IN / CERTI DEI
Ex convento di San Francesco Pordenone, Italycartolina_A6 IN/CERTI DEI di Fabio Ferretti De Virgilis. Certi Dei appartengono alle tenebre e alla luce, certi alle profonditá, certi inseguono i venti e rispondono alle preghiere, soddisfano le richieste di protezione, esaudiscono i desideri. Sono assoluti, infiniti, onnipotenti. Poi ci sono gli dei in/certi. Per lo più sono statici. Nel dubbio evitano i bivi, le salite tortuose, i confini. Amano le grandi città e i deserti. Attendono. Alcuni mostrano impazienza, altri hanno sguardi interrogativi e si stupiscono dell’incontro. Gli dei in/certi siedono su troni spodestati, evitano il centro delle questioni. Sono periferici. Tacciono o si esprimono per enigmi; compiono piccoli gesti. Hanno occhi tondi e fronti alte. Sono di nessuno e per tutti. Non sembra sentano. Fabio Ferretti De Virgilis si sottrae al loro silenzio, insiste a ritrarli assorti e plateali. Tra loro le differenze sono minimali, osservandoli attentamente si colgono impercettibili alterazioni di stati d’animo. In/certi dei l’artista si sofferma con ostinazione, indaga il loro volto piatto e neutrale, si concentra sui copricapo: percorre aureole luminose, allunga corna sottili e arrotonda turbanti. A volte li incorona con fragili ghirlande provvisorie. Tutto ubbidisce a funzioni misteriose che soddisfano bisogni d’infanzia: allontanare i vuoti, inventare giochi proibiti, ignorare il futuro, difendere spazi esclusivi, godere il presente. Gli dei in/certi di Fabio Ferretti De Virgelis non sempre fanno un buon lavoro, ma si impegnano e all’artista tanto basta. Sono disponibili e presenti. Bianchi, leggeri, numerosi. Sono piccoli e si lasciano riprodurre accogliendo dubbi, errori e indugi. La linea sottile delle loro labbra si inarca leggermente quando sorridono. A cosa pensano? Intorno a loro risplende l’energia vitale che assolve dalle colpe, protegge dai rimorsi, avvalora i ricordi più lontani. Questi dei in/certi popolano l’olimpo terreno vicino a Fabio Ferretti De Virgilis in cui fluisce il tempo breve degli animali e quello eterno delle pietre; in cui si avverte il ritmo delle correnti e il canto delle sirene. Gli dei in/certi di Fabio Ferretti De Virgilis conservano gli spartiti musicali, le sacre leggi, l’oro delle matrici, l’impronta dei figli, la voce degli avi. Sono necessari, imprudenti, plurali. Non hanno nomi ma sono capaci di reagire all’eco, interpretano gli sguardi e i gesti, conoscono i sogni. Non dormono mai, in/certi se l’istante adatto è ora o tra poco. Sanno che non é ancora tempo? Temono che non lo sarà mai? Gli dei in/certi mantengono i segreti. Nella loro fragile presenza gli dei in/certi amano le incertezze che solo la poesia sa avvicinare. Alessandra Santin