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VEDERE OLTRE – BRUNO FABBRIS
11 Giugno, 2016 - 10 Luglio, 2016
Bruno Fabbris
INCARNAZIONI
Il bello già dalla seconda metà dell’Ottocento perde la qualità estetica di misura dell’opera, e nel ventesimo secolo tace e cade. Oggi, nelle gerarchie della bellezza, l’arte è venuta sostituendosi alla Natura, indicando nuovi criteri di valutazione e diversi parametri critici. Pienamente immerso nelle poetiche del Terzo Millennio Bruno Fabbris rinnova e celebra proprio quel momento sublime di cui la bellezza, incarnandosi in un’opera, edifica se stessa e diviene paradossalmente misure di sé, per sé.
Questa bellezza instabile e leggerissima è fluida. Come vento soave ha un carattere fugace ed effimero, difficile da raggiungere e impossibile da possedere. La bellezza ideale contemporanea si adora in forme divine, sostiene Muriel Barbery. Bruno Fabbris, con occhi ardenti che accolgono ogni vibrazione della luce, collega i suoi nudi e gli splendidi volti alla complessità della Cultura e degli atteggiamenti mentali del contemporaneo. L’artista, entro l’orizzonte in cui si elaborano le narrazioni collettive, si concentra sull’osservazione di una realtà angelica, incarnata, rappresentata attraverso un disegno barocco tanto potente quanto irreale, non scontato e non convenzionale.
L’atto di fotografare di Bruno Fabbris avviene grazie a un’analisi attiva e contemplativa; è un’estasi satura e desiderante. Tutto pulsa nei fondi carnali, nei toni cipria dell’epidermide perfetta, quella delle mitiche ninfe e delle intoccabili dee.