba affatto. Saranno tutti, a parte rari casi, di registi poco conosciuti.   Le dichiarazioni del Presidente Paolo Baratta, dopo la conferenza stampa di presentazione del programma della rassegna cinematografica Quello che non mancherΓ  nel programma della 73esima edizione dellaΒ Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, saranno iΒ big namesΒ tra registi ed attori, una scelta che fa capire quanto Venezia sotto la direzione diΒ BarberaΒ non voglia essere seconda a Cannes. I registi di prestigio che metteranno piede al Lido direttamente da Hollywood non si contano: c’è molta attesa perΒ Damien ChazelleΒ e la sua operaΒ La La LandΒ (che vedrΓ  al terzo film insieme Ryan Gosling e Emma Stone) e, visto che la pellicola Γ¨ un musical, anche il cantante musicista John Legend. Antoine FuquaΒ presenterΓ  la sua versione deiΒ Magnifici Sette,Β Derek CianfranceΒ perΒ The Light between the OceansΒ sceglie attori del calibro di Michael Fassbender,Β Rachel WeiszΒ eΒ Alicia Vikander, un cast che promette magia. Avremo il piacere di vedere la seconda opera del talentuosoΒ Tom Ford,Β a cui il mondo della moda stava evidentemente un po’ stretto, conΒ The Nocturnals. Jake Gyllenhaal – che avevamo visto giΓ  visto l’anno scorso a Venezia in forma smagliante con The Everest, Γ¨ l’attore scelto da Ford assieme a Amy Adams e Michael Shannon. Tra i film americani che verranno presentati a Venezia ci sono ancheΒ The Bad BatchΒ diΒ Amy Lily AmirpourΒ che si affida ad un cast stellare e piuttosto variegato: Suki Waterhouse, Jason Momoa, Jim Carrey, Keanu ReevesΒ eΒ Giovanni Ribisi. Grande attesa anche perΒ Jackie, film diretto daΒ Pablo LarrainΒ e che vede l’interpretazione di Natalie Portman. Per gli amanti del genere fantascienza a Venezia si puΓ² contare suΒ Denis Villeneuve. Il regista di Blade Runner si avvale diΒ Amy Adams, Forest WhitakerΒ eΒ Jeremy Renner inΒ The Arrival,Β pellicola che vedremo comunque con interesse sebbene la fantascienza non sia nelle nostre corde. Francois OzonΒ firmaΒ Frantz,Β pellicola franco-tedesca molto attesa a Venezia: Pierre Niney, Paula Beer, Marie Gruber, Ernst StΓΆtzner, Cyrielle Claire sono gli attori che compongono il cast. AncheΒ Mel Gibson – dopo qualche anno (forse troppi) di lontananza dalle scene, ritorna a Venezia. A Venezia presenterΓ Β Hacksaw Ridge, film girato tra gli Usa e l’Australia. Nel cast Andrew Garfield,Β Vince Vaughn,Β Teresa Palmer,Β Sam Worthington,Β LukeΒ  Bracey. Tra i Maestri registi piΓΉ attesi aΒ #Venezia73Β ci sono senza dubbi il riservatissimoΒ Terrence MalickconΒ Voyage of TimeΒ eΒ KusturicaΒ con l’operaΒ On The Milky Road. Del primo c’è da chiedersi se riuscirΓ  a farci rivivere le atmosfere uniche di The Tree of Life, mentre per il secondo c’è la curiositΓ  di capire quanto il lavoro di quattro anni sia stato efficace per quello che si dice essere il suo prossimo corto. Wim WendersΒ arriva al Lido di Venezia con la pellicolaΒ Les Beaux Jours D’Aranjuez, opera che affida agli attori Reda Kateb, Sophie Semin, Jens Harzer e al cantante musicista Nick Cave. E i β€œpochi” film italiani allora, quali saranno? A quelli dedicheremo un articolo a parte,Β stay tuned. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

I FILM ITALIANI A VENEZIA 73

Il primo Γ¨ il film di Piccioni, regista forse non cosΓ¬ conosciuto, ma che conta giΓ  una decina di opere e che aveva calcato ilΒ red carpetΒ del Lido di Venezia nel 2001. Il film che presenterΓ  in questi giorni a Venezia s’intitolaΒ β€œQuesti giorni” e narra le vicende di quattro ragazze adolescenti amiche che fanno un viaggio che rafforzerΓ  ancora di piΓΉ il loro legame. Nel cast gli attoriMargherita Buy, Maria Roveran, Marta Gastini, Caterina Le Caselle, Laura Adriani, Filippo Timi, Alessandro Averone, Mina DjukicΒ eΒ Sergio Rubini. β€œPiuma” di Roan Johnson Γ¨ il secondo titolo italiano che verrΓ  presentato a Venezia: una gravidanza inaspettata cambia drasticamente la vita di Ferro (Luigi Fedele) e di Cate (Blue Yoshimi). Iniziano i conflitti con le famiglie, le difficoltΓ  nella ricerca di un’occupazione, la perdita della spensieratezza della gioventΓΉ. Terzo ed ultimo film che vedremo a Venezia è Spira Mirabilis, opera realizzata a due mani daMassimo D’AnolfiΒ eΒ Martina Parenti. Il film Γ¨ un documentario che si propone di raccontare l’immortalitΓ  per mezzo dei quattro elementi della natura: acqua, aria, terra e fuoco. Un’opera che per il tipo di tema trattato ci sembra complessa e rischiosa. Come non pensare alle pellicole e al modo con cui il regista Malick ha affrontato ed affronta costantemente questa tematica. Siamo curiosi di vedere se Spira Mirabilis riuscirΓ  a raccontare un argomento cosΓ¬ delicato. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

THE LIGHT BETWEEN OCEANS

Non Γ¨ solo il passato del protagonistaΒ Tom SherburneΒ a venire a galla dall’oceano nel filmΒ The Light Between Oceans, ma anche una neonata, scampata miracolosamente da morte sicura. Ed Γ¨ proprio un figlio ciΓ² che non riescono ad avere i due protagonisti del film, da qui la decisione di prendersene cura. Nessuno verrΓ  a cercarla in un luogo sperduto come quello, dove Tom Γ¨ guardiano del faro. Le cose tuttavia non vanno esattamente cosΓ¬ e l’oceano azzurro si tinge di blu, poi di grigio ed infine di nero come la tragedia. E la tragedia travolgerΓ  tutto. Tratto dall’omonimo bestseller del 2012,Β The Light Between OceansΒ presentato allaΒ 73Β° Festival di VeneziaΒ Γ¨ un film piΓΉ piacevole da vedere una domenica sera piovosa in autunno con una tisana calda in mano, piuttosto che al Palazzo del Cinema. Il motivo Γ¨ semplice: ha tutta l’aria del grande film, ma c’è qualcosa che non lo fa decollare. Nulla si puΓ² dire (o quasi) delΒ castΒ stellare:Michael Fassbender, Alicia VikanderΒ eΒ Rachel Weisz. Sebbene l’attrice svedese mi fosse sembrata piΓΉ convincente nella pellicola β€œThe Danish girl” presentata a Venezia l’anno scorso, non si puΓ² dire che reciti male, soprattutto se consideriamo il fatto che Γ¨ laΒ co-starΒ del talentuoso Michael Fassbender, a cui è sempreΒ difficile tenere testa. Nella seconda parte del film, la pellicola migliora grazie al personaggio interpretato dalla Weisz. Dell’acclamato regista Derek Cianfrance avevo visto Blue Valentine e The Place Beyond the Pinesgirati in diverse scene β€œin one take”. La sua regia di The Light Between Oceans non ha nulla a che vedere con le pellicole precedenti e rispecchia la tradizione hollywoodiana piΓΉ classica. Dove sta la falla diΒ The Light Between Oceans, se non si tratta diΒ castΒ eΒ regia? È proprio la storia che avrebbe dovuto restare solo inchiostro sulle pagine di un libro. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

THE YOUNG POPE

È  un Papa anticonvenzionale quello che Paolo Sorrentino presenta in The Young Pope, serie televisiva le cui prime due puntate sono state proiettate in questi giorni alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. L’attore britannico Jude Law veste i panni di Pio XIII (al secolo Lenny Belardo), abiti in cui si trova perfettamente a suo agio. Un uomo prima che un Papa, un individuo prima che Eminenza e – sebbene si compiaccia della sua carica e lo faccia presente ad ogni occasione – un peccatore. Pio XIIIΒ Γ¨ un uomo contraddittorio, pieno di dubbi: per tutti i centododici minuti di proiezione lo spettatore si misura ad affrontare la sua personalitΓ  complessa. La visione e il suo atteggiamento così moderno si scontrano senza mezzi termini con l’ambiente del Vaticano, luogo ancorato alle tradizioni fatto di figure (un ottimoΒ SilvioΒ Orlando) e di fedeli a tratti grotteschi che vedono in lui motivo di turbamento. SorrentinoΒ decide di svolgere il tema β€œa traccia libera” e lo fa senza cadere nel clichΓ©, senza sporcare ed infangare nulla e nessuno, raccontando tuttavia la β€œsua storia” grazie al suo essere β€œvisionario”. I passi delle scarpe rosse del giovane Papa scandiscono il suo ingresso in ogni stanza del Vaticano e ci fanno curiosare dove non sarebbe possibile farlo. Ed Γ¨ un puro piacere per gli occhi. Il passato di bimbo cresciuto daΒ Suor MaryΒ (Diane Keaton) – che vorrΓ  al suo fianco come guida nel suo pontificato – e il presente affiorano e svaniscono ad ogni sua boccata di sigaretta. Difficile non tifare per lui, sebbene il suo essere controverso, ma d’altra parte non abbiamo forse un po’ tutti bisogno di metterci in discussione? Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

SÃO JORGE

Dal degrado e dalla miseria Γ¨ possibile riscattarsi? SΓ£o JorgeΒ Γ¨ il pugno nello stomaco assestato dal registaΒ Marco Martins, abile nel raccontare una storia crudele in cui sembra non esserci spazio per la speranza. Il regista sceglie di inquadrare cosΓ¬ da vicino agli attori, che ci pare di sentirli respirare. Sentiamo il loro fiato corto, cosΓ¬ come le loro inquietudini. Tutti i protagonisti di SΓ£o Jorge sognano un futuro diverso da quello che vivono, ma non hanno nΓ© i mezzi, nΓ© la luciditΓ  per capire come cambiare la loro misera esistenza. In un contesto di povertΓ  come quello in cui versa il Portogallo nel 2011, il pugile Jorge, il figlio, la sua famiglia e la sua ex donna vivono di stenti. Costretto a lavorare per una societΓ  di recupero crediti per poter mangiare, si trova intrappolato in una situazione senza uscita. Gli attori tutti a me sconosciuti sono cosΓ¬ a proprio agio nel film da farlo sembrare un documentario. Nuno Lopes, che recita la parte del pugile Jorge in questa pellicola, Γ¨ a dir poco straordinario e a Venezia viene premiato come miglior attore nella sezione Orizzonti. Sao JorgeΒ Γ¨ indubbiamente uno dei migliori film presentati a Venezia (ha aperto la sezione Orizzonti), una pellicola claustrofobica ed intensa, dove lo spiraglio della speranza ha il rumore di un guantone di boxe in pieno stomaco. E che fino all’ultimo fotogramma mi ha lasciato col fiato sospeso. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

