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Attività

ARRIVEDERCI PORDENONE SILENT! 35
2017. Gennaio 05.

Dopo un discreto numero di film visti, posso affermare quanto Le Giornate Del Cinema Muto possano cambiare la percezione che alcuni hanno del cinema muto.
Accanto agli appassionati di silent movies che arrivano a Pordenone per apprezzare le proiezioni introvabili o i documenti storici, c’è anche spazio per chi si vuole avvicinare a questo genere in punta di piedi, senza doversi “sorbire” per forza i 218′ di Montecristo.

Il mio suggerimento da “quasi neofita” visto che sono alla mia seconda partecipazione diPordenone Silent per conto della Fondazione Giovanni Santin Onlus – è quella di leggere con cura il programma della rassegna e scegliere la tematica che sentiamo più nostra.
Indubbiamente i film dei primi anni del Novecento non hanno il ritmo incalzante delle pellicole dei giorni nostri, tuttavia il cinema muto è in grado di compiere quella magia di trasportarci in un’altra epoca non appena si abbassano le luci in sala.
Come ho scritto, la pellicola che ho amato di più è stata Kean Ou Désordre Et Génie proprio perché penso illustri tutto ciò che si può trovare nel cinema muto: ironia, malinconia, una grande storia e costumi magnifici. E il tutto condito ovviamente da una brillante interpretazione dei personaggi.

Ma non c’è 35esima edizione senza citare nuovamente The Misterious Lady con una Garbo bellissima e astuta a cui un po’ tutte vorremmo assomigliare. Per la RassegnaCinema delle Origini, mi sento di segnalare Namakura Gatana (La Spada Spuntata) e Kraków, pellicola non-fiction.

Altrettando belli, per entrare nel mood della serata, i corti visti martedì sera: uno splendido film documentario sulla lavorazione della ceramica a Dahomey dal titolo Pottemageri I Dahomey del 1908 e Africa Before Dark, uno spassoso corto in 35mm prodotto da Walt Disney che conferma lo smalto che l’hanno fatto diventare un mito nel mondo dei cartoons.
La scelta delle pellicole proposte dai vertici e dal team delle Giornate del Cinema Muto è così varia da riuscire ad accontentare davvero tutti, anche quelli che dicono di non amare il cinema muto.
Dobbiamo dunque tenervi un posto in sala al Verdi per il prossimo anno?

Chiara Orlando

per Fondazione Giovanni Santin Onlus

Budapest Museum Hotel
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La fondazione espone mostre temporanee e svolge la sua attività didattica e gli incontri presso la galleria d'arte dell'Hotel Museum Budapest