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L’ATTESA
1 Dicembre, 2015 - 31 Dicembre, 2015
Ho sempre avuto un debole per Juliette Binoche, per il suo pallido incarnato e per quel suo modo di essere donna fragile ed allo stesso tempo forte: nel film L’attesa di Messina questi due aspetti si amalgamano alla perfezione.
L’attesa non è un film incalzante, né tanto meno uno di quelli in cui più storie si intrecciano.
La pellicola ruota tutta attorno ad una donna (Juliette Binoche) e a Jeanne, la ragazza di Giuseppe, figlio della prima. Jeanne decide di raggiungere Giuseppe in Sicilia per trascorrere le vacanze di Pasqua. Come arriva nella casa di famiglia, capisce che è accaduto qualcosa di tragico.
È infatti un lutto in famiglia a suggellare il loro incontro e sin dalla prima scena si comprende che non si tratta di un lutto normale, ma di una dramma intollerabile.
Seppure si ha a volte l’impressione che la storia “si trascini un po’ troppo”, il risultato è comunque molto piacevole. Sarà forse merito della regia di Piero Messina che, oltre a regalarci un bello spot di promozione della regione Sicilia, si fa apprezzare per il suo cinema introspettivo che in alcune scene ricorda il miglior Terrence Malik.
Singolare il modo in cui le due donne si relazionano: comunicano (o non comunicano a seconda dei punti di vista) per lo più con lo sguardo.
D’altra parte, per Juliette Binoche vi è una difficoltà reale nel parlare di quanto accaduto proprio perché è incapace di elaborare il lutto.
Il tema affrontato da Messina non è di certo una novità, ma il regista siciliano ha il merito di non cadere nelle incongruenze come era successo ad altri registi italiani.
Oltre ad una strepitosa Juliette Binoche, il film conta su di una brava Lou de Laâge, che speriamo di avere modo di apprezzare in pellicole future.
Chiara Orlando
per Fondazione Giovanni Santin Onlu