RED CARPET DI VENEZIA, CHI CI SARΓ€

Cresce l’attesa per capire chi, fra tutte le presenze confermate o meno, calcherΓ  ilΒ red carpetdellaΒ 73esima edizione del Festival del Cinema di Venezia. A quanto pare il prestigio degli ospiti sarΓ  direttamente proporzionale al programma messo a punto dal capace Barbera. Sebbene il nostro compito a Venezia sarΓ  quello di visionare le pellicole e recensirle per voi, un occhio alΒ red carpetΒ e alΒ glamourΒ Γ¨ d’obbligo. L’anno scorso tra gli ospiti che hanno fatto brillare ilΒ red carpetΒ di Venezia c’era una Tilda Swinton in abito bianco, che ha fatto impazzire fotografi e fans. Inutile dire che il capo da lei indossato pareva una scultura di Canova. Tilda Swinton alla 72esima edizione del Festival, photo credits Β©Elena Tubaro Elisabeth Banks giΓ  alΒ photocallΒ aveva lasciato intendere che l’abito con cui si sarebbe presentata alla prima avrebbe lasciato tutti senza fiato e cosΓ¬ Γ¨ stato. Il pubblico femminile Γ¨ andato in delirio poi per il gentleman-pirata Johnny Depp che, in una brillante conferenza stampa ha fatto capire che nella vita Γ¨ meglio essere pirati, piuttosto che semplici marinai. Elisabeth Banks alla 72esima edizione del Festival, photo credits Β©Elena Tubaro Ma veniamo agli ospiti attesi sulΒ red carpet di Venezia per questa 73esima edizione: ci sarΓ  la protagonista dell’acclamato The Danish Girl (pellicola presentata l’anno scorso a Venezia) la splendidaΒ Alicia Vikander, il sempre bravo e sempre affascinanteΒ Michael Fassbender, la biondissimaΒ Naomi Watts e Liev Schreiber. Ma l’elenco non finisce qui:Β Emma StoneΒ sarΓ  a Venezia con il compagnoΒ Andrew Garfield – anche se noi vorremmo fosse al Lido con il nostro super eroe preferitoΒ Ryan Gosling. Tra il parterre degli ospiti maschile ancheΒ Mel GibsonΒ (che ci auguriamo di vedere in forma), l’affascinanteΒ Jude Law, il nostroΒ Paolo Sorrentino, Jake GyllenhaalΒ (che l’anno scorso ha fatto innamorare della sua barba tutto il Lido alla prima di Everest) eΒ Kit Harington. Ci siamo dimenticati qualcuno? Senza dubbio, vedremo di rimediare nei prossimi giorni con un reportage β€œglamour” direttamente dal Lido di Venezia. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

SHOESOFTHEDAY – PORDENONESILENT 34

Appena vidi le prime foto diΒ Elena TubaroΒ scattate ai piedi dei VIP a Venezia, pensai che la sua fosse una grande idea, nonchΓ© l’hashtagΒ piΓΉ che appropriato:Β #shoesoftheday. E cosΓ¬, unaMostra d’Arte cinematografica di VeneziaΒ e unaΒ 34esima edizione di Pordenone SilentΒ dopo, ho il piacere di scrivere un articolo proprio sugli scatti da lei realizzati alleΒ Giornate del Cinema Muto. Aprirei (letteralmente) le danze con questa scarpa stringata bicolore con cui lanciarsi in un ballo veloce, magari allestito proprio all’interno del salone che abbiamo visto magicamente colorarsi in the Phantom of the Opera. E quando sul piΓΉ bello le luci delle candele si spegneranno e ci sentiremo minacciati dal Fantasma, ci faremo largo tra la folla grazie al luccichio argenteo del loro pellame bicolore. SarΓ  facile allora trovare la galleria che ci condurrΓ  lontano dalla temibile creatura. photo credits: Elena Tubaro È un’altra calzatura rubata al ballo quella che riconduciamo ai giorni nostri solo grazie al tatuaggio della proprietaria sul collo del piede: anche qui Γ¨ l’impuntura a farla da padrona su pellame di colore nero. Un sottile cinturino con fibbia circolare – altro elemento che ci riporta agli anni ’40 – permetterΓ  a questo piedino di stare ben solido, nonostante lo scollo piuttosto pronunciato. photo credits: Elena Tubaro C’è da chiedersi come fosse il proprietario di questi piedi: la mia fervida immaginazione mi fa pensare al Sig. Gosling, a cui il bianco e nero del cinema muto senz’altro piace. Un laccio molto ricercato – come scrive la stessa Tubaro nella caption su Instagram – per una calzatura chiara in pelle morbidissima. La proprietaria di queste scarpe non teme che gli amici rischino di perderla di vista: Γ¨ un amore incondizionato per la zebra il suo, di cui ama il manto e le movenze. La vera chicca Γ¨ il gambaletto in rete: seducentemente wild e strumento prezioso qualora nella savana le zanzare si facessero insistenti. Tra tutti i proprietari di scarpe che mi sono passati sotto gli occhi, Γ¨ lui ilΒ LordΒ a cui vorrei stringere la mano: un lavoro di spazzolatura di questo genere richiede tecnica e sapienza d’altri tempi. C’è da chiedersi se la stessa cura minuziosa la riservi pure nell’organizzare un invito a cena, in tal caso mi candiderei volentieri. Sono tre i colori a caratterizzare questa scarpina che la proprietaria abbina ad un pantalone nero. In questo modello dall’ampia calzata, sono le impunture a definire i colori dei pellami: il blu scuro, il verde e la tonalitΓ  cuoio. ChissΓ  se questa signora Γ¨ una di quelle a cui sono riuscita a β€œfar portare iΒ moustaches”: magari ero cosΓ¬ concentrata neiΒ moustachesΒ che non ho prestato attenzione a ciΓ² che indossava ai piedi. Che disdetta! Non posso che chiudere con la geometria di questo piede: a quanto pare di passi per raggiungere il cinema ne deve aver fatti molti. Tuttavia, di fronte ad una scelta cosΓ¬ coraggiosa nella linea e nei colori, non posso che alzare il pollice in segno di approvazione. Magari potrei cercare di rintracciare per questa signora amante delle geometrie ilΒ LordΒ del mocassino lucido per qualche ragguaglio su come si conservano le calzature, ma poi magari ne andrebbe del mio invito a cena. Meglio di no, di questi tempi Γ¨ bene essere un po’ gelosi. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus http://fondazionegiovannisantinonlus.com/

IL PAPILLON-PORDENONE SILENT 35

L’anno scorso mi ero cosΓ¬ divertita nel far indossare i baffi all’insΓΉ agli ospiti delleΒ Giornate del Cinema Muto,Β che ero tentata di riproporre lo stesso accessorio anche in questa 35esima edizione. Ma se Γ¨ vero che il Festival del Cinema Muto si deve rinnovare per essere ancora piΓΉ appetibile ad una platea di giovani cultori del genere, aveva piΓΉ senso proporre un accessorio diverso. Tra tutte le idee che mi erano venute in mente, ho pensato che il β€œfintoΒ papillon” fosse l’accessorio perfetto visto che Γ¨ insolito, elegantissimo e portato da pochi solo in particolari occasioni. Nei primi del Novecento si vestiva il papillon, l’equivalente della nostra cravatta. Il papillon in carta da tenere in borsa e all’occorrenza far indossare al β€œmal capitato” Γ¨ stata la scelta con cui accompagnare in modo β€œironico” questoΒ Festival del Cinema Muto,Β un festival che da fuori appare impomatato, ma che Γ¨ di gran lunga piΓΉ ironico di alcune commedie contemporanee. Gli ospiti del Festival – dei gran burloni – si sono prestati a questo gioco con piacere: ho raccolto qui gli scatti fatti alle Giornate del Cinema Muto che mi hanno piΓΉ divertito e quelli che piΓΉ mi ricordano un momento piacevole e assolutamente spontaneo. Ho un unico rammarico: non essere riuscita a rubare uno scatto aΒ Jay WeissbergΒ o aΒ David RobinsonΒ in papillon. Peccato. Il prossimo anno saranno i primi ad essere immortalati. Ma con cosa? Dovrete per forza attendere l’edizione 2017 per saperlo.

KEAN OU DÉSORDRE ET GÉNIE- PORDENONE SILENT 35

Di tutte le pellicole viste duranteΒ le Giornate del Cinema Muto, quella che ho amato di piΓΉ è Kean Ou DΓ©sordre Et GΓ©nie, pellicola del 1924 del russoΒ Alexander VolkoffΒ che fu costretto a lasciare il paese ed esiliare in Francia per continuare la sua attivitΓ  di regista. L’incapacitΓ  del protagonista di togliersi la maschera che veste quotidianamente anche quando non recita, Γ¨ il tema che attraversa questo film muto realizzato negli Anni Venti e presentato alleΒ Giornate del Cinema MutoΒ dopo un attento restauro. La storia Γ¨ quella di un famoso attore dell’Ottocento diΒ piΓ¨ceshakespeariane che conduce una vita privata sregolata e piuttosto infelice. Durante una messa in scena a teatro diΒ Romeo e Giulietta, Kean, interpretato dal russo Ivan Mosjoukine, vede per la prima volta due donne le cui vite si intrecceranno con la sua. Da allora la sua vita diventerΓ  tormentata da una storia d’amore cosΓ¬ magica, quanto impossibile. Un altro tema affrontato da Volkoff oltre a quello dell’impossibilitΓ  di scindere il personaggio dalla vita reale, Γ¨ la differenza sociale che qui viene messa in luce nel rapporto tra il protagonista – un attore – nei confronti della contessa – figura di alto rango – di cui egli si innamora perdutamente. A sottolineare i gesti e a descrivere al meglio le mille e una sfumature dei personaggi – tra cui anche un gobbo piuttosto maltrattato dal protagonista principale – ci pensa il brio del pianoforte diΒ Neil Brand, attraverso il quale ci si dimentica di essere di fronte ad un film senza sonoro. L’accuratezza della scelta dei costumi e l’espressivitΓ  di tutti gli attori, rendono questo film un vero capolavoro, nonchΓ© un’opera che pare impossibile essere realizzata nei primi del Novecento. Ironia, tristezza, brio, giocano all’unisono per rendere unica ogni scena. Singolare la scelta del regista di aprire il film in modo teatrale e chiuderlo con la morte del protagonista allo stesso modo. Questa pellicola Γ¨ una chicca da guardare piΓΉ volte, soprattutto quando vogliamo estraniarci dal mondo contemporaneo a volte cosΓ¬ asettico e privo di emozioni.   Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

