PROGETTO EUROPEO RE.ACTION
La Fondazione Giovanni Santin Onlis ha partecipato attivamente al Β Progetto Europeo Re.action: βREsources Anti-Crisis: Town-twinning, Innovation, Openness and Networkingβ, promosso dal Comune di Porcia, dando supporto allβartista Vico CalabrΓ², che ha effettuato la ricerca e ha realizzato lβopera tradotta in incisione donata ai rappresentanti delle delegazioni internazionali e con il testo critico dell'opera curato da Alessandra Santin. Lo scopo principale del progetto Γ¨ la promozione di una cittadinanza europea attiva e lβincontro tra i rappresentanti delle comunitΓ locali di tutta lβEuropa per uno scambio di esperienze, pareri e valori e il gemellaggio delle cittΓ , tematica a cui la Fondazione Γ¨ da sempre Β molto sensibile VICO CALABROβ Oltre il viaggio. PORCIA. Vivere il luogo come condizione dellβanima. Donatello e Brunelleschi amavano osservare, misurare e ricopiare le antiche rovine di Roma, Leonardo da Vinci e Albrecht Durer hanno lasciato nei loro taccuini di viaggio eccellenti disegni di paesaggi. Nel XVII secolo il piacere di scoprire e di rappresentare ambienti sempre nuovi ha portato alla nascita di un vero e proprio genere, quello dei carnet de voyage. Le testimonianze piΓΉ significative si devono a pittori del valore di Turner, Ruskin e Delacroix che tenevano una sorta di diario visivo personale. Nellβarte moderna la spinta di questa Wanderlust (dal tedesco:Β wanderΒ vagare,Β lustΒ passione) porta verso mondi lontani, dove lo sguardo vergine si rivolge ad una natura incontaminata (Paul Gauguin), con particolari condizioni di paesaggio e di luce (Paul Klee). Negli anni β50 del β900 nasce la cultura on the road e in seguito si assiste a una forte predisposizione al viaggio soprattutto in direzione dellβOriente. Nel contemporaneo si acquisisce questo interesse per lβarte e il luogo. Kounellis si definisce βun viaggiatore consumatoβ e sostiene che il viaggio verso la conoscenza Γ¨, in fondo in fondo, il vero senso della propria vita dedicata allβarte. Vico CalabrΓ² si inserisce a pieno diritto tra questi esempi per la passione che lo anima quando si ritrova in viaggio verso nuovi paesi ed inaspettate esperienze. Durante la sua ricerca artistica si Γ¨ trovato a vivere eΒ lavorare in Giappone, in Tunisia, in Bielorussia, in Brasile e in molti altri paesi ancora, vicini o lontanissimi, portando con sΓ© uno sguardo ogni volta rinnovato, quello che Proust augurava ad ogni uomo di avere, per poter vivere pienamente la propria vita. Tra le ultme tappe di questo lungo e articolato percorso va ricordata quella effettuata nel 2014 in provincia di Pordenone, a Porcia, localitΓ ricca di testimonianze storiche ed architettoniche (soprattutto medioevali), naturalistiche e ambientali. Vico CalabrΓ², attratto dal paesaggio naturale e antropico, vi ha trascorso alcuni giorni respirando le atmosfere e osservando le luciΒ delle diverse ore del giorno, cercando documenti conservati negli archivi pubblici e privati, assaggiando i sapori genuini delle pietanze tradizionali e dei vini preziosi. Parlando con la gente comune, con i ricercatori e gli appassionati, ha avuto la possibilitΓ di immaginare contesti e situazioni, di conoscere le opere e il pensiero di alcuni uomini e donne illustri che lo hanno abitato e visitato, progettato e valorizzato. Molti hanno lasciato documenti del proprio lavoro e degli interessi che hanno caratterizzato la ricerca. Le esperienze di vita, i contenuti, i nuovi saperi, la presenza di opere ancora visibili e visitabili, i dialoghi e i rapporti personali con la gente del luogo hanno ispirato Vito CalabrΓ² che ha prodotto numerosi appunti, schizzi e disegni. Tra gli altri ne ha scelto uno e lo ha tradotto in opera incisoria magistralmente stampata dalla Stamperia dβarte Busato di Vicenza. In essa il nostro sguardo puΓ² leggere poeticamente lβattualitΓ del passatoΒ riflesso nel presente di alcuni luoghi dal fascino indiscutibile. Lo sguardo di Vico CalabrΓ² offre una visione unificante e omnicomprensiva della vita vissuta e raccontata: del farsi dellβevento nei luoghi rappresentati; del tempo trascorso tra realtΓ e immaginazione. La memoria gioca, grazie allβarte, e permette il libero movimento tra presente e futuro. La chiave poetica che consente allβartista la straordinaria capacitΓ di sintesi Γ¨ divenuta modalitΓ di indagine e di conoscenza che va al di lΓ della scelta di un singolo strumento interpretativo. Infatti, attraverso la forza leggera del disegno e lβintensitΓ della composizione si evidenziano la bellezza assoluta e la semplice complessitΓ della storia, capace di alludere, di narrare senza mai voler giungere ad una conclusione definitiva e senza ridurre lβenigmaticitΓ dellβesistenza. Con perizia volutamente descrittiva il disegno narrativo di Vico CalabrΓ² immagina e realizza la compresenza di alcuni edifici emblematici: procedendo da destra verso sinistra il Duomo, il Castello, la Chiesa di Santa Maria, il bel MunicipioΒ Vecchio e la Torre dellβOrologio, visti al di lΓ delle acque del Bejon. Le strutture architettoniche si illuminano reciprocamente secondo affinitΓ e dissonanze; attraverso la rappresentazione rendono visibile ogni riflessione culturale, ogni incursione nel sociale. Prima tra gli altri affiora la cittΓ di Porcia, come spazio di scena in cui gli antiche edifici enfatizzano il significato simbolico del luogo, che si fa contenitore del Tempo, del fluire festoso, a volte tragico, sempre laborioso della vita. Il luogo si carica di un senso ulteriore, diviene condizione ineludibile di espressione poetica di Vico CalabrΓ², artista dagli occhi curiosi, fantasiosi ed insaziati. Alessandra Santin