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Vedere oltre – Adriana Iaconcig
11 Giugno, 2016 - 10 Luglio, 2016
ADRIANA IACONCIG
WIDE OPEN WINDOWS
I ritratti di Adriana Iaconcig possiedono il silenzio nitido e assoluto degli esseri e dei luoghi inaddomesticabili: gli adolescenti e i prati. Giovani e terre sassose, non ancora abitate dalla decadenza dell’umano, costituiscono immagini evocative archetipiche. Soggetto e luogo si presentano quali termini risolutivi per comprendere l’opera: nessun elemento è portatore di squilibri e nulla interrompe l’istante. L’immagine, per le sue caratteristiche intrinseche di medium tra soggetto e oggetto, si presenta come un momento unico di questa relazione enigmatica, tra mondo esterno e interiorità del protagonista ritratto. Il suo desiderio di autonomia è evidenziato dallo stare in relazione con l’ambiente senza appartenergli, dentro e contemporaneamente estraneo al luogo. Lo occupa senza abitarlo. Ciò che vediamo, guardando le opere di Adriana Iacongig è il mistero che lega soggetto e natura: esso è il vero ritratto; è l’enigma che può mostrarsi in quello spazio selvatico, consacrato dall’arte, che esprime finalmente il senso di un rapporto nuovo tra Natura/Cultura, la chiave interpretativa che contraddistingue il contemporaneo.
Il termine archetipo (dal greco: tipos = modello e arché = originale) rinvia a forme preesistenti di un pensiero e dunque di una visione. La presentazione di profilo, ad esempio, cita la tradizione del gotico internazionale e rinascimentale della numismatica. Come allora anche oggi l’artista sente la necessità di dare al soggetto una nuova umanità, una differente dignità simbolica di lettura e ascolto.
Alessandra Santin