NON È UN FESTIVAL PER VECCHI”-PORDENONE SILENT 35

SeΒ Le Giornate del Cinema MutoΒ potrebbero apparentemente sembrare un festival per persone di una certa etΓ , in realtΓ  Γ¨ assolutamente vero il contrario.Β Pordenone Silent β€œnon Γ¨ un festival per vecchi”. Chi viene alleΒ Giornate del Cinema MutoΒ viene in primo luogo per divertirsi. E ne fa pure tanta di strada per arrivare nella provinciale Pordenone! Fortuna vuole che per una decina di giorni, Pordenone si trasforma, grazie al pubblico che arriva dagli Stati Uniti, dal GiapponeΒ e un po’ da tutto il mondo, in una cittΓ , stimolata culturalmente, in cui si parla piΓΉ inglese che italiano. Anche Robison, Ex Direttore delle Giornate (nel 2015 ha passato il testimone aΒ Jay Weissberg), Γ¨ convinto che questo non sia un Festival per vecchi: una conferma Γ¨ ilΒ Collegium, la rassegna di Pordenone Silent che si pregia di promuovere la passione per il cinema muto per un pubblico decisamente giovane, obiettivo nobile, al fine di tramandare una cultura cinematografica che andrebbe altrimenti perduta. Un altro segnale di quanto il pubblico delleΒ Giornate del Cinema MutoΒ ami divertirsi e β€œsia giovane” Γ¨ senza dubbio il fatto che nessuno si sia mai negato ad un mio scatto fotografico (con papillon o senza). La cosa che ho capito Γ¨ che questi appassionati del cinema muto amano essere burloni: e la burla dev’essere grossa, altrimenti non sono contenti. Dovrò’ inventarmi qualcosa di piΓΉ irriverente per l’edizione 36: i baffi e il papillon lo sono troppo poco.   Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

UN FESTIVAL DEL CARATTERE INTERNAZIONALE- PS 35

Siamo giΓ  al day 5 della programmazione diΒ Pordenone Silent, il Festival diΒ cinema mutoΒ che si tiene a Pordenone dal 1 al 8 ottobre. E anche per il loro trentacinquesimo compleannoΒ Le Giornate del Cinema MutoΒ mantengono intatte la qualitΓ  della programmazione e il carattere assolutamente internazionale della rassegna. E’ proprio ciΓ² che balza agli occhi, quando si Γ¨ seduti in sala al Teatro Cinema Verdi, oppure al Hotel Moderno per una conferenza stampa. Gli ospiti internazionali, di cui molti provenienti anche d’oltre Oceano, non si contano. A dire il vero, i pordenonesi si sono visti per la proiezione di A propos de Nice – pellicola di Jean Vigo del 1930 che il Direttore del Festival ha voluto inserire per omaggiare Nizza, cittΓ  tristemente nota per i fatti di cronaca avvenuti solo pochi mesi fa. Ma alla prima non si Γ¨ vista solo una soleggiata ed impomatata Nizza:Β The Mysterious Lady, pellicola di Fred Niblo era il piatto forte della serata di apertura. E che dire se non cheΒ The Mysterious Lady è Greta Garbo? Una Garbo che in questa pellicola della MGM viene celebrata com’è giusto sia, ossia come una diva. La Garbo toglie il fiato e nulla puΓ² l’ufficiale tedesco che cade nel tranello a sua insaputa. Tania Fedorova, figura fedele allo Zar e amata di un ufficiale di alto rango russo, incontra il giovane Karl Von Raden – questo Γ¨ il nome del ufficiale tedesco – una sera a teatro, nella capitale viennese. E dopo questo incontro, le vite di entrambi non possono che essere sempre piΓΉ vicine l’una all’altra. Niblo inΒ The Mysterious LadyΒ possiede tutti gli ingredienti con cui si realizza una pellicola di successo: una storia d’amore combattuta, lo spionaggio, la celebrazione della diva. Non manca proprio nulla, come non manca nulla a questa edizione delleΒ Giornate del Cinema Muto. Ah sΓ¬, qualcosa manca: uno spazio piΓΉ accogliente dove poter chiacchierare del film a fine proiezione con gli altri ospiti del Festival, per fare in modo che la magia non finisca un instante dopo usciti dalla sala. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

ARRIVEDERCI PORDENONE SILENT! 35

Dopo un discreto numero diΒ filmΒ visti, posso affermare quanto Le Giornate Del Cinema Muto possano cambiare la percezione che alcuni hanno del cinema muto. Accanto agli appassionati diΒ silent moviesΒ che arrivano a Pordenone per apprezzare le proiezioni introvabili o i documenti storici, c’è anche spazio per chi si vuole avvicinare a questo genere in punta di piedi, senza doversi β€œsorbire” per forza i 218β€² diΒ Montecristo. Il mio suggerimento da β€œquasi neofita” visto che sono alla mia seconda partecipazione diPordenone SilentΒ per conto dellaΒ Fondazione Giovanni Santin Onlus – Γ¨ quella di leggere con cura il programma della rassegna e scegliere la tematica che sentiamo piΓΉ nostra. Indubbiamente i film dei primi anni del Novecento non hanno il ritmo incalzante delle pellicole dei giorni nostri, tuttavia il cinema muto Γ¨ in grado di compiere quella magia di trasportarci in un’altra epoca non appena si abbassano le luci in sala. Come ho scritto, la pellicola che ho amato di piΓΉ Γ¨ stataΒ Kean Ou DΓ©sordre Et GΓ©nieΒ proprio perchΓ© penso illustri tutto ciΓ² che si puΓ² trovare nel cinema muto: ironia, malinconia, una grande storia e costumi magnifici. E il tutto condito ovviamente da una brillante interpretazione dei personaggi. Ma non c’è 35esima edizione senza citare nuovamenteΒ The Misterious LadyΒ con una Garbo bellissima e astuta a cui un po’ tutte vorremmo assomigliare. Per la RassegnaCinema delle Origini, mi sento di segnalareΒ Namakura GatanaΒ (La Spada Spuntata) e KrakΓ³w, pellicolaΒ non-fiction. Altrettando belli, per entrare nelΒ moodΒ della serata, i corti visti martedΓ¬ sera: uno splendido film documentario sulla lavorazione della ceramica a Dahomey dal titoloΒ Pottemageri I DahomeyΒ del 1908 eΒ Africa Before Dark, uno spassoso corto in 35mm prodotto da Walt Disney che conferma lo smalto che l’hanno fatto diventare un mito nel mondo dei cartoons. La scelta delle pellicole proposte dai vertici e dal teamΒ delleΒ Giornate del Cinema MutoΒ Γ¨ cosΓ¬ varia da riuscire ad accontentare davvero tutti, anche quelli che dicono di non amare il cinema muto. Dobbiamo dunque tenervi un posto in sala al Verdi per il prossimo anno?   Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

LA LA LAND- VENEZIA 73

La La LandΒ si apre all’insegna del piΓΉ classico deiΒ musicalΒ e la cosa mi inquieta, visto che proprio amante dei musical non sono. UnΒ Ryan GoslingΒ arrabbiato e non ancora entrato nella parte, suona ripetutamente ilΒ clacsonΒ della suaΒ convertibleΒ mentre supera la suaΒ co-starΒ Emma StoneΒ (che invece entra nella parte dal primo istante del film) lungo una trafficataΒ highwayΒ di Los Angeles. Il loro incontro-scontro si trasformerΓ  durante il film in qualcosa di magico, che ci farΓ  pure dimenticare quanto siaΒ clichΓ©. PerchΓ© Γ¨ il sogno ciΓ² che vivremo grazie aΒ Damien Chazelle, il regista trentenne che si fece conoscere nel 2014 realizzando quel piccolo-grande capolavoro diΒ Whiplash. Messi via gli Oscar di Whiplash – ben tre – si Γ¨ messo subito al lavoro per questo progetto che aveva in testa da tempo:Β La La Land. Nel film sono tre attori a giocarsela: Emma Stone (nei panni di Mia), Ryan Gosling (nei panni di Sebastian) e Los Angeles, la cittΓ  che ha il potere di avverare i sogni, come quello di distruggerli. E i sogni quando si realizzano hanno un prezzo che va pagato (e pure piuttosto salato). Chazelle non ci interroga su cosa ne pensiamo di ciΓ², ma con sequenze dai colori brillanti, un omaggio aGene KellyΒ e cieli stellati ci trasporta in un’atmosfera sognante e senza tempo. La carriera di attrice per Mia e di musicista jazz per Sebastian saranno due rocce a cui aggrapparsi, per non cadere nel precipizio dell’insoddisfazione personale. Due sognatori, due creativi che rifuggono la mediocritΓ  della vita normale, dei lavori comuni e delle persone comuni.   A tessere d’oro la trama del film Γ¨ la colonna sonora che ho iniziato a canticchiare tra me e me durante la proiezione e che ho fischiettato una volta uscita dalla Sala. O era un sogno?   Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

NOCTURNAL ANIMALS- VENEZIA 73

Dopo un capolavoro comeΒ A Single ManΒ l’aspettativa sul nuovo lavoro del regista-stilistaΒ Tom FordΒ era altissima. E quando Γ¨ cosΓ¬, c’è il rischio sempre di rimanere un po’ delusi. Sono rimasta delusa daΒ Nocturnal Animals? Quando sono uscita dal cinema un po’ lo ero, poi quando ho ripercorso il film mettendo insieme i pezzi delΒ puzzle, ho pensato fosse un film ben fatto. Ci sono le tracce diΒ A Single ManΒ nella pellicolaΒ Nocturnal AnimalsΒ presentata aΒ Venezia 73Β (e che ha vinto proprio al LidoΒ il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria)? SΓ¬, ci sono. L’attore Colin Firth, attore di A single Man, accompagna il cast di Nocturnal Animals alla premiere al Festival di Venezia C’è il bisogno dello stesso Ford di indagare nella vita degli individui, di raccontarne i loro stati d’animo, le loro insicurezze e follie. Poi c’è la sua firma di uomo di moda, maniacale nella scelta dei dettagli e amante del bello. La vita β€œapparentemente” perfetta della mercante d’arte Susan, impersonata daΒ Amy Adams, si β€œsporca” con la lettura del romanzoΒ Nocturnal Animals, libro che il suo ex marito – di cui non ha notizie da anni – le fa recapitare nella sua lussuosa casa di Los Angeles. Ad accompagnare il testo un biglietto dello stesso ex-marito autore che la invita a leggere il romanzo a lei dedicato. Susan si tuffa nella lettura del romanzo, ma con sua grande sorpresa, ciΓ² che leggerΓ  sarΓ  per lei fonte di grande turbamento: il contenuto Γ¨ di una violenza inaudita. E qui che allora la stessa Susan inizia ad interrogarsi sul motivo per cui il libro le sia stato dedicato. Ripercorre la storia con Edward Sheffield (Jake Gyllenhaal) dagli esordi sino alla fine, guardando per la prima volta la sua vita glamour con altri occhi. Ira, vendetta, amore, perdono inΒ Nocturnal AnimalsΒ si mescolano assieme. Ad accomunare tutti questi sentimenti c’è il tempo. Le scelte che abbiamo fatto in passato sono state giuste? O avremmo dovuto fare in modo che le cose andassero in un altro modo? Stiamo pagando le conseguenze? A cosa davvero nella vita non si puΓ² rinunciare? Nocturnal AnimalsΒ scorre veloce, com’è veloce a scendere la notte: traΒ tailleurΒ d’alta moda, lusso, miseria e l’assolutoΒ nonsenseΒ della violenza.   Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

