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SÃO JORGE
22 Dicembre, 2016
Dal degrado e dalla miseria è possibile riscattarsi?
São Jorge è il pugno nello stomaco assestato dal regista Marco Martins, abile nel raccontare una storia crudele in cui sembra non esserci spazio per la speranza.
Il regista sceglie di inquadrare così da vicino agli attori, che ci pare di sentirli respirare. Sentiamo il loro fiato corto, così come le loro inquietudini.
Tutti i protagonisti di São Jorge sognano un futuro diverso da quello che vivono, ma non hanno né i mezzi, né la lucidità per capire come cambiare la loro misera esistenza.
In un contesto di povertà come quello in cui versa il Portogallo nel 2011, il pugile Jorge, il figlio, la sua famiglia e la sua ex donna vivono di stenti.
Costretto a lavorare per una società di recupero crediti per poter mangiare, si trova intrappolato in una situazione senza uscita. Gli attori tutti a me sconosciuti sono così a proprio agio nel film da farlo sembrare un documentario. Nuno Lopes, che recita la parte del pugile Jorge in questa pellicola, è a dir poco straordinario e a Venezia viene premiato come miglior attore nella sezione Orizzonti.
Sao Jorge è indubbiamente uno dei migliori film presentati a Venezia (ha aperto la sezione Orizzonti), una pellicola claustrofobica ed intensa, dove lo spiraglio della speranza ha il rumore di un guantone di boxe in pieno stomaco. E che fino all’ultimo fotogramma mi ha lasciato col fiato sospeso.
Chiara Orlando
per Fondazione Giovanni Santin Onlus