ORECCHIE- VENEZIA 73

OrecchieΒ Γ¨ il racconto tragicomico della giornata trascorsa dal protagonista – di cui non sappiamo il nome – in una Roma in bianco e nero piena zeppa di riferimenti all’arte contemporanea e abitata da personaggi eccentrici. È un forte fischio all’orecchio quello che avverte il protagonista interpretato daΒ Daniele ParisiΒ appena sveglio, un fastidio lo accompagnerΓ  per tutta la giornata. Una nota sul frigorifero lasciata dalla fidanzata cambierΓ  i suoi piani, che dovranno includere pure un’ insolita visita medica: i suoi incontri saranno uno piΓΉ divertente e piΓΉ tragico dell’altro. Il regista Alessandro Aronadio ha voluto raccontare il senso di smarrimento che molti di noi – soprattutto i piΓΉ introversi – vivono ai giorni nostri, con loro difficoltΓ  di relazionarsi in un mondo a cui non si sentono di appartenere. Romano di nascita e laureto in psicologia, Aronadio si specializza in regia alla Los Angeles Film School agli inizi del 2000.Β Due Vite per caso, la sua opera precedente Γ¨ stata l’unica pellicola selezionata al Festival di Berlino e ciΓ² la dice lunga sulle sue capacitΓ  di regista. Orecchie,Β il film presentato per Biennale College, Γ¨ senza dubbio un film molto piacevole e brillante che pecca perΓ² nel voler caricaturizzare troppo i personaggi, rendendoli grotteschi.   Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

AMERICAN ANARCHIST-VENEZIA 73

Le conseguenze. E’ questo il tema che affrontaΒ American Anarchist, film fuori concorso alla73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di VeneziaΒ e che, proprio al Lido, ha incassato una pioggia di applausi. American AnarchistΒ Γ¨ un non fiction movieΒ tanto bello, quanto difficile da digerire, visto che per tutta la durata del film-documentario si Γ¨ sempre in conflitto con la frase: β€œEra un ragazzo, che ne sapeva di ciΓ² che sarebbe successo poi?”. Ma procediamo con ordine: William Powell è un giovanotto inglese trasferitosi negli Stati Uniti da ragazzino. Ribelle e anticonformista proprio negli anni della controcultura, decide di pubblicare uno scritto-manuale sulla costruzione di ordigni ed esplosivi.Β The Anarchist CookbookΒ si trasforma in unΒ best sellerΒ (vende piΓΉΒ di 2.000.000 di copie), ma si trasforma anche nello strumento che viene usato da folli omicidi per mettere a segno omicidi, attentati, disordini antigovernativi e sparatorie nelle scuole. Powell è costretto a lasciare il Paese: conduce una vita da fuggitivo sebbene il suo ruolo sia diventato quello di insegnare in Paesi disagiati, quasi voglia in qualche modoΒ β€œrendere un contributo” per il tragico errore commesso da giovane. Sebbene la sua condotta sia ineccepibile e i suoi punteggi altissimi ogni volta che si candida per una posizione di lavoro, viene sempre perseguitato da una lettera anonima o da una dichiarazione che invita i suoi superiori a valutare se assumere o meno uno scrittore che ha pubblicato un libro su come far saltare in aria caseggiati, auto o ammazzare il prossimo. American AnarchistΒ Γ¨ un’opera realizzata magistralmente sia per la sceneggiatura, sia per il montaggio, un grande film che ripercorre i momenti della vita di un uomo che mai avrebbe immaginato di diventare lui stesso il bersaglio della societΓ .

PORDENONE LEGGE

Sergio Vaccher: l'obiettivo di un grande fotografo al Festival del libro "pordeanonelegge" per la Fondzione Giovanni Santin Onlus. Un onore pubblicale i suoi ritratti, frammenti, composizioni d'arte   Un altro tempo Tutti scrivono, tutti leggono, come mai fino ad oggi nella storia dell’umanitΓ . C’è stato un tempo ancora recente quando, conclusi gli anni della formazione, i pochi che continuavano a scrivere lo facevano con parsimonia e per motivi squisitamente professionali. Gli altri erano innamorati ossessivi, compulsivi redattori di lettere anonime, oppure scrittori, poeti, giornalisti, storici e filosofi. Non Γ¨ piΓΉ cosΓ¬, la comunicazione scritta Γ¨ onnipresente e incessante, e sempre piΓΉ in connubio con l’altrettanto ubiqua presenza delle foto da cellulare. E i libri? Oh, quelli! SΓ¬, ci sono ancora, e sono ancora il modo migliore per imparare, pensare e crescere. Ci sono anche molti libri senza le immagini! E sono esigenti, quasi tutti. Chiedono ciΓ² che Γ¨ piΓΉ tuo e che maggiormente ti sfugge nella vita: il tempo. Vogliono tempo, un tempo solo tuo. E in cambio, perΓ², aprono nel trascorrere della tua vita un altro tempo, piΓΉ ampio, piΓΉ profondo, che non ha i numeri dell’orologio. L’incontro con l’autore e il suo libro aΒ pordenoneleggedura un’ora dell’orologio. E potrebbe valere quanto una stagione della vita. http://www.pordenonelegge.it/festival/edizione-2017  

BIENNALE DI VENEZIA – parte 2

L'obiettivo ragionato eΒ poetico di un grande fotografo, Sergio Vaccher, al 74 Festival del Cinema di Venezia per la Fondazione Giovanni Santin Onlus. Fotografie scattate da Sergio Vaccher

BIENNALE DI VENEZIA 2017 PARTE 1.

L' obiettivo ragionato eΒ poetico di un grande fotografo, Sergio Vaccher, al 74 Festival del Cinema di Venezia per la Fondazione Giovanni Santin Onlus. Vi presentiamo i video girati durante la Biennale di Venezia 74 Festival del cinema Venezia 2017-Il nuovo video di presentazione Festival del cinema Venezia 2017-Guillermo del Toro The shape of Water Invisibile di Paolo Giorgelli Invisibile di Paolo Giorgelli pt2 Marvin di Anne Fontaine 74 Venezia-Festival del cinema Happy winter. Fuori concorso Β Venezia74 Venezia 74 Sakamoto al Festival del Cinema di Venezia Sakamoto al Festival del Cinema di Venezia pt.2 In conocorso Orizzonti Β Gatta Cenerentola Venezia 2017

INTESTAZIONE DELLA VIA GIOVANNI SANTIN A PORDENONE

Pordenone: via Giovanni Santin. La nuova strada Γ¨ stata intitolata all’imprenditore che ha contribuito al cambiamento e alla modernizzazione della cittΓ , alla promozione della Cultura e della valorizzazione sociale. INTITOLATA UNA VIA AL NOTO IMPRENDITORE GIOVANNI SANTIN PORDENONE – Tantissima gente e numerose autoritΓ  ieri, 19 aprile, in occasione dell’intitolazione di una strada (nei pressi di via Pinali, a Borgomeduna) dedicata a Giovanni Santin, grande imprenditore di Pordenone. Emozionante e commovente il ricordo di una delle figlie, Romi, giΓ  presidente del Panathlon Club Pordenone e partecipato l’intervento del sindaco Alessandro Ciriani, che ha ricordato le doti di Santin, sotto il profilo imprenditoriale e la rilevanza sul piano sociale, grazie alle tante iniziative intraprese. Bello il ricordo di un’altra figlia, Giovanna, vicepresidente di Ascom Pordenone e prossima, a fine giugno, presidente del Rotary Club Pordenone, postato sul suo profilo facebook. β€œChe emozione! Grazie al sindaco Alessandro Ciriani, a tutta l’amministrazione comunale per aver voluto ricordare il nostro grande papΓ , a tutti gli amici presenti per aver condiviso con noi questa giornata cosΓ¬ importante che rimarrΓ  indelebile nei nostri cuori. Un ringraziamento particolare anche a tutti i funzionari del comune, al comando dei vigili urbani per l’importante supporto. PapΓ  ti vogliamo bene, grazie per tutto quello che ci hai insegnato sei stato una guida, un educatore e un papΓ  affettuoso”. Foto di Renzo Profili

THE ZONE

La Fondazione Giovanni Santin Onlus è vicina a giovani artisti di qualità e il progetto di Pierpaolo Mittica e Alessandro Tesei merita certamente il sostegno e la divulgazione. Complimenti e forza aiutiamoli a realizzarlo! I registi Alessandro Tesei e Pierpaolo Mittica , si introducono nella zona di esclusione di Chernobyl , al seguito di un gruppo di stalker, filmando una delle avventure più incredibili mai documentate. Racconteranno una storia romantica, fatta di amicizia e di libertà, di amore per un mondo senza speranza. Un viaggio attraverso le vestigia sovietiche, nel mezzo di una natura selvaggia e contaminata, un amorevole tributo al capolavoro di Tarkovsky "Stalker", al libro dei fratelli Strugatzky " Picnic sul ciglio della strada", e al videogioco "S.T.A.L.K.E.R.". Entrambi gli autori sono esperti di tematiche legate alla contaminazione radioattiva, ed hanno prodotto nel corso degli anni vari reportage video e fotografici nelle aree più inquinate del mondo, tra cui Fukushima , Kysthym, Magnitogorsk, Karabash. Soci storici e sostenitori dell' Associazione di Volontariato Mondo in Cammino , con la quale hanno prodotto il documentario "Fukushima no Daymio" e "Behind the Urals", vincitori di svariati premi nazionali ed internazionali. Anche in questo nuovo progetto, che offre un punto di vista differente sulla zona radioattiva di Chernobyl, Mondo in Cammino è produttore associato . PERCHÈ AIUTARCI? Il nostro obiettivo è di raggiungere l' obiettivo di 30.000 euro , che ci permetterà di completare le riprese, il montaggio e le fasi di post produzione, di acquistare i filmati originali d'epoca, di far comporre la colonna sonora originale e di terminare tutte le traduzioni dal russo. Per noi è essenziale avere la possibilità di lavorare con professionisti che ci aiutino nel progetto, dal Maestro Luca Lampis , all'attrice e doppiatrice Vanina Marini . Qualora non riuscissimo a raggiungere la cifra, proveremo a completare il film con il materiale già girato, ma sicuramente ne uscirà fuori una versione di molto ridotta nei contenuti. Il film, attraverso gli occhi degli stalker, è paradigma della fuga dalla realtà di una generazione senza speranza. Gli stalker sono giovani Ucraini che vanno alla ricerca della loro frontiera, da superare per acquisire una libertà che non hanno nel loro mondo reale, l'Ucraina di oggi, segnata dalla guerra e dalla corruzione. La libertà conquistata dentro la Zona di esclusione è al contempo il paradosso della non vita, perché quelle terre sono state il teatro del più grande disastro nucleare di sempre. Gli autori sono specializzati in documentari di ricerca e nei reportage in ambito nucleare, e legati alla salvaguardia dell'ambiente. Hanno lavorato a progetti  su Fukushima, Mayak, Chernobyl, Chelyabinsk, Karabash, Magnitogorsk; lavori che hanno ricevuto premi e riconoscimenti e sono stati trasmessi da televisioni quali Al Jazeera, CBS Canada, NBC Stati Uniti, Discovery Channel, e pubblicati in riviste internazionali quali National Geographic Usa, Wired Usa, Spiegel, The Guardian. Guarda la storia degli stalkers pubblicata su National Geographic . https://www.produzionidalbasso.com/project/the-zone/

BIENNALE DI VENEZIA 75

La 75. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica Γ¨ organizzata dalla Biennale di Venezia e diretta da Alberto Barbera; si Γ¨ svolta al Lido di Venezia dal 29 agosto all’8 settembre 2018. La Mostra Γ¨ riconosciuta ufficialmente dalla FIAPF (Federazione Internazionale delle Associazioni di Produttori Cinematografici).La Mostra vuole favorire la conoscenza e la diffusione del cinema internazionale in tutte le sue forme di arte, di spettacolo e di industria, in uno spirito di libertΓ  e di dialogo. La Mostra organizza retrospettive e omaggi a personalitΓ  di rilievo, come contributo a una migliore conoscenza della storia del cinema.        

CONCORSO AMORE TI SCRIVO

Splendida serata di premiazione alla Cantina "I Magredi" del Concorso β€œAmore ti scrivo” in collaborazione con la Fondazione Giovanni Santin Onlus. Il Sindaco di Valvasone Markus Maurmair, Il sindaco di Zoppola Francesca Papais, Michelangelo Tombacco, Cantina "I Magredi", Roberto da Cevraja, presidente del Circolo Ricreativo Culturale Castions. Accompagnamento musicale a cura di Nicola Milan e Anna Apollonio Momento della premiazione: in rappresentanza della ditta FAMA, sponsor dell'iniziativa e Silvano Menegon, artista che ha donato una delle sue opere Amore ti scrivo: Una giuria d'eccezione: Giacomo Vit, Daniela Turchetto, Silvio Ornella e Alessandra Santin. Il lavoro della giuria Γ¨ terminato… ed ecco la rosa degli autori premiati o segnalati.✍ Ma se volete conoscere la graduatoria e gustare l’ascolto di testi intensi, accompagnati da buona musica e da buon vino, non mancate alla serata di premiazione il 15 Febbraio, ore 20.30 alla Cantina β€œI Magredi” di Domanins. ✍Rossi Teresa, Ciampa Eva, Giacomini Enrico, Passatempo Michela, Scrosoppi Daniela, Rodeghiero Annalisa, Panetta Alfredo, Del Fabbro Iside, Rossi Aldo, Pagnucco Dani       Un altro momento: in dono la "Grappa d'Artista" della Premiata Distilleria Pagura, sponsor storico del progetto.Un altro momento: in dono la "Grappa d'Artista" della Premiata Distilleria Pagura, sponsor storico del progetto.

NON SOLO DROGA

Pordenone Pordenone International film festival, al via il 14 maggio 11 Maggio 2018 57 Views PORDENONE – Dal 14 alle 18 maggio all’ex Convento di San Francesco, saranno presentate 42 pellicole realizzate da giovanissimi registi e attori che concorrono alla prima edizione del Pordenone International film festival. La rassegna cinematografica Γ¨ ideata dall’Associazione Cinemando in collaborazione con l’Associazione Panorama e con il sostegno del Comune di Pordenone, della Fondazione Friuli, di Turismofvg e con il supporto di numerosi sponsor. Il concorso ha come tematiche il bullismo, la violenza sulle donne e l’immigrazione giovanile ed Γ¨ diviso in quattro sezioni: Generazione futuro, con cortometraggi con attori la cui etΓ  non supera i 15 anni; Teen club +16, con cortometraggi i cui attori non superano l’etΓ  di 18 anni; Teenager plus +18, con lungometraggi i cui attori hanno un’etΓ  maggiore di 18 anni; Cinema & School, con cortometraggi girati dalle scuole e dalle universitΓ . All’organizzazione sono state recapitate 150 pellicole pervenute da tutta Italia, da numerosi Paesi europei ed extraeuropei e un gruppo di 50 studenti del Liceo M.Grigoletti, nell’ambito di Alternanza scuola-lavoro sotto la guida del regista e promotore del festival Alessandro Varisco, ne ha selezionato 42. Saranno proiettati per cinque giorni di β€œvideo educazione”, al mattino per gli studenti e al pomeriggio per il pubblico, ma anche per viaggiare β€œdietro le quinte” della nascita di un film, grazie a un workshop di recitazione, un casting per un film in pre-produzione e una giornata dedicata alla scoperta dei mestieri del cinema, dal montaggio al β€œtrucco e parrucco” … All’inaugurazione di lunedΓ¬ 14 maggio alle 17 interverrΓ  l’attore romano Maurizio Mattioli padrino dell’evento, nel corso della settimana ci saranno spazi dedicato ai registi conosciuti ed emergenti in concorso e dal set di Don Matteo interverrΓ  l’attore Daniele La Leggia. E inoltre ci sarΓ  una giornata social con Marco Del Torchio e lo youtubers iPalboy; la voce italiana di β€œBill in IT” e di Rasmus nella nuovissima serie β€œThe Rain” su Netflix, e poi il giovane doppiatore Tommaso Di Giacomo, per arrivare all’incontro con l’attore e produttore Adriano Pantaleo. Per il sindaco Alessandro Ciriani questa rassegna …” consolida ulteriormente il dinamismo culturale della cittΓ  poichΓ© la arricchisce ulteriormente sotto il profilo culturale, educativo e formativo. E’ ancor piΓΉ significativa perchΓ© stimola il protagonismo positivo del mondo giovanile e considerando che abbiamo la facoltΓ  di scienze multimediali offre anche opportunitΓ  di sbocchi professionali”. β€œIn cittΓ  abbiamo importanti rassegne dedicata al cinema – ha aggiunto l’assessore alla cultura Pietro Tropeano – e il Pordenone International film festival si inserisce perfettamente in questo contesto, includendo spazi dedicati ai giovani.” β€œ E’ un’iniziativa importante anche sotto l’aspetto della promozione turistica – ha chiosato l’assessore Guglielmina Cucci – poichΓ© consente di far conoscere la cittΓ  agli ospiti che interverranno ed altrettanto significativi sono i temi che il festival tratta, in particolare quello sulla violenza sulle donne, tema al centro delle attivitΓ  del referato alle Pari opportunità”. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche Giovanni Furlan presidente dell’Ass. Panorama che si Γ¨ detto felice di sostenere l’iniziativa per le implicazioni e le positive ricadute socio culturali anche sul sodalizio che guida, Filippo Beccherle rappresentate degli studenti del liceo M.Grigoletti per Alternanza Scuola Lavoro che ha illustrato le modalitΓ  di selezione delle pellicole e lo studente Riccardo Tanzi che ha il compito promuovere la comunicazione social dell’evento fra i giovani.

DEADONNA

Un evento itinerante che la Fondazione Giovanni Santin Onlus promuove con partecipato interesse.  

AMORE TI SCRIVO

Anche quest’anno la Fondazione Giovanni Santin Onlus ha collaborato con il Circolo C.R. Castions per la realizzazione del concorso β€œAmore ti Scrivo”. Il Sindaco dott. Murmaik e il Presidente Da Cevraia con L β€˜artista Luigina Iacuzzi durante la premiazione nel Castello:

VERDARTE CONCORSO DI POESIA E FOTOGRAFIA

Un ringraziamento a tutta la Giuria di β€œVerdArte on theRiver”, l’ ideatriceΒ Mila Marzotto, la Fondazione Giovanni Santin, il Presidente di GiuriaΒ Francesca CostaΒ per aver premiato la mia β€œNon v’è piΓΉ tempo” e avermi inviato insieme al riconoscimento il bellissimo libro d’arte β€œ Un giorno veneziano β€œ di Mario Vidor. Grazie di cuore a tutti.

CONCORSO VERDARTE PER LE SCUOLE ELEMENTARI DI PORCIA

Premiazione dei bambini della scuola elementare di Porcia per aver disegnato ed interpretato: VerdArte-on-.the-river Edizione 2020 Un grazie anche alla Dirigente, alle maestre, alla vice Sindaco e alla Fondazione Giovanni Santin Onlus.Β  Un applauso a tutti ! La Fondazione Giovanni Santin Onlus ringrazia la curatrice di VerdArte, Mila Marzotto, e le consegna il materiale per le scuole che hanno partecipato alla manifestazione a Porcia.

EDIZIONE PUNTO MARTE INDONESIA – SOTTOSOPRA DI SILVIO DE BLASIO

Splendida ricerca fotografica nelle profonditΓ  oceaniche. La Fondazione Giovanni Santin Onlus Γ¨ sempre attenta alla pubblicazione di cataloghi d'arte nella convinzione che essi rappresentano uno strumento indispensabile alla divulgazione della cultura contemporanea.

SERGIO VACCHER E PORDENONELEGGE 2021

Un grande fotografo, artista, reporter Free lance Sergio Vaccher accompagna la Fondazione Giovanni Santin Onlus alle presentazioni di libri e autori di Pordenonelegge 2021. Condividere i suoi ritratti, gli scatti che documentano gli eventi con professionalitΓ  Γ¨ un grande onore! Grazie Sergio.

SILVIO WOLF

In Visita a Pordenone, ospite di Theke e della Fondazione Giovanni Santin Onlus. Uno sguardo importante sulla cittΓ  di Pordenone: il suo ambiente naturale, storico, archittetonico hanno creato stimoli per nuove ricerche.

DONNE PROTAGONISTE 2022 – VISITA DEGLI ALUNNI DELLA SCUOLA PRIMARIA “L. GABELLI”

Casello di Guardia Via Antonio De Pellegrini, Porcia, Italia

Questa mattina Alessandra Santin, Lorena BlarasinΒ  ed io abbiamo avuto il piacere di ospitare al Casello di Guardia due classi della scuola elementare "Gabelli" di Porcia per la visita guidata alla mostra Note a margine. È stata un incontro di quelli che "lasciano il segno": vedere con quanta attenzione questi bambini hanno seguito le spiegazioni di Alessandra Santin ed ascoltare le loro osservazioni puntuali e pertinenti mi ha riempito il cuore di gioia. Da vecchia insegnante in pensione devo fare i miei complimenti alle insegnanti per queste due classi di piccoli studenti educati e che hanno saputo ascoltare una vera lezione di storia dell'arte con curiositΓ  ed interesse. Che cos'Γ¨ l'arte contemporanea? quali sono le sue caratteristiche? leΒ  tecniche degli artisti? quali messaggi vogliono trasmettere? alcuni dei temi trattati con quella che si suole definire "capacitΓ  maieutica" da Alessandra che ringraziamo per la sua capacitΓ  di rendere semplici e chiari concetti che sicuramente non lo sono. Mi piace condividere il messaggio di una delle maestre, Valentina Vivian. A seguito della visita "Donne protagoniste 2022" presso il Casello di Guardia noi insegnanti delle classi quarte della scuola primaria "Gabelli" di Porcia ci teniamo a ringraziare la vice sindaco Blarasin, la critica d' arte dott.ssa Alessandra Santin e la professoressa Franca Benvenuti per la disponibilitΓ  ad accogliere le nostre classi in occasione della mostra per farcela vivere con gli occhi del cuore. Abbiamo imparato molte cose...un' esperienza che ci aiuterΓ  a riempire la nostra "valigia" ..una piccola tesseraΒ  del nostro puzzle... Siamo riconoscenti, speriamo a breve di poterci incontrare. Franca Benvenuti  

VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA

Visita guidata alla mostra NOTE A MARGINE a cura delle curatrici Alessandra Santin e Franca Benvenuti per i soci di Arcipelago di Cordenons, accompagnati dalla presidente Maria Teresa Grillo, che ringraziamo e altri amici appassionati di arte contemporanea. Prossima visita guidata sabato 2 aprile per i soci dell'UTLE di Porcia.

LA FINANZA

Biblioteca Civica di Pordenone Piazzale XX Settembre, 11, Pordenone, Italia

#fidapabpwitaly Ecco l'opuscolo Finanza concetti base degli strumenti finanziari, snello, di facile comprensione, che abbiamo realizzato per quanti saranno presenti domani, 18 ottobre, alle ore 18.00, in Biblioteca civica a Pordenone. Siamo nel mese dell'educazione finanziaria che noi abbiamo onorato con una bella opportunitΓ  per tutte e tutti: un corso di 3 incontri e questa pubblicazione...gratuiti!!!! Vi aspetto

IN OGNI SGUARDO … L’ESPRESSIONE …

Galleria Celso e Giovanni Costantini Castions, Italia

Laboratorio per bambini alla galleria Costantini di Zoppola "In ogni sguardo ... l'espressione!" Tutto pronto ma prima si visita la mostra e dopo tutti attivi e interessati anche i genitori contenti contenti bravi bravissimi. Grazie a Roberta super bibliotecaria!

UNO SCRITTO D’AMORE – AMORE TI SCRIVO

Hotel Santin La Commissione del ConcorsoΒ  β€œAmore ti scrivo…” riunita per rileggere e premiare poesie, prose,Haiku in β€œlingua” e in italiano! Giacomo Vit, Francesca Piovesan, Alessandra Santin (Silvio Ornella e Daniela Turchet) Segretario Roberto Muzzo Premiazione: 18.02.2023 Auditorium comunale di Zoppola https://pordenoneoggi.it/pordenone/uno-scritto-damore-amore-ti-scrivo-incontro-al-santin/

MUSICA E CANTO

Oggi alla Sala R.Diemoz di Porcia l'incontro e l'esibizioneΒ  dell'eccellente mezzosoprano Valentina Volpe AndreazzaΒ  originaria di Sacile, artista a livello internazionale, per la serie di eventi: Donne Protagoniste magistralmente organizzato da Franca Benvenuti con classeΒ  eΒ  discrezione. Pregevole l'accompagnamento musicale del maestro Ravagnin e l'eleganza dell'intervista del nostro Gabriele Giuga .

VISITE GUIDATE MOSTRA DE VISU CON TRE ARTISTI E DUE CURATRICI

Domenica 19 marzoGrande affluenza di pubblico alle due visite guidate di oggi pomeriggio alla mostra DE VISU...Grazie ad Alessandra Santin per aver illustrato la mostra e gli artisti Piergiorgio Del Ben, Tamara Zambon e Valentina Iaccarino che oggi erano presenti per incontrare il pubblico.Molto interesse anche per la videoinstallazione Lacrima di Luigi Manciocco.Grazie alla Presidente UTLE di Porcia, Claudia Bigaton, e alla presidente Arcipelago Cordenons, Maria Teresa Grillo per aver coinvolto i loro sociΒ  e a tutte le persone presenti.

DONNE E SCIENZA

https://pordenoneoggi.it/provincia/donne-protagoniste-il-23-paola-cadelli-con-rosalind-franklin/

VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA “IL SOGNO DELLA REALTΓ€”

Villa Frova Piazza San Marco 3, Caneva PN, Italia

Oggi Γ¨ l'ultimo giorno della mostra IL SOGNO DELLA REALTΓ€ promossa dall' AUSER Volontariato di Caneva. Evento che ha riscosso un importante successo tra le numerose visite ricevute. Ieri pomeriggio, tra domande curiose e gioco, hanno visitato l'esposizione 45 ragazzi (animatori e bambini) del gruppo "NOI". Grande soddisfazione da parte della curatrice Giovanna Carlot nel cogliere il grande interesse che i dipinti e le sculture hanno suscitato nel giovane pubblico. AUSER Volontariato di Caneva ringrazia gli artisti Lorenzo Vale, Marco Petean art,Β  Officina Villa Frova e tutti coloro che hanno onorato con la loro visita la mostra.

PORDENONE LEGGE 13 SETTEMBRE 2023

Sergio Vaccher, inviato dalla Fondazione Giovanni Santin Onlus a Pordenonelegge documenta gli eventi della prima giornata 13 settembre. Il suo obiettivo professionale, unito alla sensibilitΓ  e attenzione "poetica" di un'artista rendono questi scatti significativi e coinvolgenti. Grazie di cuore e complimenti!

Pordonelegge

Sergio Vaccher, inviato dalla Fondazione Giovanni Santin Onlus a Pordenonelegge documentaΒ gli eventi della secondaΒ giornata 14Β settembre. Il suo obiettivo professionale, unito alla sensibilitΓ  e attenzione "poetica" di un'artista rendono questi scatti signuificativi e coinvolgenti. Grazie di cuore e complimenti!

PORDENONELEGGE 14 SETTEMBRE 2023

Sergio Vaccher, inviato dalla Fondazione Giovanni Santin Onlus a Pordenonelegge documenta gli eventi della seconda giornata 14 settembre. Il suo obiettivo professionale, unito alla sensibilitΓ  e attenzione "poetica" di un'artista rendono questi scatti significativi e coinvolgenti. Grazie di cuore e complimenti!

VI MEMORIAL SANTIN

Tutto pronto per il memorial Santin di sabato, il torneo per gli old in ricordo di Giovanni Santin giunto alla sesta edizione. Il programma parte alle 15:30 con un appuntamento di rugby integrato tra la formazione degli owls inclusive e gli elefanti volanti, finalmente in campo a giocare con la nuovissima divisa da gioco realizzata grazie al sostegno della BCC pordenonese e monsile. Alle ore 16 parte il torneo old, un mix di sport e goliardia che culminerΓ  con il terzo tempo che tutti attendono con impazienza. Prima delle premiazioni vi sarΓ  un ultimo importante appuntamento, la presentazione del libro una storia ovale a cura dello storico segretario del Pordenone rugby Claudio Cattaruzza che racconta anche per immagini la storia del club. Appuntamento dunque a Borgomeduna per un sabato diverso. Due eventi per ricordare la storia del rugby a Pordenone – PORDENONEOGGI.IT

DONNE PROTAGONISTE 2023

PORCIA – La rassegna Donne Protagoniste, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Porcia e dalla Fondazione Giovanni Santin, ritorna a dicembre con due appuntamenti inseriti nel ricco programma di eventi di Purlilium Natale 2023 realizzato dal Comune di Porcia. Fil rouge dei due incontri Γ¨ la storia di donne che, nella condivisione di progetti e di visione del mondo, trovano le ragioni profonde per stare insieme, confrontarsi ed esprimersi. MercoledΓ¬ 6 dicembre alle 17.30, a Porcia, nell’ Auditorium R. Diemoz, in programma il primo appuntamento dal titolo Viaggi e solidarietΓ  Le Lady Avventura si raccontano. La giornalista Cristina Savi intervisterΓ  Romanina Santin β€œla capitana” del gruppo Lady Avventura che da poco ha festeggiato il traguardo di dieci anni di viaggi e di solidarietΓ  con il libro β€œ10 ANNI DI AVVENTURE”. Le Lady Avventura, appartenenti al Panathlon international o alla Fidapa, hanno trovato nella passione del viaggio e nella solidarietΓ  lo scopo per portare nel mondo un sorriso e un aiuto a chi Γ¨ in difficoltΓ  soprattutto bambini e donne, ispirandosi alle parole di madre Teresa di Calcutta β€œSalvare un bambino Γ¨ come salvare il mondo”. Nel corso dell’incontro verrΓ  proiettato un filmato sui paesi visitati, Guatemala, Qatar, Senegal, Sri Lanka, India, Marocco, Myanmar, Mauritius isola d’Elba, Mauritius, Albania e saranno esposte le fotografie che raccontano i meravigliosi viaggi solidali fatti nel corso degli anni. L’evento Γ¨ realizzato in collaborazione con Fidapa e Panathlon international. Franca Benvenuti   https://pordenoneoggi.it/provincia/donne-protagoniste-il-6-le-lady-avventura-si-raccontano/

DONNE PROTAGONISTE 2023

DONNE PROTAGONISTE 2023: secondo appuntamento. MercoledΓ¬ 13 dicembre, alle 17.30, a Porcia nell’ Auditorium R. Diemoz, presentazione del libro β€œTrieste: uno sguardo intimverso” (Cosmo Iannone editore). Intervista di Franca BenvenutiΒ  a Laila Wadia, scrittrice e curatrice del libro, Diana BoΕ‘njak Monai ed Elisabeth Griffin, due delle autrici dei racconti. Letture di Bianca Manzari; fotografie di Tullio Valente. Otto autrici mondo-triestine ci offrono uno sguardo intimverso su Trieste, cittΓ  raccontata in diversi modi in letteratura, a partire dai piΓΉ celebri scrittori, fino ad arrivare alle moderne interpretazioni della cittΓ . β€œTrieste, forse piΓΉ di altre cittΓ , Γ¨ letteratura, Γ¨ la sua cultura” hanno scritto Angelo Ara e Claudio Magris nel libro Trieste. Un'identitΓ  di frontiera. Questa silloge di racconti, curata da Laila Wadia per la collana Kumacreola, offre un punto di vista differente su Trieste, perchΓ© raccoglie otto voci di donne provenienti da un β€œaltrove” che la vita ha portato a vivere a Trieste e a condividere di questa cittΓ  le sue "diverse prospettive e geografie alternative", per dirla con le parole di Laila Wadia. Le autrici dei racconti sono Diana BoΕ‘njak Monai, Elisabeth Griffin, Gabriela Preda, Betina LiliΓ‘n Prenz, Ana Cecilia Prenz KopuΕ‘ar, Liliya Radoeva Destradi, Laila Wadia, Qing Yue. La scelta di presentare il libro nel contesto della rassegna DONNE PROTAGONISTE non Γ¨ legata solo al fatto che il libro Γ¨ scritto da donne, ma anche perchΓ©, come scrive Wadia nell’introduzione del libro, "Trieste Γ¨ una donna formidabile, che prima ancora di esigere amore, esige rispetto, e la raccolta di racconti Γ¨ un rispettoso abbraccio collettivo per una donna di nome Trieste". L’incontro, promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Porcia e dalla Fondazione Giovanni Santin onlus, Γ¨ realizzato in collaborazione con: Circolo della Cultura e delle Arti Pordenone, UTLE Porcia APS, Biblioteca civica di Porcia, Fidapa Pordenone.

Presentazione del libro “i catari e il loro mistero”

Galleria d'Arte Hotel Santin Via delle Grazie 9, Pordenone, Italia

È stato un piacere ieri sera per la Fondazione Giovanni Santin onlus, ospitare lo scrittore Giorgio Baietti che ci ha presentato il suo ultimo libro β€œI CATARI E IL LORO MISTERO”.Β  La grande storia di un pensiero d’amore.Β Β  I Catari, questo popolo buono, giusto, che Γ© stato attaccato e distrutto dai potenti del tempo.Β 

FINISSAGE DELLA MOSTRA FOTOGRAFICA DI RENZO DANELUZZI

Galleria d'Arte Hotel Santin Via delle Grazie 9, Pordenone, Italia

Ieri sera nella Galleria Santin si Γ¨ svolto il finissage della mostra fotografica β€œFerma la Violenza” di Renzo Daneluzzi, curata da Franca Benvenuti.Β  La serata ha regalato a tutti i presenti forti emozioni per le letture interpretate dalla Compagnia Nuda Scena e i pezzi musicali eseguiti dalla violinista Elena Allegretto. Sono state presentate alcune storie di donne che hanno avuto un ruolo determinante nella vita di tutti noi e che hanno rivoluzionato concetti, ambiti, approcci ad esclusivo appannaggio del mondo maschile.Β  La Compagnia Nuda Scena negli ultimi anni ha realizzato un progetto molto interessante, Vite Controcorrente, con il fine di portare alla luce vite sconosciute, nomi ignoti ai piΓΉ perchΓ©, sapereΒ  che certi mutamenti sono avvenuti grazie a capacitΓ  femminili in tempi immemori, rappresenta la giusta sintesi per parlare al femminile. Tra i testi letti e i brani musicali eseguiti al violino si Γ¨ creata un'alchimia veramente speciale che tutti i presenti hanno potuto percepire. Grazie a Renzo.    

MOUNTAIN- VENEZIA 72

È dopo pochi fotogrammi diΒ MountainΒ che capisco che questo film della regista ebraicaΒ Yaelle KayamΒ mi piacerΓ  e mi farΓ  pure passare l’amaro in bocca per non essere riuscita ad assistere alla proiezione diΒ SpotlightΒ con gli attori del film in sala. IlΒ film,Β in concorso per Orizzonti,Β racconta la storia di una donna ebraica che vive con la sua famiglia a Gerusalemme, all’interno del cimitero sul Monte degli Ulivi. La sua famiglia – come dirΓ  lei ironicamente in una battuta del film – Γ¨ l’unico nucleo famigliare vivente della zona.Madre di quattro figli e moglie fedele di un marito che si dedica piΓΉ allo studio e alla preghiera che a lei, conduce una vita poco stimolante e fatta di abitudini. Le cose cambiano quando scopre passeggiando in cimitero che il luogo Γ¨ frequentato dalle prostitute e dai loro clienti.Seppure sconvolta dalla scena di sesso a cui assiste, troverΓ  poi proprio negli stessi frequentatori del cimitero un diversivo alla monotonia delle sue giornate. La donna inizia cosΓ¬ due vite completamente diverse: durante il giorno Γ¨ moglie e madre premurosa, mentre di notte osserva e si intrattiene silenziosamente con gli ospiti del cimitero.MountainΒ non Γ¨ certamente un film dal ritmo incalzante, ma ha il merito di non scendere mai di tono. Le immagini e le ambientazioni che accompagnano questa storia sono volutamente scarne proprio per permettere allo spettatore di calarsi ancora di piΓΉ nella realtΓ . Usciti dal film vi sarΓ  impossibile non fare qualche riflessione in merito alla religione e a quanto quest’ultima influenzi il ruolo della donna, ma il modo in cui il regista invita a farlo Γ¨ delicato.Il cast di Mountain, a partire dall’attrice principale Shani Klein, Γ¨ capace di un’interpretazione senza sbavature.Mountain Γ¨ uno dei film visti alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia che ho apprezzato di piΓΉ e che consiglio di vedere, sperando che come me possiate amarne ogni singolo fotogramma. Chiara Orlando per Fondazione Giovanni Santin Onlus

Presentazione del libro “IL GIOCO DELLA VITA” di PAOLA GUERRA

Biblioteca Civica di Pordenone Piazzale XX Settembre, 11, Pordenone, Italia

β€œIl Gioco della Vita” PRESENTAZIONE del libro di poesie di Paola Guerra. Grazie a: Letterio Scopelliti giornalista che ha moderato la serata. A Giovanna Calvo Di Ronco docente e critico d’arte, per la emozionante lettura delle poesie. Ai musicisti, al flauto Rachele D'Este. Al pianoforte il maestro Ravagnini. Grazie per il patrocinio al Rotary Pordenone Fidapa Pordenone @ amici della musica Salvador Gandino e a tutti i presenti.Fondazione Giovanni Santin onlus

Concerto di san Giovanni in Villa Pedrina

Villa Pedrina Tiezzo di Azzano Decimo

Serata ricca di musica, momenti commoventi, tante emozioni a Villa Pedrina per i tradizionale concerto di San Giovanni. Grazie alla famiglia Santin e un pensiero speciale alla signora Matilde. Molto bravi i musicisti della Banda comunale di Azzano X diretti dalla maestra Elena Buset.   Villa Pedrina a Tiezzo, nella sua maestositΓ , ha accolto un concerto magnifico della Banda comunale di Azzano X diretta dal mΒΊ Elena Buset. L’evento in ricordo della gentildonna Matilde Fabris Santin Γ¨ stato organizzato dai figli attraverso la Fondazione Giovanni Santin onlus. Hanno accolto il numeroso pubblico Romy e Giovanna Santin. Presenti delle autoritΓ  civili e religiose, una rappresentanza ragguardevole dell’Ensemble Vocale Femminile Fidapa Angela Mormile, numerose socie Fidapa Pordenone. Il concerto di San Giovanni ormai tradizionale si Γ¨ concluso con un brindisi, dolcetti e tramezzini che con le luci notturne hanno conferito una magica allure alla Villa edificata nel XVI sec.

Presentazione del libro Celso Costantini e la Cina di Bruno Fabio Pighin

Galleria Celso e Giovanni Costantini Castions, Italia

Un evento che sottolinea la volonta’ di sviluppare relazioni interculturali fondamentali per la Pace tra i popoli. la Presentazione del libro Celso Costantini e la Cina di Bruno Fabio Pighin e inserito nella programmazione: ManiFestAzioni di Pace

BLANC EUROPEAN FESTIVAL: KOLYMBETHRA

Sala Polifunzionale Tramonti di Sopra

Ti affascinano i luoghi archeologici e la loro storia? Non perdere KOLYMBETHRA: il giardino ritrovato""! 🀩 Giuseppe Lo Pilato, curatore del Giardino della Kolymbethra nella Valle dei Tempi di Agrigento, ci racconterΓ  la storia e il recupero di questo gioiello archeologico e agricolo, con oltre 2500 anni di storia. πŸ›οΈ Interviene π™π™žπ™―π™žπ™–π™£π™– π™Žπ™–π™£π™™π™§π™žπ™£π™šπ™‘π™‘π™ž, presidente regionale del FAI FVG. Modera π˜Όπ™£π™™π™§π™šπ™– π™Žπ™₯π™–π™œπ™£π™€π™‘, responsabile gruppo FAI Spilimbergo Maniago. πŸ“… Sabato 20 Luglio, ore 17:30 πŸ“ Sala Polifunzionale, Tramonti di Sopra 🎟️ Ingresso libero Per maggiori informazioni visita il sito: https://www.blanceuropeanfestival.it/kolymbethra 🌿BLANC EUROPEAN FESTIVAL 2024 🐚 10 eventi multi-art, in luoghi non convenzionali, con performance di artisti di fama nazionale ed internazionale, ispirate alla Natura e al colore Bianco, simbolo di luce e purezza. Attraverso il Friuli-Venezia Giulia dal 20 luglio al 20 Ottobre 2024. Scopri il programma completo del Festival su https://www.blanceuropeanfestival.it/ #fvg #EventiFVG #archeologia #kolymbethra #friuliveneziagiulia #BLANCEuropeanFestival  

BLANC EUROPEAN FESTIVAL: π™π™‰π˜Ώπ™„π™‰π™€: 𝙑𝙀 𝙨π™₯π™žπ™§π™žπ™©π™€ π™™π™šπ™‘π™‘β€™π™–π™˜π™¦π™ͺ𝙖”!

Lasciati coinvolgere dalla musica di β€œπ™π™‰π˜Ώπ™„π™‰π™€: 𝙑𝙀 𝙨π™₯π™žπ™§π™žπ™©π™€ π™™π™šπ™‘π™‘β€™π™–π™˜π™¦π™ͺ𝙖"! 🌊✨ L’incantevole suono del flauto di Giulia Carlutti e del pianista Ferdinando Mussutto, ci guideranno tra le correnti e i flutti tempestosi della musica romantica. Il prestigioso duo udinese eseguirΓ  un repertorio originale che evoca le storie delle ondine, o Ninfe, spiriti acquatici del folclore germanico, che rappresentano l'elementale dell'acqua. Le ondine si trovano, di solito, in laghi, foreste e cascate. Hanno voci meravigliose, che, a volte, possono essere udite sovrapposte allo scrosciare dell'acqua. . πŸ“… LunedΓ¬ 29 Luglio, ore 20:45 πŸ“ Villa Savorgnan, Sequals (PN) . π™‚π™žπ™ͺπ™‘π™žπ™– π˜Ύπ™–π™§π™‘π™ͺπ™©π™©π™ž, flautista, diplomata con lode al Conservatorio di Udine, ha studiato con maestri rinomati e ha suonato con prestigiose orchestre come l'Orchestra dell'Accademia della Scala di Milano. Ha vinto vari premi, tra cui il premio Severino Gazzelloni, e ha inciso dischi con l’orchestra di flauti β€œZephyrus”. π™π™šπ™§π™™π™žπ™£π™–π™£π™™π™€ π™ˆπ™ͺ𝙨𝙨π™ͺ𝙩𝙩𝙀, diplomato in pianoforte con il massimo dei voti , ha perfezionato gli studi con Andrea Lucchesini e il Trio di Trieste. Ha vinto vari premi internazionali e si Γ¨ esibito come solista e camerista in Italia e all'estero, collaborando con importanti orchestre, tra cui l’Orchestra del Teatro β€œLa Fenice” di Venezia, e artisti di fama. . 🎟️ INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI Per maggiori informazioni visita il sito: https://www.blanceuropeanfestival.it/undine . 🌿BLANC EUROPEAN FESTIVAL 2024 🐚 10 eventi multi-art, in luoghi non convenzionali, con performance di artisti di fama nazionale ed internazionale, ispirate alla Natura e al colore Bianco, simbolo di luce e purezza. Attraverso il Friuli-Venezia Giulia dal 20 luglio al 20 Ottobre 2024. Scopri il programma completo del Festival su https://www.blanceuropeanfestival.it/ #fvg #EventiFVG #friuliveneziagiulia #BLANCEuropeanFestival #concerto #concertifvg #musicaclassica . EVENTO REALIZZATO: 🌿 Con il Patrocinio e il sostegno dei Comuni di : Pordenone, Tramonti di Sopra, Castelnovo del Friuli, Barcis, Sequals, Caneva, Casarsa, Clauzetto, Polcenigo, Travesio 🐚 Con il supporto della Fondazione Friuli, Camera di Commercio di Pordenone-Udine, Banca 360, PordenoneFiere, ComunitΓ  di Montagna delle Prealpi Friulane Orientali, Fondazione Santin, Hotel Santin, Sina Spa, Tosoni Formaggi 🌿 In collaborazione con la Magnifica ComunitΓ  di Montagna Dolomiti Friulane, Parco delle Dolomiti Friulane, Ecomuseo Lis Aganis, Pordenone with Love  

BLANC EUROPEAN FESTIVAL: π™Žπ™Œπ™π˜Όπ™π˜Ύπ™„π˜Όπ™‹π˜Όπ˜Ύπ™€: 𝙨π™ͺπ™₯π™šπ™§π™–π™§π™š π™‘π™š π™₯𝙖π™ͺπ™§π™š Γ¨ π™˜π™€π™’π™š 𝙨π™₯π™žπ™˜π™˜π™–π™§π™š π™žπ™‘ 𝙫𝙀𝙑𝙀

Toppo di Travesio

Gilda e Zora ti aspettano per un'avventura indimenticabile! 🐣πŸ₯ 🎭 π™Žπ™Œπ™π˜Όπ™π˜Ύπ™„π˜Όπ™‹π˜Όπ˜Ύπ™€: 𝙨π™ͺπ™₯π™šπ™§π™–π™§π™š π™‘π™š π™₯𝙖π™ͺπ™§π™š Γ¨ π™˜π™€π™’π™š 𝙨π™₯π™žπ™˜π™˜π™–π™§π™š π™žπ™‘ 𝙫𝙀𝙑𝙀 πŸͺΊπŸ•ŠπŸ§šβ€β™€οΈ Preparati a scoprire una storia affascinante che esplora le paure le paure legate alla nascita e alla crescita attraverso l'avventura di Gilda e Zora.πŸŒ‘ Musiche tratte dal β€œCarnevale degli Animali” di Camille Saint-SaΓ«ns 🎢 Gilda e Zora nascono assieme, si avvicinano, si abbarbicano l’una all’altra, giocano ad assomigliarsi e a scoprirsi diverse. Si incoraggiano. Crescono.οΏ½E si imbattono nell’affascinante scoperta di un uovo, nero, oscuro come la notte, liscio come un serpente, lucido come uno specchio… a detta degli adulti pericoloso quanto un mistero da risolvere! . πŸ“… VenerdΓ¬ 2 Agosto, ore 18:00 πŸ“ Palazzo Wassermann, Toppo di Travesio (PN) . di e con π˜Ύπ™–π™©π™šπ™§π™žπ™£π™– π˜Ώπ™ž 𝙁𝙖𝙣𝙩 e 𝙇π™ͺπ™˜π™žπ™– π™‡π™žπ™£π™™π™– regia di π™‘π™–π™‘π™šπ™£π™©π™žπ™£π™– π™π™žπ™«π™šπ™‘π™‘π™ž produzione π™π™šπ™–π™©π™§π™€ π™™π™šπ™‘π™‘π™– π™Žπ™šπ™©π™š πŸ‘¨β€πŸ‘©β€πŸ‘§β€πŸ‘¦ 🎭Spettacolo teatrale per spettatori dai 5 anni in su. . 🎟️ Ingresso libero ℹ️ Per maggiori informazioni visita il sito: https://www.blanceuropeanfestival.it/squarciapace #fvg #EventiFVG #friuliveneziagiulia #BLANCEuropeanFestival #teatro . BLANC EUROPEAN FESTIVAL 2024 20 Luglio - 20 Ottobre Dal 2019 il Blanc European Festival propone eventi multi-art, in luoghi non convenzionali, coinvolgendo artisti di fama nazionale ed internazionale con performance ispirate alla Natura e al colore Bianco, simbolo di luce e purezza. Scopri il programma completo del Festival su https://www.blanceuropeanfestival.it/ πŸ•‰οΈ . EVENTO REALIZZATO: 🌿 Con il Patrocinio e il sostegno dei Comuni di : Pordenone, Tramonti di Sopra, Castelnovo del Friuli, Barcis, Sequals, Caneva, Clauzetto, Polcenigo, Travesio 🐚 Con il supporto della Fondazione Friuli, Camera di Commercio di Pordenone-Udine, Banca 360, PordenoneFiere, ComunitΓ  di Montagna delle Prealpi Friulane Orientali, Fondazione Santin, Hotel Santin, Sina Spa, Tosoni Formaggi 🌿 In collaborazione con la Magnifica ComunitΓ  di Montagna Dolomiti Friulane, Parco delle Dolomiti Friulane, Ecomuseo Lis Aganis, Pordenone with Love  

Presentazione terza edizione del libro “Quattro passi insieme”

Tramonti di Sopra Sala Polifunzionale via Monte Rest

Domenica 04 agosto 2024 Franca Benvenuti a Tramonti di Sopra con Paola Dalle Molle e Lorenzo Cardin per presentare la nuova edizione di QUATTRO PASSI INSIEME Percorsi in Friuli Occidentale SostenibilitΓ  e Donne che hanno aperto la strada. Appuntamento da non perdere! Domenica 4 agosto, ore 15.00, Sala polifunzionale, Tramonti di Sopra, via Monte Rest. Con il sostegno di Fondazione Giovanni Santin onlus e Fidapa Pordenone

BLANC EUROPEAN FESTIVAL: π˜Ύπ™ƒπ™„π˜Όπ™π˜Ό π˜Ώπ™„ π™‚π™‡π™€π™π™„π˜Ό + π˜½π™‡π˜Όπ™‰π˜Ύ π™Žπ™π™π™„π™‰π™‚ π™Šπ™π˜Ύπ™ƒπ™€π™Žπ™π™π˜Ό + π˜½π˜Όπ™‰π˜Ώ π˜Ύπ™π™žπ™–π™§π™– π˜Ώπ™ž π™‚π™‘π™šπ™§π™žπ™–, π˜½π™‡π˜Όπ™‰π˜Ύ π™Žπ™©π™§π™žπ™£π™œ π™Šπ™§π™˜π™π™šπ™¨π™©π™§π™–, π™π™€π™—π™šπ™§π™©π™€ π™‘π™žπ™€π™‘π™–, π™ˆπ™–π™§π™˜π™€ π˜Όπ™£π™™π™§π™šπ™€π™£π™ž, π™€π™§π™’π™šπ™¨ π™‚π™π™žπ™§π™–π™§π™™π™žπ™£π™ž

Piazza Plebiscito Polcenigo

BLANC EUROPEAN FESTIVAL 2024 🐚 πŸ“… Domenica 4 Agosto, ore 20:45 πŸ“ Area Cortivon, Piazza Pleibiscito, Polcenigo (PN) π˜Ύπ™ƒπ™„π˜Όπ™π˜Ό π˜Ώπ™„ π™‚π™‡π™€π™π™„π˜Ό + π˜½π™‡π˜Όπ™‰π˜Ύ π™Žπ™π™π™„π™‰π™‚ π™Šπ™π˜Ύπ™ƒπ™€π™Žπ™π™π˜Ό + π˜½π˜Όπ™‰π˜Ώ π˜Ύπ™π™žπ™–π™§π™– π˜Ώπ™ž π™‚π™‘π™šπ™§π™žπ™–, π˜½π™‡π˜Όπ™‰π˜Ύ π™Žπ™©π™§π™žπ™£π™œ π™Šπ™§π™˜π™π™šπ™¨π™©π™§π™–, π™π™€π™—π™šπ™§π™©π™€ π™‘π™žπ™€π™‘π™–, π™ˆπ™–π™§π™˜π™€ π˜Όπ™£π™™π™§π™šπ™€π™£π™ž, π™€π™§π™’π™šπ™¨ π™‚π™π™žπ™§π™–π™§π™™π™žπ™£π™ž Una spumeggiante performance estiva circondata dalle fresche acque del fiume Livenza inonderΓ  il sito UNESCO del PalΓΉ con tanta energia musicale. Una band eccezionale si esibirΓ  per l’occasione con musiche di Zimmer, Led Zeppelin, Etta James, Aretha Franklin, Elvis, Pink Floyd e molti altri. In collaborazione con il PALΓ™ SUMMER FESTIVAL. π˜Ύπ™π™žπ™–π™§π™– π˜Ώπ™ž π™‚π™‘π™šπ™§π™žπ™– voce solista π™π™€π™—π™šπ™§π™©π™€ π™‘π™žπ™€π™‘π™– tastiere π™ˆπ™–π™§π™˜π™€ π˜Όπ™£π™™π™§π™šπ™€π™£π™ž basso π™€π™§π™’π™šπ™¨ π™‚π™π™žπ™§π™–π™§π™™π™žπ™£π™ž batteria π˜½π™‡π˜Όπ™‰π˜Ύ π™Žπ™©π™§π™žπ™£π™œ π™Šπ™§π™˜π™π™šπ™¨π™©π™§π™– Per conoscere i protagonisti visita: https://www.blanceuropeanfestival.it/palusummerfestival 🎟️ Ingresso libero ℹ️ Per informazioni: associazioneblanc@gmail.com 🌧 In caso di maltempo si svolgerΓ  nell' auditorium dell' ex-convento di San Giacomo: Via S. Giacomo, 16, 33070 Polcenigo PN   🌿 BLANC EUROPEAN FESTIVAL 2024 🐚 20 Luglio - 20 Ottobre Dal 2019 il Blanc European Festival propone eventi multi-art, in luoghi non convenzionali, coinvolgendo artisti di fama nazionale ed internazionale con performance ispirate alla Natura e al colore Bianco, simbolo di luce e purezza. Scopri il programma completo del Festival su https://www.blanceuropeanfestival.it/   EVENTO REALIZZATO: 🌿 Con il Patrocinio e il sostegno dei Comuni di : Pordenone, Tramonti di Sopra, Castelnovo del Friuli, Barcis, Sequals, Caneva, Clauzetto, Polcenigo, Travesio 🐚 Con il supporto della Fondazione Friuli, Camera di Commercio di Pordenone-Udine, Banca 360, PordenoneFiere, ComunitΓ  di Montagna delle Prealpi Friulane Orientali, Fondazione Santin, Hotel Santin, Sina Spa, Tosoni Formaggi 🌿 In collaborazione con la Magnifica ComunitΓ  di Montagna Dolomiti Friulane, Parco delle Dolomiti Friulane, Ecomuseo Lis Aganis, Pordenone with Love

ACOUSTIC DAYS PORDENONE – UNA FONTANA DI NOTE 2024

Ex convento di San Francesco Pordenone, Italy +1 more

Ogni tanto prende anche a me la fretta di postare, accade perchΓ¨ l’emozione di vedere un evento che va alla grande ti travolge e ti senti di voler urlare a tutti la soddisfazione che ne deriva. MartedΓ¬ sera la chiusa del post era un β€œgrazie a tutti” che oggi vorrei specificare di piΓΉ. Acoustic Days (con il tutto esaurito ogni sera) e Una Fontana di Note (con la piazza stracolma tutte le sere) sono il lavoro di mesi e di tanti che ringrazio: a partire dal Comune di Pordenone che ha creduto e sostenuto le iniziative (tutte ad ingresso gratuito) promosse e organizzate dall’ Istituto Di Musica Della Pedemontana (grazie al Presidente e al Direttivo che appoggiano con responsabilitΓ  tutte le iniziative) e alla nostra segreteria e ai consulenti. Luca Berton con il suo instancabile impegno Chiara Fassetta per gli Acoustic days Silenziosi ma sempre presenti con il loro prezioso aiuto la Fondazione Giovanni Santin onlus, il Pn Bar e CaffΓ¨ e Western Union di via Santa Caterina.

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